Maggio è il mese delle rose, del profumo di tiglio e gelsomino che invadono le nostre case, è la voglia di poter finalmente cenare sotto il gazebo dopo mesi e mesi rinchiusi in casa, ma sopratutto è il mese in cui sui banchi del mercato riappaiono i frutti più buoni e profumati che possono esistere, quelli che sono l'anticamera della frutta estiva e che si lasciano alle spalle i frutti "noiosi" dell'inverno, che possono essere salutari quanto volete, ma dopo un po' arance, mele e pere, iniziano sinceramente a stancarmi.
Facendo mea culpa, devo dire che proprio in inverno smetto quasi di mangiare la frutta, se non fosse per le arance, mandarini e litchi, credo che potrei fare un passo lungo e ben disteso ed arrivare direttamente alla primavera, per fare una bella scorta delle vitamine che mi sono mancate durante il periodo invernale, e sicuramente la mia cura inizierebbe con quei frutti rossi e profumati che sono le fragole!
Non solo ne sono ghiotta mangiandole al naturale o semplicemente con zucchero e limone, ma mi piace tantissimo trasformarle in qualcosa di ancora più ghiotto, come possono essere una confettura oppure un dolce e devo dire che si prestano benissimo a questi piccoli esperimenti culinari.
Ultimamente ho preparato tantissima confettura, che ha riscosso un successo strepitoso tra chi frequenta assiduamente casa nostra, ma anche questa torta alle fragole è stata proposta e riproposta tantissime volte, con altrettanto successo, ed è divenuta la torta delle nostre colazioni mattutine, ma anche quella del dopocena.
E' una torta di Martha Stewart, la versione originale la potete trovare qua, ma io lo copiata spudoratamente da un'amica di vecchia data ( non per età anagrafica, ma di frequentazione di blog...) che non sbaglia mai un colpo e che posta solo ricette "furbissime"! Chi frequenta la rete, sa che sto parlando di Stefania, mentre per chi ancora non la conosce consiglio vivamente un giro tra le sue pagine.
E' una torta semplice e veloce, che rimane morbida ed umida e da il meglio di se, se viene consumata il giorno dopo averla preparata; si conserva a temperatura ambiente per 3 o 4 giorni, ma posso dire tranquillamente che la mia non ha mai superato la soglia del secondo giorno!!
Torta alle fragole di Martha Stewart
Scaldate il forno a 180°.
Imburrate la tortiera di 24 cm di diametro.
Setacciate la farina con il lievito ed il sale.
Sbattete con le fruste elettriche o con la planetaria il burro con lo zucchero per 3 minuti esatti, abbassate la velocità e unite l'uovo e infine il latte, incorporate bene e non preoccupatevi se il composto nel frattempo è diventato liquido.
Sempre a bassa velocità e unite la farina poca alla volta e mescolate con attenzione.
Versate il composto nella teglia imburrata, livellatelo bene e inserite le fragole tagliate a metà.
Cospargete con lo zucchero.
Infornate e cuocete per 10 minuti alla temperatura di 180°, poi abbassate la temperatura a 160° e terminate la cottura per altri 45-50 minuti, a secondo del forno che avete.
Sfornate e lasciate raffreddare completamente, prima di consumare la torta.
Marzo è iniziato alternando giornate dal tiepido sole che preannunciano la primavera oramai vicina, a giornate ventose e piovose che ci fanno ripiombare a capofitto in pieno inverno e il pulsante di accensione della mia caldaia passa da on e off come se non ci fosse un domani.
Questi periodi di transizione mi fanno andare nei matti; la coperta di lana che fino a qualche giorno fa mi proteggeva durante il sonno notturno, adesso la prendo a pedate per poi ritornare a cercarla a tastoni perché dopo pochi minuti inizio di nuovo a sentire freddo ( no, non sono le caldane...) avrei voglia di ricette primaverili ma la sera mi ritrovo a preparare ancora vellutate e piatti decisamente invernali caldi e corroboranti come piacciono a me, e poi diciamolo, anche fare la spesa non aiuta visto che sullo stesso banco del mercato troviamo sia le primizie sia tutte le varietà di cavoli e affini che ci siamo scofanati per tutto l'inverno, e tutto ciò mi manda ancora più in confusione!
