lunedì 29 giugno 2015

Panna cotta al latte di cocco e mango






C'è un profumo che più di tutti gli altri, mi ricorda l'estate. E' il profumo del cocco, prima associato al famoso dopo sole che tanto andava di moda sulle spiagge  negli anni 80, e che riusciva a far arrivare anche le api, che in quel momento stavano succhiando il nettare dei  fiori di tarassaco sugli altopiani delle Dolomiti, e poi quello consumato a dismisura su  una spiaggia dei Caraibi, durante una vacanza, di qualche anno fa, dove alternavamo  il  cocco fresco al Coco Loco. Da andare fuori di testa, in tutti i sensi :)

Il profumo del cocco, si ...ma anche quello della papaya, del mango, del passion fruit che mi gusto armata di un cucchiaino, insomma i profumi della frutta esotica, mi mandano letteralmente in estasi, li trovo sensuali ed avvolgenti, ed è anche per questo che mi piace molto usarli  in cucina.







La frutta esotica, è usata molto, anche nelle cucine degli altri paesi, e spesso ne nascono dei piatti, che diventano tradizionali, legati indissolubilmente al territorio.
Guardando questa immagine, ho scoperto un sacco di ricette legate alla frutta, ed il bello è che molte di esse le ho già sperimentate.
L'apfelstrudel austriaco, il banana bread degli Stati Uniti, la Pavlova della Nuova Zelanda, il Guacamole messicano, mi mancano all'appello il Som Tam Malakor, che ignoro proprio cosa sia e il curry all'ananas, che invece in questo caso, so cosa è, ma ne ignoro il sapore.





Per questo dessert veramente facile e goloso, ho utilizzato il latte di cocco che potete trovare in qualsiasi supermercato, o negozio etnico, l'agar agar il cui utilizzo evita l'effetto gommoso dato, spesse volte dalla gelatina alimentare, e il tocco esotico del mango maturo, che ho lasciato maturare qualche giorno, nella fruttiera insieme ad alcune mele, ed è diventato di una dolcezza incredibile.


Per 6 persone circa


  • 250 ml di latte di cocco
  • 250 ml di panna fresca ( se la volete più leggera, potete sostituirla con del latte fresco)
  • 50 g di zucchero semolato
  • 2 g di agar agar

per accompagnare

  • cubetti di mango maturo
  • zucchero semolato

In un pentolino, metti tutti gli ingredienti, e mescola bene. Metti sul fuoco e porta quasi ad ebollizione, e fai sobbollire per circa 2 minuti.
Togli dal fuoco e versa la panna cotta nei bicchierini.

Fai raffreddare e metti la panna cotta in frigo, per 5 ore.

Al momento del servizio, salta i cubetti di mango, dentro ad una padella antiaderente con lo zucchero, per qualche minuto.
Fai raffreddare e uniscili alla panna cotta.

venerdì 26 giugno 2015

Insalata di farro, con verdure e seppie, e tanta voglia di nuovo.

insalata di farro


La primavera è la stagione che più di tutte le altre, mi mette in agitazione per quello che riguarda il rimettere in ordine le varie stanze della casa, e la voglia irrefrenabile di fare dei cambiamenti.
Lo scorso anno, con la richiesta fatta a mio marito, di avere più spazio in cucina, ci siamo ritrovati con la zona soggiorno completamente rinnovata.Il frigo enorme che avevo in cucina, è finito  in un'altra stanza, un frigo minuscolo, che fa quasi tenerezza nel nuovo modulo dispensa nel living, e finalmente due basi  una di 60 e una di 20, che hanno preso il posto del frigo, nell'angolo cottura.

Ora penserete, che finalmente il mio bel spazio, per poter cucinare senza pensieri, ed invece no, perché sto ancora aspettando, che il marmista mi faccia quel benedetto piano, che andrà a coprire le due basi, e ancora oggi, sto impastando su un taglierone dell'ikea, che mi funge da piano.

Ora mi è presa la voglia  di imbiancare la cucina, e di renderla un po' speciale, e visto che in un angolo ho anche un copri placca, in acciaio con su scritto il mio nome ( pensiero carino del marito...)
vorrei anche personalizzare lo spazio che mi è rimasto vicino alle due basi, con un adesivo murale, uno di quelli che sempre più spesso, si vedono in giro sul web, che decorano in maniera simpatica le varie stanze della casa.

