lunedì 26 novembre 2012

Necci di farina di castagne




I necci di farina di castagne, sono come i castagnacci bianchi ... capaci di scatenare una miriade di ricordi, legati alle mie vancanze in montagna.
Non so come mai, visto che la farina di castagne era un "frutto" dell'inverno, ma ogni estate, quando ero bambina, un giorno del mese di Agosto, tutta la famiglia Bartoletti, si riuniva nella cucina con il caminetto "grande", venivano puliti i dischi di terracotta, che di solito rimanevano per una anno intero  riposti nel sottoscala, zio Bruno raccoglieva le foglie di castagno, babbo accendeva il fuoco, zia Lina, preparava l'impasto con acqua, farina di castagne e un pizzico di sale, si sedeva sulla seggiolina di paglia, accanto  al fuoco,  ed iniziava a preparare i suoi necci.

Eh si, i necci di castagne erano la sua specialità ... scaldava le forme sul fuoco, ci poggiava sopra  le foglie di castagno incrociate, versava un po' di pastella, altre foglie e via ... finché non si formava una lunga torre, che in pochi minuti, rilasciava un dolce profumo di castagne, per tutta la casa.
Ho dei ricordi molto vaghi ... anche perché ero molto piccola,  ma vedendo queste foto, sono come esplosi nella mente.

http://www.museodelcastagno.it/ricette.php#necci



Sul tavolo, mamma e nonna Maria, mettevano sempre la  ricotta fresca, che ci portava a casa direttamente il pastore, del buon pecorino fresco, e zio Bruno, che era il più goloso, tagliava delle belle fette di pancetta, le cuoceva nella padella, e le metteva nel suo neccio arrotolato.



Ora, di tutti i nomi che ho fatto, è rimasta solo mia mamma ... e i necci di castagne, non si preparano più nel mese di Agosto ...





Ingredienti per 4 persone
350 g di  acqua
200 g di farina di castagne
1 cucchiaino di sale
4 o 5 cucchiaia d'olio extra vergine d'oliva

Ho stemperato la farina di castagne, con l'acqua, ho aggiunto il sale, ed ho mescolato bene, finché tutti i grumi, non si sono sciolti.
Ho oleato leggermente una padellina antiaderente di 20 cm,  l'ho lasciata scaldare bene, ho versato un po' di pastella, quanto basta per ottenere una frittella abbastanza sottile, l'ho lasciata cuocere per un minuto circa, e poi l'ho rigirata dall'altra parte.

Ho ripetuto il tutto, finchè la pastella non era finita, ed ho messo via via,  i necci su di  un piatto, appoggiato su una pentola con l'acqua calda al suo interno, per tenerli caldi.

Servirli con ricotta fresca, pecorino dolce, o formaggio misto di mucca e pecora.







venerdì 23 novembre 2012

Vito Mollica, invito a cena al Palagio di Firenze.

Vito Mollica


Una settimama fa, è uscito  un libro bellissimo, dal titolo accattivante ... "Vito Mollica, invito a cena al Palagio di Firenze", scritto da Aldo Fiordelli, giovane scrittore fiorentino, e amico di lunga data del grande Vito, ed edito da Trenta Editore.
  Non il classico libro celebrativo, ma un libro che si legge volentieri, con tanti aneddoti, storie, foto bellissime, e quello che piace a noi food blogger, tante ricette, che se anche non sono complete di grammature e dosi, danno lo spunto, per poter sognare ai fornelli, e sentirsi una briciola, in confronto al grande chef.


Partecipando alla presentazione, e sfogliando il libro, sono rimasta piacevolmente colpita, nell'osservare che Vito, non disdegnado assolutamente  l'uso di ingredienti importanti, come il caviale, le ostriche, il tartufo, il foie gras,( ricordiamo che la sua esperienza se l'è costruita giorno dopo giorno, cucina dopo cucina, da quando era un ragazzino, fino ad oggi, lavorando nei più famosi ristoranti del mondo)... ha proposto nella sua carta , e anche al buffet del ricevimento, piatti della tradizione toscana, in apparenza "poveri,  ribattezzata"la cucina dei soggettini", quella che comprende la francesina,il burrito, e il lampredotto, non è un modo per riciclare o semplicemente risparmiare negli ingredienti, ma è proprio la cultura della cucina,la vera espressione del territorio, di un paese, oppure di una regione.