Per la colazione invece ancora non sento il richiamo primaverile. Alterno torte di mele a ciambelloni e la voglia di cioccolata è ancora ben presente nella mia lista dei dolci.
Qualche giorno fa ho voluto preparare dei muffin per la colazione dei ragazzi e la scelta è caduta su questa ricetta al doppio cioccolato, perché se uno deve peccare, secondo me, lo deve far bene fino in fondo!
Come sicuramente saprete realizzare dei muffin non è assolutamente difficile, però ci sono degli accorgimenti che vanno seguiti per ottenere un risultato perfetto;
- per prima cosa la farina deve essere setacciata almeno un paio di volte così si amalgamerà perfettamente all'impasto
- gli ingredienti vanno sempre divisi in due ciotole, nella prima andranno quelli in polvere e nella seconda tutti quelli liquidi
-il terzo accorgimento è che quando unirete la massa umida in quella secca dovrete mescolare per il minimo sindacale, diciamo massimo una decina di volte se non vorrete ottenere dei muffin gommosi.
Cercando in rete delle ricette che mi fossero fonte di ispirazione per la colazione, mi sono fermata sulla pagina dei muffin al cioccolato della Galbani e da li ho capito quale sarebbe stato il dolce che avrebbe accompagnato il nostro risveglio mattutino.
Questi muffin si sono rivelati decisamente buoni. Umidi al punto giusto, al loro interno nascondono dei piccoli pezzetti di cioccolato fondente croccante, mentre sulla parte superiore dove il cioccolato si è fuso con il calore del forno, rimane una parte umida e golosa di quelle che si appiccica alle dita e ti costringe tuo malgrado, a ritornare bambina e leccarti quel ben di Dio che ti è rimasto attaccato.
Muffin al doppio cioccolato
Per il latticello
Versate in una ciotola lo yogurt e il latte, mescolate bene ed unite il succo di limone.
Lasciate riposate a temperatura ambiente per 15-20 minuti
Per i muffin
In una ciotola inserite la farina setacciata, lo zucchero, il cacao, il lievito, il bicarbonato e il pizzico di sale, mescolate bene le poveri e mettete da parte.
In un'altra ciotola molto più capiente della prima, inserite il latticello, il burro fuso, le uova e mescolate accuratamente.
Aggiungete gli ingredienti secchi al composto liquido, mescolate finché non sarà tutto incorporato e alla fine aggiungete il cioccolato fondente tritato, lasciandone da parte circa un quarto per la decorazione dei muffin.
Riempite i pirottini di carta di circa 2/3 aiutandovi con un porziona gelato o un sac a poche e cospargete la superficie con il restante cioccolato fondente.
Mettete nel forno caldo e cuocete a 200° per circa 20-25 minuti o finché facendo la prova stecchino, non lo estrarrete asciutto.
Quando ero una bambina i dolci per la colazione erano prettamente i ciambelloni che sfornava mamma , oppure il classico pane burro e marmellata, intervallati da dell'ottima schiacciata toscana all'olio, bella unta, che veniva inzuppata nel latte caldo ( se non avete mai provato questo abbinamento, vi siete persi una delle cose più buone della vita).
I biscotti e le merendine confezionate, sono apparsi verso la fine degli anni 70, ma erano pochissime varietà e chi produceva le "pastine" erano una o due aziende al massimo, e quella più famosa pubblicizzava i suoi prodotti con una famiglia sempre felice e sorridente che viveva dentro ad un mulino!
Sarà stato il mio metabolismo supersonico, ma mi ricordo molto bene che una pastina non mi bastava mai; aprivo il sacchettino di cellophane ravanavo dentro alla scatola e tiravo fuori tre o quattro pastine, che ingurgitavo in un nanosecondo, tanto ancora il mio lato B era alquanto insignificante, ed ero ancora ignara del fatto, che sarebbe cresciuto in maniera esponenziale, solo molti anni dopo!