Ho visto su tenstickers, una sezione dedicata tutta alla cucina e alla gastronomia, e sono tentata di farmi un piccolo regalo.
Sono indecisa se prendere un adesivo, già pronto tra quelli che sono sul sito, visto che posso scegliere sia i colori, che le misure, oppure farmelo fare personalizzato, visto che tenstickers, offre anche questo servizio.

La frase che piacerebbe a mio marito è questa...

Aurelia, ti sei ricordata di mettere il sale?

Qua a casa, si vocifera che ogni tanto, mi dimentico di inserirlo nelle preparazioni, e anche se cerco di spiegare, che il sale fa male, e cerco di utilizzarne poco, non sempre ci credono!
E poi la scritta, l'avrei alle mie spalle, quindi quel testo, sarebbe praticamente inutile, nel ricordarmi di salare l'acqua della pasta :)
Oppure, mi piacerebbe anche farmi fare il logo di Profumincucina, come quello che vedete sulla pagina in alto del blog...
Così, sarebbe una cucina super personalizzata :)
Ad essere sincera,  sarei tentata con queste frasi qua... se foste così gentili, da aiutarmi a sceglierne una, vi sarei veramente grata.

L'adesivo con la ricetta delle crepes



L'adesivo con l'ode alla cucina



L'adesivo che inneggia al cuore della casa




Ma ora veniamo alla ricetta, che va bene rinnovare il mio regno, però in quel regno i fornelli funzionano alla grande e di piatti, ne escono in gran quantità.
Come questa insalata di farro e verdure, che con i primi caldi, inizia ad essere sempre più presente sulla mia tavola.




insalata di farro2




per 4 persone


  • 360 g di farro perlato
  • 1 zucchina
  • 1 peperone giallo
  • pomodorini piccadilly o datterini q.b
  • 500 g di seppioline pulite
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale e pepe





  1. Sciacqua sotto l'acqua corrente il farro, poi mettilo in una pentola, coperto da abbondante acqua fredda, e porta a cottura. Di solito ci vogliono dai 18 ai 20 minuti, ricordati di salare quasi alla fine della cottura.
  2. Scola il farro e  blocca la cottura, passandolo sotto l'acqua fredda, poi mettilo dentro ad una ciotola e condisci con un filo d'olio extra vergine.
  3. Inizia a preparare gli altri ingredienti.
  4. Taglia il peperone e la zucchina a cubetti, taglia a spicchi i pomodorini e togli i semi dall'interno.
  5. Pulisci le seppioline, dividi i tentacoli dalla testa.
  6. In una padella con qualche cucchiaio d'olio, metti le seppioline e falle cuocere per qualche minuto. Ricordati che più stanno sul fuoco, e più tendono  ad indurirsi.Toglile dalla padella e mettile da parte.
  7. Nella stessa padella, aggiungi un goccio d'olio e fai saltare la zucchina con il peperone. Sala e pepa, e cuoci per circa una decina di minuti. Le verdure, devono rimanere abbastanza sode.
  8. Aggiungi al farro, le verdure, le seppioline, ed anche i pomodorini. Mescola bene e aggiusta di sale, se occorre.
  9. Lascia intiepidire, oppure metti in frigo per qualche ora, per gustare al meglio l'insalata di farro.

mercoledì 24 giugno 2015

Hamburger un po' toscano e un po' no! MTC di Giugno...il mio primo MTC








Ragazze, vi ricordate quando eravate in gravidanza, e tutti vi dicevano che quello che vi attendeva era facile e non ci sarebbero stati problemi, praticamente una passeggiata di salute?
Omettendo di dirvi, che la vostra vita sarebbe cambiata per sempre dal primo vagito di vostro figlio?

Ecco, praticamente con l'MTChallenge,  mi è successa la stessa cosa. 
Hanno iniziato con il dirmi... ma dai  vieni anche tuuu, vedrai che ti divertiii, ci sono un sacco di amicheee, si imparano un sacco di cose, ci si diverte un sacco!
Vi pare che al canto delle sirene, io mi sia tirata indietro?
In quattro e quattrotto, ho mandato la mia candidatura, ed ora eccomi qua che faccio parte anche io, della grande famiglia!
 Pochi giorni, ed è stato decretato l'argomento della nuova sfida di Giugno, mi sono detta, non sarà mica qualcosa di difficile? In fondo, sono entrata adesso...
Ecco, diciamo che difficile non era, l'argomento mi è piaciuto un sacco, anche il gustarlo, mi è piaciuto parecchio, ma quello che mi ha fatto andare in bestia, è stata una carissima amica di penna e non solo, che praticamente in un post, con le sue ricette, per la sfida, mi ha soffiato, di sotto il naso, tutte le idee, che mi erano frullate in testa!
Si Patrizia, sto parlando proprio di te... ti voglio troppo bene, per strozzarti, ma per un attimo, nella testa, mi è passata anche questa opzione :))

La sfida n°49 di questo mese, è una sfida mooolto articolata ( e ti pareva...) 
Si tratta dell'American Burger, con tanto di buns, salsa e farcia, e a chi poteva venire in mente, una cosa del genere, se non ad Arianna Mazzetta, alias Saparunda's Kitchen, che ha  vinto la sfida del mese di maggio?