Vito Mollica , Aldo Fiordelli, Carlo Vischi


Vito Mollica, invito a cena al Palagio di Firenze, è un libro che serve  a conoscere le tappe, che questo grande uomo, ha affrontato per diventare il grande chef di oggi, è un libro per scoprire chi sono i collaboratori che dividono con lui  i  successi della cucina , è un libro che attraverso foto le  meravigliose dei suoi piatti, fa capire la grandiosità dello chef!

Vito Mollica, invito a cena al Palagio di Firenze
Aldo Fiordelli
Trenta Editore




giovedì 22 novembre 2012

Zuppa di zucca patate e castagne





Quando ho voglia di coccole, non mi rifugio mai nei dolci, amo più qualcosa di salato... morbido, che mi coccoli, l'anima ed il corpo ...
Spesso, mio marito mi prende in giro, visto che lui non ama ne il brodo, ne qualsiasi tipo di minestra , e meno che mai le zuppe di zucca ... dice che sono da "vecchiniccia", modo poco carino, per dirmi che sto invecchiando ... ma io faccio spallucce, e me le cucino lo stesso :)

Fernando mi aveva inviato tempo fa, una bottiglia di Pinot grigio 2010 Villa Job, un vino caldo, morbido, che lascia in bocca un leggero retrogusto di mandorla.
E' un vino biologico, visto che l'azienda ha sposato la filosofia del coltivare secondo natura, già tanto tempo fa, quando ancora il biologico, non era divenuto una moda, come lo è oggi ...





Ingredienti per 4 persone

600 g di zucca
porro 1
200 g di patate
20 castagne già lessate
brodo vegetale 1,5 l circa
olio e.v.o
sale

cubetti di pane abbrustolito, oppure crostini da zuppa ...

Tagliate il porro,dopo averlo lavato con cura, a rondelle sottili, e fatelo rosolare in una pentola con dell'olio d'oliva.
Tagliate sia  la zucca, che le patate  a cubetti, ed uniteli al porro, appena sarà appassito, mescolate e fate insaporire, quindi coprite con il brodo vegetale caldo.
Sbucciate le castagne, estraete la polpa e mettetela da parte.

Una volta che la zuppa sarà tenera, aggiungete anche le castagne ( tenetene da parte qualcuna...), e lasciatele cuocere per ancora 5 minuti.
Passate il tutto al passaverdura, oppure mixerate con il mixer ad immersione, aggiungete qualche briciola di castagna, un filo d'olio, e i crostini di pane croccanti.

mercoledì 21 novembre 2012

Invito a casa Buitoni







Un invito, anzi l'invito con la I maiuscola, quello che ho sempre sognato di ricevere ... Casa Buitoni, ha aperto i suoi cancelli, a  me  ed altre 5 care amiche food blogger, ospitandoci in un mondo meraviglioso, fatto di arte, cultura, bellezza, natura, eleganza, ma soprattutto di gran classe, non ostentata.






Un posto da favola, un gioiello incastonato nella Valtiberina , sulle colline intorno a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, quindi campagna toscana, tra il verde incontaminato  e paesaggi da favola, la villa neo-classica dove abitò la famiglia Buitoni, ed oggi divenuta il Centro di Ricerca e Sviluppo tra i più famosi del mondo.

Casa Buitoni e Sansepolcro, unite con un lungo filo indissolubile ... ricordiamo che   l'azienda da lavoro a tantissimi cittadini "biturgensi", così si chiamano gli abitanti della città, e che Buitoni, si è prestata volentieri, anche al restauro di una preziosa opera d'arte custodita all'interno della sua cattedrale.
Sansepolcro, è Buitoni...e Buitoni è Sansepolcro... non si possono scindere le due identità, e lo dico con cognizione di causa, avendo avuto anche parenti, che lavorando  per l'azienda,    ne hanno sempre manifestato una gran stima!




Casa Buitoni, è il simbolo stesso della Buitoni, qualsiasi prodotto  ha la sua immagine stampata sulla confezione ... c'è chi ha i mulini che girano e i "fornai" che parlano con le galline, ma non sono reali ... Buitoni ha veramente quella villa, e all'interno di essa, si studiano e si mettono a punto, tutti i prodotti che verranno immessi sul mercato nazionale e internazionale.


Acquistato il brand  da Nestlè  nel 1988, la villa fu totalmente ristrutturata e dal 1992 è divenuta il Centro di Ricerca e Sviluppo oltre che centro di Comunicazione e Rappresentanza , che reputo personalmente ... il più bello del mondo.