Fortunatamente mamma, non è che fosse molto propensa nell'acquistare certe cose, e quindi la colazione casalinga era quella che andava per la maggiore!
In fondo con un po' di farina, uova, zucchero e una bustina di lievito, mescolati a volte con le mele, oppure le mandorle o nocciole, da che mondo e mondo, il risultato che uscirà dal forno sarà sempre una torta di quelle buone, sane e che profumano di casa.
Certo è, che non sempre è così facile e semplice ottenere dei dolci soffici e friabili; ci vogliono mille accortezze e mille trucchi, che si imparano nel corso del tempo, tramandandoli da madre e figlia, oppure ci vengono svelati dalle amiche, quando gli "rubiamo" le loro preziose ricette di famiglia.
La Paneangeli, che tutte noi conosciamo, ha pensato di venire incontro a chi non ha bel chiaro le tecniche ed i segreti per ottenere dolci praticamente perfetti; andando sul sito potrete scaricare l' e-book Paneangeli sui trucchi e segreti in cucina, che spaziano dalla preparazione ai consigli per la decorazione, che sicuramente potranno esservi utile, sopratutto se siete alle prime armi e volete dilettarvi in cucina.
Sapete che...
"Per gli impasti lievitati che prevedono l’utilizzo di patate,
è consigliabile scegliere la qualità per “gnocchi”. Questa
varietà a pasta bianca è ricca di amido e contribuisce a
dare la giusta consistenza agli impasti sia dolci, sia salati
amalgamandosi perfettamente alla farina, senza lasciare
grumi, oppure per chi non gradisce il liquore, può
bagnare il pan di spagna con la
stessa quantità di succo di frutta
(qualsiasi gusto), di caffè per un
gusto più aromatico, o di latte
per un sapore neutro..."
Ecco, questi sono solo due semplici esempi di quello che potrete imparare scaricando l'e-book.
E ora torniamo alla ricetta di oggi.
E' un plumcake estremamente soffice, adatto per essere consumato a colazione, che rimane morbido ed umido, proprio come quelli "famosi" della famiglia felice che vi dicevo prima, ed è perfetto inzuppato nel latte, oppure spalmato con dell'ottima confettura casalinga.
Se per caso vi avanzasse, ricordatevi che lo potete mantenere fragrante per qualche giorno avendo l'accortezza di sigillarlo dentro ad un sacchetto per alimenti.
Plumcake soffice allo yogurt
La ricetta originale la trovate qua, su Tavola Arte e Gusto
Montate le uova con lo zucchero, una presa di sale, la vaniglia e la scorza di limone, finché la massa non sarà spumosa e chiara; ci vorranno circa 6-7 minuti, poi unite a filo l'olio, facendolo scorrere sulla parete della ciotola della planetaria.
Setacciate la farina con la fecola e il lievito e aggiungetene due cucchiai al composto che state montando a velocità non troppo sostenuta, unite anche lo yogurt ed infine il resto della farina, sempre a velocità bassa.
Versate il composto nello stampo da plumcake, imburrato ed infarinato e cuocere in forno statico a 170° per circa 45'.
Prima di sfornarlo provate con uno stecchino se il plumcake è cotto; se ne uscirà pulito ed asciutto è il momento di sfornare il vostro dolce.
Una volta intiepidito, estraetelo dallo stampo e lasciatelo raffreddare su una gratella.
Dopo il post del panbrioche senza impasto, fatto, rifatto e piaciuto tantissimo, ecco qua i cinnamon rolls di Sara che ha postato qualche tempo fa sul suo blog.
L'impasto è quasi lo stesso, vige la regola, dell'impasto semplice e pratico, e del riposo in frigo, per almeno 24 ore, massimo 5 giorni, ma vi assicuro, che il risultato che otterrete è fantastico.