Perché il mio hamburger, è un po' toscano, e un po' no?
Ho usato un pezzo di carne, di razza Calvana, che pascola proprio sul monte, davanti casa mia, la salsa verde è molto toscana... non manca mai, in un bel panino con il lampredotto, mentre gli onion rings, diciamo che non sono molto toscani, ma a me, la cucina fusion, è sempre piaciuta.

Spero di essere riuscita a fare, tutto nel migliore dei modi, ma posso assicurarvi, che l'hamburger, è molto, ma molto buono!

Ingredienti per 4 buns da 80/90 g circa



  • 250 g di farina GranPrato ( oppure 125 g di Manitoba +125 g di farina 00)
  • 130 g di latte
  • 20 g di burro
  • 10 g di zucchero
  • 5 g di strutto ( sostituibile con del burro)
  • 5 g di sale 
  • 4 g di lievito di birra fresco ( io 1g di lievito di birra secco)
  • 1 cucchiaino di miele
Nella ciotola della planetaria, ho messo la farina e il lievito di birra secco, ed ho fatto girare la macchina, per circa 1 minuto, con il gancio a foglia. Intanto ho intiepidito il latte, ed ho unito il miele, ho dato una bella mescolata e l'ho aggiunto a filo alla farina.
Ho lasciato che la planetaria lavorasse l'impasto per qualche minuto, poi ho aggiunto lo zucchero ed infine il sale, poi ho messo il gancio a spirale, e ho impastato fino a che la massa, non è diventata liscia ed omogenea.

Ho messo l'impasto in un luogo tiepido a lievitare, finché non è raddoppiato. Diciamo per circa 3 ore.
A questo punto, ho sgonfiato l'impasto, ho dato la forma di un rettangolo, ed ho piegato in tre ( tipo quando piegate un asciugamano...) poi ho ripetuto di nuovo tutti i gesti, un'altra volta.
Ho coperto di nuovo l'impasto, ed ho aspettato circa 40 minuti.

Ho spezzettato in pezzi da 80 g circa, ho formato i panini, e li ho appoggiati sulla placca del forno, coperti con pellicola da alimenti.
Ho schiacciato leggermente con il palmo della mano, ed ho atteso altri 40 minuti.





Per cuocere i buns


  • 1 uovo
  • un goccio di latte
  • semini a scelta ( papavero, sesamo, girasole, etc etc...)
Ho scaldato il forno a 180°.
Ho sbattuto l'uovo con il goccio di latte, ho spennellato i panini, ed ho cosparso con i semi, ed ho infornato per circa 20 minuti. Ho quindi sfornato, ed ho fatto raffreddare i panini, sopra ad una gratella.




Per l'Hamburger per 4 persone
500 g di punta di petto di razza Calvana con una buona percentuale di grasso (il 25% sarebbe ideale)
sale
pepe






Ho macinato la carne, poi l'ho salata e l'ho pepata, ed ho formato degli hamburger aiutandomi con un coppa pasta dello stesso diametro dei panini.



Melanzane grigliate

Ho tagliato a fette, una melanzana, ed ho grigliato le fette.

Una volta grigliate, le ho condite con dell'olio extra vergine e del sale.


Salsa verde


  • abbondante prezzemolo
  • 1 uovo sodo
  • 1 pugno di capperi sott’aceto
  • 2 fette di pane imbevuto nell’aceto
  • 1 spicchio d'aglio,
  • olio extra vergine di oliva
  • sale
Inizio con il mettere il pane a bagno nell'acqua e aceto, poi lo tolgo e lo strizzo bene.Ho fatto lessare  l'uovo.
Sul tagliere ho tritato il prezzemolo e l'aglio, poi ho aggiunto la mollica di pane, i capperi,  l'uovo sodo, finché il tutto non è diventato del tutto omogeneo.

Ho messo  il composto in una ciotola,ho insaporito con il  sale,una macinata di pepe, abbondante olio extra vergine d'oliva, ed mescolato bene.