Niente provette, niente alambicchi, niente formule chimiche ... gli unici attrezzi che troverete  nel centro, sono gli stessi attrezzi che avete voi, nella vostra cucina ...forse qualcuno in più, ma sono quisquilie, ed un piccolo impianto pilota, dove testare i prodotti, prima di essere inviati alla produzione.







Parlando in termini di ricette, gli ingredienti principali di questo Centro di ricerca, si possono sintetizzare in poche parole ... anticipare e bisogni e le esigenze dei consumatori, una ricerca continua nel migliorare i propri prodotti eliminando o diminuendo i grassi, gli zuccheri ed il sodio, e soprattutto riuscire a creare ricette, che soddisfino si il palato, ma che   soprattutto  rispettino i giusti valori nutrizionali,sia a livello nazionale che internazionale.
Ecco che allora entrano in scena loro, lo staff di Casa Buitoni, un team di chef capitanati da da Enrico Braganti, e la nutrizionista Valentina Cecconi, che ogni giorno, si mettono ai fornelli, per creare le ricette, che trovate sul mercato.


Enrico Braganti e Valentina Cecconi




La mitica Giusy



L'invito ci è servito anche per provare un nuovo prodotto della linea Buitoni ... la base per la pizza in padella che dovreste già trovare nei banco frigo dei negozi che frequentate, si tratta di una base pronta per pizza, che si cuoce semplicemente utilizzando una padella antiaderente, ed in pochi minuti, ecco la pizza pronta, per essere consumata ...





Enrico Braganti e Marco Donnini



Ci hanno divise in squadre, e ci siamo divertite ad "inventare" la nostra farcitura preferita ...

La mia l'ho chiamata "Omaggio alla Toscana", perchè  ho utilizzato funghi porcini  saltati in padella con dello scalogno, della provola affumicata ... perchè non sapevo che era disponibile anche del pecorino toscano, e per completare il tutto, fettine sottilissime di lardo di Colonnata ... posso farmi i complimenti da sola?





Ecco la mia compagna di squadra ... la riconoscete? E' la mitica Valentina del blog  L'Aroma del Caffé :)





La mattinata è volata, facendo quello che noi food blogger amiamo fare di più...e cioè cucinare! Sono questi gli eventi a cui vogliamo partecipare ...

Tutti insieme, abbiamo preparato il nostro pranzo ...chi tirava la sfoglia, chi preparava gli spaghetti alla chitarra , che chiudeva con gran arte i fantastici tortelli alla zucca e nocciole, e chi si preparava i propri tortelli senza glutine ...



assaggiando il porcino ....



Ramona e Claudia chitarriste provette 



Francesca Gonzales e i tortelli di zucca ...



Veruska, La Gonzi e Valentina


Ed infine... i mitici tortelli alla zucca e nocciole!!


I miei grazie ... e sono tanti, vanno soprattutto alla Nestlé e a Casa Buitoni, per avermi dato questa opportunità unica nel suo genere, ringrazio Francesca Marchelli per avermi invitata ufficialmente  e personalmente ... e le mie compagne di avventura, ma soprattutto amiche ... Valentina, Ramona, Claudia, Veruska, e Francesca.


Se avete voglia di vedere altre foto ... guardate l'album su Flickr


venerdì 16 novembre 2012

RIPartiamo insieme ... Il Quadrilatero dell'Unesco




Sabato e domenica, rivestirò i panni della turista curiosa alla scoperta del territorio di Bologna ed Imola! Il progetto è bellissimo, attraverso dei blog tour, staffette di food blogger, si sono avvicendati nella scoperta e riscoperta, di città come Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Bologna, Mantova, Rovigo e Delta del Po... Il progetto si chiama RIPartiamo insieme ... io e la mia compagna di avventura
Giovanna Hoang, ambasciatrice speciale, del blog Mamma Papera, vi racconteremo attraverso immagini e twitter, le bellezze del territorio, ma soprattutto le specialità, i profumi ed i sapori, di questa terra, che il terremoto della scorsa primavera, aveva voluto ferire! Ora sono pronti a riospitare, e a far vedere come sono stati bravi a risollevarsi ... voi seguiteci, l'Hastag di Twitter è questo #quadrilateroUnesco.
 
 
Per maggiori informazioni, potete cliccare qua ...
 