I cinnamon rolls, sono perfetti per la colazione, con questa dose, ne otterrete circa 20 pezzi, e se non siete dei golosi persi, quelli che vi avanzeranno, potrete metterli in un sacchettino, e surgelarli in tutta tranquillità, togliendoli con un certo anticipo, per la colazione del mattino dopo.
Se per caso, non vi piace il profumo della cannella, potete cospargere la pasta, anche con lo zucchero di canna, oppure dell zucchero semolato, profumato alla vaniglia.
per l'impasto
85 ml di acqua tiepida
4 g di lievito di birra secco
una punta di cucchiaino di sale
2 uova
2 cucchiai di miele
85 g di burro fuso a temperatura ambiente
260 g di farina Petra 1
per lo zucchero alla cannella:
90 g di zucchero semolato
1 cucchiaino di cannella
per la glassa:
125 g di zucchero a velo
3 cucchiai di acqua
In una ciotola, ho versato
l’acqua tiepida e il lievito di birra, ho mescolato, ed ho aspettato 10 minuti.Ho aggiunto le uova leggermente sbattute, il burro fuso a temperatura
ambiente, il miele, la farina e da ultimo il sale.Ho mescolatato semplicemente con una forchetta, finché l'impasto non era ben liscio, ho coperto con un canovaccio, ed ho lasciato lievitare a temperatura ambiente, per circa 2 ore, poi ho preso il tutto e l'ho messo in frigo, per 24 ore ( massimo 5 giorni)
Trascorso questo tempo ho formato una palla
con l’impasto, l'ho stesa sulla spianatoia infarinata, e ne ho fatto un rettangolo di uno spessore di circa 1/2, che ho cosparso con una miscela di zucchero e cannella, lasciando libero un cm dal bordo, per tutto il perimetro.
Ho arrotolato partendo dal lato più lungo ed ho sigillato il bordo con un goccio d'acqua. Con un coltello affilato ho tagliato delle fette di circa 1,5 cm e le ho adagiate su due teglie coperte di carta forno, distanziandole l'una dall'altra e le ho lasciate lievitare per circa 40 minuti.
Le ho cotte nel forno già caldo, a 190° per circa 15/20 minuti, poi le ho sfornate e lasciate raffreddare su di una griglia.
Ho preparato la glassa, mescolando l'acqua con lo zucchero a velo setacciato, ed l'ho fatta colare con un cucchiaino, sui cinnamon rolls.
Ci sono ricette, che ti colpiscono solo guardandole sullo schermo del pc, sono quelle ricette che decidi immediatamente di rifare, ti metti alla ricerca degli ingredienti, controlli di aver tutto quanto, e poi ti metti all'opera.
Di questa ricetta, sono rimasta folgorata dalla foto che ho visto su facebook, così sono approdata nel blog di Marina, e mi sono studiata la ricetta.
Non ho cambiato nulla, salvo l'utilizzo in alcune, al posto del cioccolato, della confettura di marroni ... Che dire, se non grazie a chi mi ha fatto conoscere questa ricetta, ma soprattuto a questo blog, che è stato il primo a renderla pubblica, e spiegando in maniera impeccabile tutti i passaggi?
Sono delle soffici brioche, buonissime per farci colazione, e ottime anche per una semplice merenda.
Quelle avanzate le ho surgelate ... basta toglierle dal freezer, e poi passarle nel microonde, tornano subito soffici e fragranti.
.
Per 18 brioches
500 g di farina
1/2 cucchiaino di sale
70 g di zucchero
6 g di lievito di birra disidratato
2 uova
100 g di burro
200 ml di latte tiepido
100 gr di cioccolato al latte o fondente
Sciogliete il lievito nel latte tiepido, e aspettate circa 15 minuti. Sciogliete intanto il burro e nella planetaria iniziate a mescolare la farina, il sale, lo zucchero, quindi aggiungete le uova, il
lievito con il latte e il burro fuso. Impastate finché l'impasto non si staccherà dalle pareti, diciamo che ci vogliono circa 10/15 minuti. Coprite con della pellicola, e mettete a lievitare in un luogo tiepido della vostra cucina, per circa un'ora e mezza.