Onion rings



Ingredienti:
2 cipolle grandi di Tropea
60 gr di farina 00
2 cucchiaini amido di mais
1/2 bustina di lievito in polvere
un pizzico di paprica
1 pizzico di zucchero
1 uovo battuto
100 ml di latte
olio di semi di arachide
sale
pepe
olio di semi d'arachide per friggere 







Ho tagliato la cipolla ad anelli, mentre in una ciotola ho mescolato la farina, l'amido di mais, il lievito in polvere , la paprica, lo zucchero, il sale ed il pepe.

In un'altra ciotola ho sbattuto  l'uovo ed ho unito il latte, ed ho mescolato bene, poi ho rovesciato il composto nella ciotola delle farine.
Ho immerso gli anelli di cipolla, nella pastella, li ho sgocciolati leggermente, e li ho fritti in abbondante olio di semi di arachide-


Fette di Brie grigliate

Ho tagliato il brie a fette, e l'ho fatte leggermente scaldare, nella padella di ghisa...



Composizione del panino





Ho tagliato i panini a metà, e li ho fatti leggermente tostare sulla padella di ghisa, poi li ho tolti, e ho spalmato la base con della salsa verde.


Ho coperto con una fetta di melanzana grigliata, condita e salata.


Ho cotto la carne, sulla padella di ghisa, senza usare condimenti. Ho solo fatto scaldare la base, molto bene, poi ho messo l'hamburger e l'ho fatto cuocere finché non si è staccato senza fare attrito, e l'ho girato dall'altra parte.Sulla superficie, si era formata una crosticina, niente male.

Ho fatto cuocere anche l'altro lato, poi ho condito con il sale ed il pepe.

Ho appoggiato l'Hamburger sulla fetta di melanzana.


Ho appoggiato sopra il brie leggermente scaldato


Ho coperto con un'altra fetta di melanzana grigliata


Ho chiuso il panino, con la sua cupoletta.


Ho servito il panino, con gli anelli di cipolla fritti, e mi sono goduta il mio piatto, tra un uhmmm e l'altro, sorseggiando una bella bionda fresca e leggera!








martedì 23 giugno 2015

#Etnakalatour. La Sicilia che ancora non vi ho raccontato.

Nell'ultimo post, vi avevo raccontato della Riviera dei Ciclopi e di Caltagirone, dove il mito e la leggenda, si fondono nelle ragioni più scientifiche, e ci raccontano della nascita, della famosa Muntagna.
Questo invece, è il post conclusivo, di una settimana intensa e emozionante, che mi ha fatto scoprire una Sicilia che difficilmente, si ha la fortuna di poter conoscere, attraverso i canali di informazione, che tutti conosciamo.
E' un racconto, forse più fotografico che di parole, ma per farvi capire una piccola parte di quello che è questa terra meravigliosa, forse le immagini sono l'unico mezzo adatto a questo scopo.
Essere ospiti di una struttura come questa, il  Ramo D'Aria ad Altarello , presso Giarre,  con alle spalle la Muntagna, e di fronte il mare cristallino.








Aggiungi didascalia








Partiamo alla scoperta di Acireale, nella giornata più calda della settimana... sfioreremo i 33° e siamo solo a Maggio.

Acireale, con la sua meravigliosa  piazza del Duomo e la sua Cattedrale, dei suo balconi  così sfacciatamente  gotici, tanto da farmi ritornare in mente, i gargoyle parigini.
Facce buffe che sembrano quasi prenderci in giro, dall'alto della loro posizione




Aggiungi didascalia




Le sue strade strette, con i suoi banchi del mercato, che offrono verdure e frutta, a volta sconosciute, come il cavolo trunzo di Aci, che è   presidio Slow Food, il suo pescato giornaliero, che ti imbambola con i suoi  colori sgargianti e vivi, e capisci  la differenza tra pesce fresco, e quello che ti vendono come fresco, quando sei a casa.




















Acireale, con i suoi agrumi, e l'immancabile granita servita da una magnifica terrazza 
a picco sul mare, e preparata dal signor Patanè, che ha la sua gelateria a Pozzillo, e ce la fa gustare direttamente dentro, ai limoni scavati.
Per fare un'ottima granita, ci racconta Pozzillo, ci vogliono i limoni verdelli, quelli ottenuti da una forzatura della pianta, che rimane asciutta per circa 40 giorni, stimolando così, un'abbondante fioritura,  per poi essere di nuovo innaffiata e quindi portare alla crescita e alla maturazione, i limoni che erano presenti sulla pianta.
E poi le dosi per un'ottima granita 
1/3 di succo di limone
1/3 di acqua 
1/3 di zucchero
Vi prometto, che presto, posterò la ricetta ...