Mi raccomando seguiteci, e a presto il post, con il racconto di questa bella avventura!

lunedì 12 novembre 2012

Panini al latte, Lou Blau e noci


 Ecco qua, un'altra ricetta per il contest delle Fattorie Fiandino ...

Panini al latte, morbidi, fantastici per essere accompagnati con dei buoni salumi ... li potete usare come antipasto, o anche per una cena informale, della serie stasera salumi e formaggio, e un buon bicchiere di birra.
Questa volta,per il contest,  ho utilizzato il Lou Blau, ma se per caso, voi in casa, non lo aveste a portata di mano, potete usare un gorgonzola dolce .
L'impasto è semplicissimo ... la cosa più lunga  da considerare sono le  varie fasi  e le lievitazioni ... ma diciamo che in poche ore,circa 4/5 avrete i vostri panini, pronti per la cena.

E ora, tutti ad impastare ...



Ingredienti per 18 panini tipo croissant

  • 400 g di farina speciale per pizza
  • 130 g di farina di semola di grano duro
  • 8 g di lievito di birra
  • 310 g di latte
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • semi di papavero o semi di sesamo
  • 2 scalogni
  • 60g di gherigli di noci
  • 80g di Lou Blau Fattorie Fiandino
  • 2 scalogni
  • poco olio e.v.o



Iniziamo con l'impastare 100 g  di farina di semola e il lievito sbriciolato con il latte, un pizzico di sale, un cucchiaio di olio. Mettiamo  l'impasto a lievitare, coperto con un canovaccio umido per circa 3 ore.
Dividiamo l'impasto lievitato in 18 palline, coperte con il canovaccio umido e facciamo lievitare per ancora un'ora.
Tritiamo  i gherigli di noce,amalgamiamoli con  il Lou Blau e gli scalogni sbucciati e tagliati a fettine sottili, che avremo fatto leggermente imbiondire in una padella, con un filo d'olio.
Tiriamo  le palline di impasto, ottenendo delle strisce allungate, su una estremità  collochiamo  un cucchiaino di ripieno, e poi richiudiamoli, avvolgendoli su se stessi.
Mettiamo i panini su una placca ricoperta di carta forno, spennelliamoli  con olio e cospargiamoli di semi di papavero e la restante farina di semola.
Lasciamoli riposare e lievitare, per altri 30 minuti, poi li  inforniamo in forno statico a 195° per 20 minuti e per altri 10 a 200°, utilizzando la funzione ventilata.

Sono ottimi da consumare, sia tiepidi che freddi, e se li accompagnate con dei salumi, sono ancora più buoni ...



mercoledì 7 novembre 2012

La Maratona del Benessere ... il benessere, il buono, ed il bello!




Pensando alla Maratona del Benessere, che si è appena conclusa, presso il Grandhotel  Nizza & Suisse di Montecatini, mi viene in mente quella puntata dei telefilm, la numero zero o puntata pilota ...quella che farà da termometro, o da indicatore, per le puntate future.

Di solito, serve  a valutare, se un programma verrà seguito ed avrà il successo meritato, ecco ... penso che la puntata pilota della Maratona del Benessere, ha avuto un grande successo, e merita sicuramente di essere replicata al più presto!

Montecatini, deve ritornare ad essere la città fortemente turistica, che tutti noi conosciamo,é questo è il maggior desiderio di Nicola Guelfi, albergatore e direttore del Grandhotel Nizza & Montecatini, nonché ideatore dell'evento ...Nicola, ha trasformato per 2 giorni, il suo hotel, in una isola felice, dove la parola benessere,ha fatto  da padrona. Attento alle esigenze e ai desideri dei suoi clienti, è riuscito a creare l'evento perfetto, quello che unisce  sotto un unico tetto, l'idea del benessere ...la buona cucina, la cura del corpo e dello spirito, e perché no, il bello, sotto forma delle splendide creazioni delle Torte di Giada.

                                                          Giada Farina e la mitica Rosy

Per la cura del corpo, diciamo che l'Hotel parte avvantaggiato ... dispone di una  spa, inaugurata solo pochi mesi fa,  e tra idromassaggi, bagni turchi, docce sensoriali, massaggi e tutti i trattamenti possibili ed immaginabili, diciamo che il benessere psico-fisico, è stato notevolmente coccolato.