A questo punto, prendete l'impasto, rovesciatelo sul tagliere infarinato, e formate 18 palline di circa 50 g, coprite con un asciughino, e lasciate riposare per altri 10 minuti
Fate fondere il cioccolato.
Spennellate lo stampo per muffin con del burro fuso. Prendete una
pallina d’impasto ricavatene un cerchio di circa 15 cm, spalmate per circa metà di cioccolato fuso, o confettura, e poi piegate a metà.Tagliate la mezzaluna, in 3 striscie, e arrotolate ognuna su se stessa, poi inseritele delicatamente nello stampo dei muffin.
Se volete capire meglio i passaggi, qua sono spiegati passo a passo
. Infornate nel forno già caldo a 180°
per 20 minuti circa.
Penso di essere arrivata all'ultimo post, che ha come ingrediente le fragole!Certo, mai dire mai ... ma per adesso accontentatevi di questa :)
Una ricetta estremamente profumata ... le fragole, il cocco con il suo profumo dolce ed esotico, il timo limone che appena ne vengono toccate le foglie delicate, sprigiona tutta la sua nota aromatica, con il leggero profumo di limone, la bacca di vaniglia, con il suo profumo sensuale ... che una volta usata, non getto mai, ma la riutilizzo per aromatizzare lo zucchero dentro al barattolo.
E poi, è una ricetta sicura, presa in "prestito" da Alex e dal suo blog ... Foto e Fornelli, come non innamorarsi di una foto del genere :) ... Grazie Alex!!
Una ricetta facile, veloce, perfetta per coccolarsi , con il suo magico profumo ...
Ingredienti per 12 muffins
ca. 340 gr di fragole + 12 fragole piccole per guarnire
120 gr di farina di cocco
130 ml di olio di semi
160gr di zucchero
2 uova
170 ml di latte
1 baccello di vaniglia
420 gr di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato
1 presa di sale
una manciata di foglie di timo limone tritate
Lavate le fragole, fatele asciugare e tagliatele a pezzetti, poi unitele alla farina di cocco, mescolatele bene e mettetele a riposare da una parte
In una ciotola, sbattete l’olio e
lo zucchero con la frusta elettrica,e unite prima l’uovo,poi il latte e i
semi estratti dal baccello di vaniglia. Unite con una spatolina la farina setacciata, il lievito, il bicarbonato e
il sale senza lavorare eccessivamente il composto. Unite infine le
fragole e il cocco e per ultimo le foglioline di timo limone, mescolando ma non troppo.
Distribuite il composto nei pirottini di carta, dentro la teglia da muffin, mettete una fragola intera su ogni muffins. Cuocete
nel forno preriscaldato a 190 °C per circa 18 minuti, controllando la cottura con uno stecchino da denti.
A volte, ho voglia di tornare alle origini, alle torte non troppo difficili, a quelle che saprebbe fare anche un bambino, aiutato dalla sua mamma, ai profumi che mi danno sicurezza, al tepore del forno, ai pochi ingredienti che sicuramente abbiamo sempre in casa, a qualcosa di così semplice, che tra il decidere di fare, e lo sfornare …passi talmente poco tempo, da accorgersene appena!
Ho voglia anche di sentire aleggiare per casa, quel profumo di buono, che solo cuocendo una torta o dei biscotti, riesco ad ottenere … ho voglia di avere qualcosa di buono da poter mordicchiare mentre leggo un libro, ho voglia di qualcosa da poter inzuppare quando faccio colazione la mattina, ho voglia di una torta “buona”, da poter regalare alla mia famiglia, per fargli capire quanto li amo …
per una tortiera di 24 cm di diametro 300 gr. farina 00 200 gr. zucchero 3 clementine intere 120 gr. olio di semi arachidi o di mais 3 uova 1 bustina di lievito per dolci i semini di mezza stecca di vaniglia, oppure un cucchiaino di estratto per la teglia burro e zucchero di canna
Iniziamo con il lavare bene i nostri clementini, poi li tagliamo in spicchi, lasciando attaccata la buccia, li mettiamo nel mixer e riduciamo il tutto, in una morbida purea, che metteremo da parte.