Acireale con la sua Timpa, la riserva naturale con le sue rocce vulcaniche e la fitta vegetazione, che scopriamo scendendo attraverso le Chiazzette , il sentiero che ci porta direttamente a Santa Maria alla Scala, attraverso scorci mozzafiato, e un caldo da paura...
























Ma le bellezze siciliane, non sono solo legate al territorio, ma anche ad una tradizione, che affonda le radici nel tempo. Abbiamo visitato il museo dei pupi di Acireale, e in un attimo, sono stata catapultata indietro nel tempo di qualche anno,, quando sul canale della  Rai, ancora in bianco e nero, vedevo il teatrino dei pupi, con le vicende dell'Orlando Furioso, che ad essere sincera, mi metteva sempre una certa ansia e suggestione.










Ma il nostro viaggio alla scoperta della zona di Catania e dell'Etna continua con la nostra visita quasi alle pendici dell'Etna, visitiamo Bronte, anche se pur in maniera velocissima, visto che non era in programma, ma la nostra curiosità di poter vedere dove vengono coltivati i famosi pistacchi, era troppo forte.
Ci viene raccontato che la pianta di pistacchio, cresce solo in mezzo alle rocce laviche, e produce solo ogni due anni.
Per chi fosse interessato, questo è l'anno giusto, per la raccolta.










E poi, ancora vino, presso l'azienda  Destro, a Randazzo, dove sorseggiamo vini, che racchiudono in se, tutti i profumi di questa terra, che sembra arida, ma che invece è ricca e generosa.






















E il pullman che ci accompagna, ci porta  dove hanno inizio  le Gole  dell' Alcantara, nate dal raffreddamento delle colate laviche, a seguito dello scorrere impetuoso del fiume che le da il nome.
Uno spettacolo che lascia senza parole, le acque impetuose che scorrono veloci,, la frescura che ne deriva, è facile pensare che un posto del genere, deve essere per forza meta, delle gite domenicali delle famiglie catanesi, e protagonista di tanti sport ed escursioni.









E poi, come se fosse sbucata dal nulla, ecco la cappella bizantina più famosa di Sicilia. La Cuba di Santa Domenica, che si trova vicino a Castiglione di Sicilia.













Castiglione di Sicilia, uno dei più bei borghi d'Italia...














E poi c'è lei, la Muntagna, che in questi giorni, è stata sempre presente, ovunque andassimo, anche se distante, ma che grazie al Corpo Forestale dello Stato, abbiamo avuto il piacere di poterla visitare a bordo di una camionetta, messa a nostra disposizione.







Partiamo dal Rifugio Sapienza, non senza provare dei brividi, visto la grande salita che ci aspetta, per raggiungere le quote sommitali. 
Pensare che siamo sul più grande vulcano attivo d'Europa, mette un po' di ansia, ma lo spettacolo che ci attende, ci ripaga di tutto...
La lava nera, la cenere, mescolati con la neve ancora presente, sono uno spettacolo unico.
Il vento ci sferzava il visi, ma con le nostre giacche a vento, e gli scarponi da trekking, non abbiamo avuto problemi, ad affrontare l'Etna.



















Lascio l'Etna, con la promessa a me stessa di tornare presto, perché non si può rimanere indifferenti, da tanta maestosità, e tanta generosità. Perché tutto quello che ho visto, ho assaggiato, ho bevuto, sono figli di questi crateri, di questa forza celata al suo interno, che senza il minimo preavviso, è pronta ad uscire fuori e a modificare il paesaggio, in un attimo.







E l'ultimo appuntamento con i fantastici vini e piatti della tradizione siciliana, l'abbiamo presso l'Enoteca della Strada del Vino dell'Etna, a Ragalna, dove assaggiamo i piatti straordinari cucinati dallo chef Orazio Moschetto, e ne rimaniamo piacevolmente colpiti, tanto da fare il bis, e forse anche il tris, con la sua caponata e cioccolato.




























E con questa carrellata di piatti siciliani, do il mio arrivederci a questa magnifica isola, e ringrazio ufficialmente tutte le Soat, che ci hanno accompagnati in questo viaggio, Valeria Calastro, per la sua voglia di raccontarci della sua terra, e i miei compagni di questa avventura, che sono stati Fabio, Annalù, Giada, Giampiero e Elisabetta.