Per 2 pomeriggi, abbiamo potuto vedere Giada Farina, la bravissima cake designer bresciana, esibirsi in un fantastico cake show ... Devo subito dire che sono partita da casa un po' scettica, della serie, si va bé, le torte fighe, ma immangiabili, di quelle che ti fanno tappo, difficili da inghiottire, se non dietro a bicchieri d'acqua , troppo dolci e stucchevoli, della serie, guardami come son bella, ma non ti provare a mangiarmi!
E invece no, ho cambiato idea ... eh si, nella vita, si può sempre avere un'altra opinione, e Giada è riuscita a entusiasmarmi e a ingolosirmi ... i suoi cupcakes, non sono solo belli, ma sono veramente deliziosi, e lei non solo è una bravissima cake designer, ma è anche una ragazza dolcissima e anche chi le sta vicino, e collabora con lei, sono veramente delle  persone speciali!
E la voglia di bello, era stata assecondata ...



Manca all'appello, il benessere che si ottiene cucinando o deliziando il palato, con piatti fantastici, e qua sono entrati in scena due grandi protagonisti ... Per primo, lo chef dell'Hotel, e tutto il personale della cucina e della sala , che hanno saputo coccolare i clienti, con pranzi e cene  leggere, piatti vegetariani, vegani, macrobiotici, e ayurvedici, colorati, invitanti e soprattutto saporiti, nonostante la loro leggerezza, e poi Lui , il testimonial dell'evento, lo chef Simone Rugiati.

                                                     Simone Rugiati e Nicola Guelfi







Toscano di origine, con la parlantina sciolta, un vero show man, o uno spettacolo d'uomo, come direbbe il mitico Panariello, oltre a farci compagnia durante il cake show di Giada, è stato il protagonista del Dinner Show di sabato sera, e ci ha accompagnati in un percorso culinario, veramente fantastico.





Nonostante il tema dell'evento, fosse stato all'insegna del benessere e della leggerezza, i suoi piatti non ci hanno mai fatto sentire il desiderio di qualcosa di più corposo, perché con i vari sapori e consistenze delle portate, sono stati così gratificanti, e deliziosi, da non ricordare mai che si trattasse di una cena "leggera".

La sera di sabato, è stata veramente eccezionale, iniziata con un aperitivo in compagnia di tutti gli ospiti dell'albergo, è proseguita in un crescendo di portate e dallo show cooking di Simone, che ad ogni piatto, spiegava la ricetta, passo a passo, ed il perché avesse scelto, proprio quegli ingredienti.




Attento alla stagionalità, alla qualità, alle cotture, con le sue portate, è riuscito veramente a sorprenderci, e il ragazzo simpatico, e pronto alla battuta, ha lasciato spazio, allo chef che è in lui.
Cotture veloci, al vapore, oppure con la tecnica del sottovuoto, tutto pensato e studiato, per non modificare la qualità, ed il sapore  della materia prima.

Il nostro percorso, è iniziato così ...

"Limandarancio" petalo di baccalà al vapore e agrumi, marinato al lime, su crema di finocchio e vaniglia, e shot di granita al polpelmo rosa. 

Semplicissimo nella sua esecuzione, utilizzando una vaporiera, o un semplice cestello di bambù, il baccalà viene lasciato a marinare per pochi minuti, nell'olio d'oliva profumato dagli agrumi, regalandogli profumi fantastici! La delicatezza del finocchio e   vaniglia, insieme al contrasto con la granita di pompelmo, completano il piatto, in maniera perfetta.








Totanetto ripieno di patate e cime di rapa, su vellutata di cicerchie e rapa rossa croccante

Anche qua Simone, ci ha sorpresi per la delicatezza del piatto, tenerissimi totanetti, che con loro ripieno, hanno unito in maniera perfetta, il binomio mare e terra.
E l'uso della cicerchia, legume poco conosciuto, ma ultimamente tornato alla ribalta, ha dato la nota cremosa e delicata al piatto.





Ra-prese ravioli di datterino confit alla caprese reinventata

Un piatto che sembrava semplice, ma molto complesso sia nell'esecuzione, che nella scelta degli ingredienti .  32 tuorli, per kg di farina, pomodorini datterini semi-confit,   una delicatissima burrata stracciata a mano, zeste candite di limone, e alici leggermente scottate ... fantastico!




Soffice di coniglio in terrina di asparagi e cremoso di zucca

La cottura sottovuoto, la delicatezza della carne, la dolcezza della zucca, e il paté dei fegatini di coniglio ... ne vogliamo parlare?