Sbattiamo le uova intere con lo zucchero, finché non saranno bianchi e spumosi, aggiungiamo la farina ed il lievito mescolati insieme, a piccole cucchiaiate, l’olio di semi, l’estratto di vaniglia o i semini, ed infine la purea dei clementini.
Mescoliamo il tutto molto bene, incorporando in maniera perfetta tutti gli ingredienti, imburriamo la teglia, mettiamo qualche cucchiaio di zucchero di canna, e distribuiamolo bene su tutta la superficie.
Versiamo il composto, livelliamolo sbattendo leggermente la teglia sul tavolo, ed inforniamo nel forno già caldo, per 40/50 minuti ad una temperatura di 170° .
Vi capita mai, di comprare le banane, perché avete notato un notevole consumo di tale frutto,da parte dei vostri figli, e dopo qualche giorno ... il frutto che tanto desideravano e divoravano, si trova nella fruttiera, triste e sconsolato, perché nessuno se l'è filato?
Ecco, qua a casa mia, accade spesso ...
"Una volta la banana, andava via come il pane , adesso la banana ... el va no ...." come diceva Salvi, riferendosi però ai lupi :)))
Per non buttare via il tutto, mi sono affiadata ad una ricetta supercollaudata, e ad una persona superaffidabile, come solo Alex di Foto e fornelli sa essere ... con lei non si sbaglia mai, e anche questa ricetta ne è la prova.
Nel suo post, Alex scrive :
"Vale la pena farlo anche solo per il profumo che si diffonde per la casa. Cynthia Barcomi propone nel suo libro diverse aggiunte. Io ho scelto l’uvetta e le noci, ma si possono aggiungere due-tre ingredienti tra i seguenti: 100 g di cioccolato tritato (bianco o fondente), 50 gr di farina di cocco tostata, 60 gr di noci Macadamia, 50 gr di ananas essiccato, 50 gr di zenzero candito. E sicuramente potete sbizzarrirvi con altra frutta secca. "
Io l'ho preparato con le noci e la cannella, ed è buonissimo anche così ...
Banana bread
125 g di burro ammorbidito
150 g di zucchero
2 uova
1 baccello di vaniglia
una punta di noce moscata in polvere
4-5 banane molto mature, schiacciate (ca. 400 g)
300 g di farina
1 cucchiaino di bicarbonato
un pizzico di sale
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
60 g di noci tritate
Montare con la frusta elettrica lo zucchero ed il burro, fino a rendere il composto bello spumoso. Aggiungere le uova ed i semini del baccello di vaniglia, continuare a lavorare il composto per altri 2 o 3 minuti, a questo punto aggiungere le banane schiacciate , e mescolate bene.
E’ il momento di aggiungere la farina setacciata, il bicarbonato e il sale, senza lavorare troppo il composto, quindi aggiungiamo la cannella, la noce moscata, e le noci tritate .
Imburrare uno stampo da cake, versare il composto, e cuocere in forno caldo a 185°per 60 minuti circa, facendo la prova stecchino … se l’impasto non rimane attaccato, il cake è cotto.
Dopo averlo fatto riposare per circa 10 minuti, è possibile sfornare il banana bread.