E poi, e poi ... come ha detto Simone, va bene la leggerezza ed il benessere, ma un dessert, deve essere assolutamente goloso. ed ecco qua quello che ci ha proposto ...


Flan di cioccolato amaro e arancia, con mantecato al ginger



E ora un discorso a tu per tu, con Nicola Guelfi ...
Nicola, la puntata numero zero, è stata un successo ...possiamo replicare!!

Grazie di tutto, e grazie anche alle mie compagne di avventura ...

La cucina di qb Anna Maria Pellegrino
Nella cucina di Ely  Ely Valsecchi
Pensieri e Pasticci  Simona

lunedì 5 novembre 2012

Strudel di porcini, patate e Lou Bergier Pichin




I funghi porcini, si son fatti desiderare, ma diversamente dagli anni scorsi, se pur in ritardo, sono finalmente spuntati, sia nei boschi, e sia sulle nostre tavole, per la gioia degli appassionati e delle buone forchette!

Io faccio parte di tutte e due le categorie, della serie, svestita dai panni di food blogger, cioè tolto il grembiule, appoggiata la forchetta, e spento il gas ... indosso i panni della fungaiola, con i miei vecchi jeans, la camicia che non va più di moda, e i miei amati scarponi, e in compagnia di mio marito, saltiamo in macchina, verso boschi di castagni o di faggio.

Diciamo, che ci siamo accontentati, e in vari fine settimana, abbiamo riportato a casa qualcosina, niente a che vedere  con chi si vanta dei suoi svariati kg, noi ci accontentiamo di metterne via qualcuno, per i tempi di magra, e gli altri, ce li gustiamo sul momento ...






Strudel di porcini, patate e Lou Bergier Pichin


  • 2 rotoli di pasta sfoglia ( meglio quella  rettangolare ) si, la compro ... non ho tempo per farla, e verrebbe sempre troppo burrosa, per i miei gusti.

  • 2 patate medie
  • 500 g di funghi porcini
  • 4 fette di speck
  • 100 g di formaggio Lou Bergier Pichin delle Fattorie Fiandino
  • uno spicchio d'aglio
  • prezzemolo
  • 40 g circa di pangrattato
  • 20 g di burro 1889 Fattorie Fiandino
  • prezzemolo tritato
  • sale


Per prima cosa, pulite i funghi, eliminando la parte terrosa con un coltellino, e spolverateli con un pennellino, se rimanesse ancora della terra, passateli con uno straccio umido, ma mi raccomando, non passateli mai sotto l'acqua corrente, ne andrebbe del loro sapore.

Mettete le patate a cuocere, io le ho cotte intere, dentro al cestello di bambù, ed ho preferito la cottura a vapore, nulla vieta che voi le lessiate.
Una volta cotte, ho tolto la buccia, e una volta intiepidite, le ho tagliate a fette.

Ho cotto i funghi, che ho tagliato a tocchetti,in un tegame, con il burro, e lo spicchio d'aglio schiacciato , ho salato, e una volta cotti, ho unito il prezzemolo tritato.

Rosolate il pangrattato, in una padella antiaderente dove avrete sciolto una piccola quantità di burro, e mettetelo da parte.




Prendete lo speck, e fatelo rosolate in una padella, e rendetelo croccante.

Tagliate la pasta sfoglia, in  rettangoli, cospargete con il pangrattato, e dividendo gli ingredienti in 4 parti, iniziate a coprire, con le patate, i funghi, il formaggio tagliato a fettine sottili, o grattugiato con la grattugia a fori grossi, ed infine lo speck.

Arrotolate gli strudel, chiudete bene i bordi, e spennellateli con del tuorlo d'uovo, sbattuto con un goccio di latte, infornate nel forno già caldo, a 200° per circa 20 minuti.

Lasciate intiepidire, e buon appetito.

Sono buonissimi anche freddi, fidatevi :)


Con questa ricetta, partecipo al contest, indetto dalle Fattorie Fiandino




venerdì 2 novembre 2012

Gente Del Fud Salone del Gusto 2012 ... Il sogno è diventato realtà!





Castellammare di Stabia, Luglio 2010 ,il primo incontro  di Gente del Fud, 90 blogger reclutati da  Emidio Mansi, Direttore Commerciale della Pasta Garofalo!
Nel  post, che scrissi, per raccontare l'evento, lo definì , un vulcano di idee ...ecco penso che sia il termine giusto, per descrivere Emidio.
E poi, scrissi anche questo ...

"Ci hanno chiesto di diventare Gente del Fud… persone, uomini e donne… che credono che gustare cose semplici e a volte dimenticate, sia ancora possibile, che quando incontrano lungo il loro percorso gastronomico, cibi poco conosciuti , o piccoli produttori, che a volte faticano a farsi conoscere ed a emergere in mezzo a tanti altri, possano dar loro una mano a raccontare le loro storie, e a far conoscere la loro identità e i loro prodotti!

Ecco perché , a settembre nascerà un nuovo sito… una via di mezzo tra Wikipedia e un social network del cibo o del food… come ci piace chiamarlo adesso, dove ognuno di noi potrà portare il proprio contributo, facendo conoscere al resto dell’Italia , le tantissime micro realtà, e le eccellenze gastronomiche, poco conosciute, che compongono la nostra regione, ed il nostro Bel Paese.Quindi andremo personalmente alla ricerca , di questi prodotti… una specie di Salone del Gusto, o Taste, all’aria aperta, dove la semplicità, è la cornice dell’evento..."


Questo, accadeva solo due anni fa, oggi tutto questo è diventato realtà, e da 90 blogger pionieri, la famiglia di Gente del Fud, si è allargata, e siamo diventati 300!
Di questi 300 "fuddisti", 150 blogger sono partiti alla volta di Torino , al Salone del Gusto, per mettere in pratica, quello che in questi due anni abbiamo scritto nel nostro portale, per far conoscere ai visitatori, che sono passati a trovarci, che l'Italia, ha tantissimi prodotti e produttori, ancora da far conoscere, e noi li stiamo scovando, uno ad uno!




Ci siamo dati il cambio ai fornelli, abbiamo cucinato, parlato, sorriso, abbracciato, e forse anche pianto, perché questo è un progetto in cui tutti crediamo, e ci sentiamo parte di un'enorme famiglia.


Ma soprattutto, è stato bellissimo, vedere i produttori, che emozionati come noi, venivano al nostro stand per presentare i prodotti, che abbiamo usato per le nostre ricette.


                                               Credits Lucia Arlandini ...che ringrazio



Io ho cucinato con una grande amica, Anna Gentile, due regioni differenti, lontane, la Toscana e la Puglia ma che sono state unite in una ricetta, creata per essere servite, in un solo piatto ...


Mezzemaniche al cavolo nero, salsiccia di cinta,e pecorino toscano, accompagnate da delle olive pugliesi, varietà "mela", saltate in padella, e servite ancora calde, per accompagnare il piatto.



                                                                 Credits Anna Gentile

 E' stata un'organizzazione, svizzera-partenopea, quella che Emidio, ed il suo staff hanno messo in piedi ... non siamo mai stati lasciati al nostro destino, mai sentito dire, non posso, o non adesso, tanto da identificare nello Stand di Gente del Fud, il luogo dove andare quando eravamo stanchi e affaticati, definendola, la "nostra casa" ... alla faccia di chi in un noto spot televisivo, dice così anche del suo prodotto ... noi lo pensiamo veramente!
Grazie per averci coinvolti in questa follia, abbiamo fatto più "rumore" noi, con la nostra presenza, che le migliaia di visitatori, che hanno affollato il Salone del Gusto, tanto che sia la carta stampata, che il web, si è accorto, che Gente del Fud, è una forza!

Voglio finire il mio post, con questa foto ... rubata ai miei "Contadini" preferiti ...

Quel caldo sabato di Luglio, mentre Emidio Mansi, parlava di questo progetto, le prime persone che mi vennero in mente, da inserire in Gente del Fud, furono loro, "Contadini per Passione"... 3 ragazzi di Ribera, che hanno riversato le loro forze e la loro passione per la loro terra, nel loro aranceto, e che in questi anni, stanno facendo passi da gigante!
Ecco, questa, credo che sia la mia foto simbolo, quella che ti fa capire, che i sogni e la follia, portano veramente dove si vuole!

 Contadini per Passione, insieme a Emidio Mansi, al Salone del Gusto 2012

                                                 Credits Contadini per Passione






















Lo chef Davide Scabin allo stand MOnograno Felicetti, in compagnia di Cristian Deflorian e Gioacchino Bonsignore


Per altre foto, c'è la mia pagina di facebook ... vi aspetto!