Tutte l’ estati della mia vita, le ho trascorse nella casa di montagna, dove era nato mio padre, in un piccolo paesino della montagna pistoiese, che si chiama Treppio. Anche adesso che sono “grande”, e babbo non c’è più da tanti, troppi anni, continuo a venire quassù con mia mamma e la mia famiglia, perché ormai Treppio e la nostra vecchia casa, sono entrati nel cuore anche dei miei figli, ed è difficile pensare ad un’altra vacanza che non sia qua …Le mura spesse quasi 50 cm, il vecchio camino con inciso nella pietra le iniziali di nonno e la data 1926, mi ricordano sempre della vita che è trascorsa tra queste mura in tutti questi anni, di tutte le generazioni che ci sono passate, e dei miei cari che non ci sono più …
Però ho anche tanti ricordi che non sono solo tristi o malinconici, sono ricordi bellissimi come quello che mi viene alla mente ogni volta, che la mattina a colazione, i miei figli mi chiedono di preparare i “famosi” castagnacci bianchi…
Immaginatevi me bambina, uno scricciolo con due lunghe trecce castane, che al mattino,appena sveglia , sentiva un profumo delizioso che proveniva dalla vecchia cucina, proprio sotto la mia camera …. Le assi di legno del pavimento, lasciavano passare questo delicato profumo, insieme alle voci dei miei genitori, di nonna Maria, di mio fratello, dello zio Bruno, e spesso anche quelle dei miei cugini Franco e Luigi …
Saltavo giù dal letto e in un attimo, correvo giù in cucina, e vedevo mia mamma vicina ai fornelli intenta a preparare queste deliziose crepes… La padella sul fuoco, la imburrava leggermente , e con un gesto veloce versava con un piccolo mestolo la pastella abbastanza liquida di farina e latte, e con un movimento lesto del polso, la faceva scorrere su tutta la circonferenza , cercando di farla il più sottile possibile. Poi con cura, quando era diventata dorata da un lato,con un colpo secco la faceva volteggiare in aria rigirandola, e cuoceva così anche l’altro lato, poi la toglieva dalla padella appoggiandola su di un piatto, la cospargeva di zucchero semolato , la arrotolava come un grosso sigaro, e chiedeva a tutti i presenti che affollavano la cucina, di chi fosse arrivato il turno per gustare quel delizioso castagnaccio. Io dovevo stare attenta a non scottarmi … al primo morso sentivo scricchiolare i granelli di zucchero sotto i denti, e da quel buco croccante, usciva un filo di vapore caldo, che metteva sugli attenti , sulla possibilità di ustionarsi la lingua, se non avessi aspettato che si fosse leggermente raffreddato … Dopo che avevo finito il primo, aspettavo paziente che si completasse di nuovo il giro, e che mamma mi preparasse il mio secondo castagnaccio …
Adesso li preparo per i miei figli, ma aspetto sempre, di essere di nuovo nella vecchia casa in montagna, nella grande cucina con il camino … perché quel profumo che si spande nell’aria, mi aiuti a ricordare di nuovo i visi e le voci, che non ci sono più…
A te babbo, a te nonna Maria,a te zio Bruno, e a te Franco , un bacio … <3
Castagnacci bianchi
per circa 10 castagnacci
10 cucchiai di farina 00
latte fresco intero q.b per rendere la pastella abbastanza liquida e fluida
burro per imburrare leggermente la padella, tra un castagnaccio e l’altro
zucchero semolato
una padella di circa 24 cm di diametro
Versate la farina in una ciotola, ed aggiungete a filo il latte, mescolando con una piccola frusta, per non formare grumi.Per il procedimento vi rimando al racconto che ho scritto, seguite i passaggi di mia mamma, non è difficile, basta avere un poco di manualità ed un polso veloce …
, o per dirla tutta il ciambellone di sua mamma, un ciambellone molto particolare, perchè tra i suoi ingredienti possiamo trovare un ingrediente particolare...l'acqua!!
Dire che è solo soffice, è il non rendergli giustizia, non è solo soffice, è talmente soffice da assomigliare a una nuvola, anche per i giorni a seguire,sempre che vi avanzi...
Il ciambellone più soffice del mondodi Adelaide Melles
Ingredienti:
250 gdi zucchero
250 gdi farina
3 uova
130 gdi olio di semi di mais oppure olio d'oliva leggero
130 gdi acqua
una bustina di lievito, un pugnetto di uvetta (facoltativo) un po' di rum 2 cucchiai di cacao amaro
Mettere nel robot le uova, sbatterle con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungere l'olio, l'acqua, il rum, la farina ed infine il lievito, se si vuole anche l'uvetta infarinata.
Imburrare uno stampo a ciambella, come quello del budino, versarvi i 3/4 del composto. Nel rimanente composto mettere due cucchiai di cacao amaro, mescolare bene e far cadere nello stampo sul composto bianco. Fare dei cerchi concentrici con un coltello per far venire l'effetto marmorizzato. Cuocere in forno caldo, a 180° per circa 40 minuti, farà fede la prova stuzzicadenti. Vi assicuro che non ho mai mangiato un ciambellone così soffice.
N.B.il composto alla fine risulterà piuttosto liquido, non aggiungere altra farina, è proprio così che deve venire, ed è questo il segreto della sua morbidezza. Se lo provate fatemi sapere.
A scelta si possono aggiungere:
- limone grattugiato
- rum
- gocce di cioccolato
- uva passa
- il latte al posto dell'acqua ma il risultato non è lo stesso
Una settimana fa circa la mitica Milla,aveva postato la ricetta della Mantovana di Prato chiamandomi in causa e chiedendomi se era quella "giusta",visto che sono di queste partie abito a Prato.
Io avevo già postato un'altra ricetta tempo fa...precisamente questa ...decisamente buona ma!!
Si c'è un ma,nella mia mente avevo ancora il sapore della Mantovana del Mattei,il leggendario forno che ha inventato i biscotti di Prato,quella che mia mamma mi dava per merenda quando andavo a scuola.
Ed in effetti quella, aveva tutto un altro sapore...
Se poi, come ho scoperto in questi giorni,il signor Mattei era amico del mitico signor Pellegrino Artusi, e che questo caro amico, era riuscito a carpire la ricetta di questo dolce...perché non provare la ricetta dell'Artusi?
Già solo leggere la ricetta scritta da lui, sembra pura poesia...elegante,quasi signorile,un andar indietro nel tempo che fu.
Farina, grammi 170.
Zucchero, grammi 170.
Burro, grammi 150.
Mandorle dolci e pinoli, grammi 50 ( Consiglio vivamente di mettere molte più mandorle e pinoli )
Uova intere, n. l.
Rossi d'uovo, n. 4.
Odore di scorza di limone.
Si lavorano prima per bene col mestolo, entro una catinella, le uova collo zucchero; poi vi si versa a poco per volta la farina, lavorandola ancora, e per ultimo il burro liquefatto a bagno-maria. Si mette il composto in una teglia di rame unta col burro e spolverizzata di zucchero a velo e farina o di pangrattato e si rifiorisce al disopra con le mandorle e i pinoli. I pinoli tagliateli in due pel traverso e le mandorle, dopo averle sbucciate coll'acqua calda e spaccate per il lungo, tagliatele di traverso, facendone d'ogni metà quattro o cinque pezzetti. Badate che questa torta non riesca più grossa di un dito e mezzo o due al più onde abbia modo di rasciugarsi bene nel forno, che va tenuto a moderato calore.
Spolverizzatela di zucchero a velo e servitela diaccia, che sarà molto aggradita.
Questa è la versione originale...
La mia versione, molto meno poetica,vi dice di...
Sbattere le uova con lo zucchero, e montarle finché non sono bianche,poi unite la farina un cucchiaio alla volta,la scorza del limone grattugiata...infine unite il burro sciolto a bagnomaria. Si versa il tutto in uno stampo di 24 cm imburrato ed infarinato,e si ricopre la superficie del dolce,proprio come dice l'Artusi...con le mandorle tagliuzzate a mano ed i pinoli tagliati a metà! Si inforna a 180° per circa 30 minuti,per essere sicure della cottura,fate la prova stecchino...poi una volta cotta,sfornatela,lasciatela raffreddare bene e copritela con abbondante zucchero a velo.
Non vi spaventate se è bassina...l'Artusi diceva che doveva essere alta un dito e mezzo,massimo due.
Ecco Milla...mi chiedevi cosa ne penso...beh penso che questa è la vera Mantovana di Prato!!