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lunedì 2 dicembre 2019

Ghirlanda di pane integrale alle noci







Ci siamo, mancano esattamente 23 giorni a Natale, e se avete iniziato a conoscermi saprete che sono già alla ricerca delle ricette da preparare per il pranzo di questo giorno così importante.
In frigo ho già pronto l'impasto per i tortellini, l'unica certezza che ho, poi sarà tutto da studiare e pianificare...

Una cosa che sono certa di preparare  sono questi panini integrali con le noci e il miele, che avevo fatto trovare come originali centrotavola sulla tavola imbandita lo scorso anno, e che avevano riscosso un tale successo da avermeli richiesti a gran voce anche per il pranzo di Pasqua, per quanto erano stati graditi.

La ricetta originale l'avevo letta da lei, Marilisa, ed ho fatto bene a provarla, perché sono veramente dei panini fantastici! Si prestano benissimo anche ad essere consumati come pane di tutti i giorni,  soffici, fragranti, saporiti, adatti per essere di accompagnamento a salumi, paté di fegato, o come li avevo abbinati io, con questo  petto d'anatra essiccato, perfetto per essere servito durante le festività natalizie.

Pochissimo lievito di birra, un doppio impasto, un riposo in frigo, tutto questo per ottenere una maggiore leggerezza e digeribilità, e se non desiderate preparare la ghirlanda potrete semplicemente dividere l'impasto in palline da 50 g, e ottenere 16 panini.

Qualche idea ve l'ho data, spero che siano fonti di ispirazione anche per voi, ora non vi resta che pesare gli ingredienti e mettervi al lavoro!


Ghirlanda di pane integrale alle noci



Per il primo impasto
  • 150 g di farina Manitoba
  • 50 g di farina integrale GranPrato ( o quella che preferite)
  • 70 g di latte intero
  • 70 g di acqua
  • 1 cucchiaino di miele d'acacia
  • 1,5 g di lievito di birra liofilizzato o 12 g di lievito di birra fresco
Per l'impasto finale

  • 150 g di farina Manitoba
  • 150 g di farina Integrale GranPrato 
  • 1 uovo intero +2 tuorli
  • 30 g di acqua
  • 30 g di latte
  • 30 g di miele d'acacia
  • 50 g di olio extravergine d'oliva
  • 10 g di sale 
  • 50 g di noci tritate grossolanamente
Per la finitura

  • fiocchi d'avena
  • latte fresco q.b




Preparate il primo impasto semplicemente mescolando tutti gli ingredienti insieme. Ricordatevi che potete sia impastare con la planetaria che a mano.
Mettete l'impasto in una ciotola, coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio.


Nella ciotola della planetaria versate le due farine, il primo impasto, il miele, le uova leggermente sbattute, il latte, l'acqua e iniziate a lavorare l'impasto con la frusta piatta, poi una volta amalgamato unite il sale e per ultimo l'olio facendolo scendere lentamente lungo il bordo della ciotola.
Lavorate l'impasto finché non sarà liscio e elastico, poi unite le noci tritate poche alla volta e a velocità moderata.
Lavorate l'impasto sul piano infarinato, formate una palla e mettetela dentro ad una ciotola leggermente oleata; coprite con la pellicola e fate riposare in un luogo tiepido fino al raddoppio.
Mettete la ciotola in frigo dalle 4 alle 6 ore, ma potete lasciarlo anche tutta la notte se impastate la sera.

Tirate fuori l'impasto dal frigo e lasciatelo a temperatura ambiente per un'ora. Mettete l'impasto sul piano leggermente infarinato e dividetelo in palline. Per fare 2 corone come quelle che vedete nelle foto dovrete preparare 14 palline da 40 g e 14 da 20 g.
Prendete due teglie da forno e ricopritele con la carta forno. Ungete con l'olio due coppa pasta di 7 cm di diametro e posizionateli ognuno su una placca. Posizionate le 7 palline più grandi intorno e poi inserite le più piccole tra le più grandi formando così la ghirlanda. Fate la stessa cosa con la seconda ghirlanda.



Coprite il tutto con la pellicola e lasciate lievitare in un posto tiepido fino al raddoppio.
Spennellate la superficie delle palline con il latte e ricoprite con i fiocchi di avena.
Infornate nel forno già caldo  a 220° modalità statico per circa 25 minuti o finché i panini non risulteranno dorati.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Rimangono ottimi anche se li surgelate; basta tirarli fuori con un certo anticipo, lasciarli a temperatura ambiente e poi scaldarli per pochi minuti nel forno caldo. Mi raccomando non nel microonde che altrimenti  diventano gommosi.




venerdì 24 giugno 2016

La pizza con le patate e salciccia per l'MTC#58


Che io ami preparare e mangiare una bella pizza calda e fumante è risaputo; se cercate in giro per il blog troverete altre ricette e sperimentazioni, ho provato la maturazione in frigo, l'impasto diretto, le varie miscele di farine, ho prodotto successi e insuccessi, partendo da una pizza che più che una pizza era un frisbee atto ad uccidere per arrivare a quelle di queste settimane di sperimentazioni, grazie a Antonella Golino del blog La Trappola Golosa, ovvero il terzo giudice della sfida n°58 dell'MTChallenge.
Antonietta, con la professionalità e serietà che la contraddistingue, non ha elaborato solo una ricetta da seguire per questa sfida dal sapore tutto Partenopeo, ma ne ha prodotte addirittura tre, per soddisfare tutti i gusti della community; la pizza con l'impasto diretto secondo il disciplinare, la pizza  in teglia con il metodo diretto e la   maturazione in frigo ed infine la pizza con il lievito madre, che non ho nemmeno preso in considerazione, perché io sono una madre snaturata di quelle che se lo ha in frigo, difficilmente riesce a vivere sano e rigoglioso.
Antonietta ha scritto un post meraviglioso su tutte le accortezze da seguire per ottenere una pizza perfetta, che vi invito ad andare a leggere, mentre qui da me, troverete le indicazioni  e la ricetta che ho elaborato.
Devo dire che con le farce vi potete sbizzarrire; 

Per 4 pizze
Idratazione al 55%

450 g di farina forte 
250 ml di acqua 
12 g di sale 
1 g di lievito di birra fresco ( io 0,35 g di lievito disidratato)
1 cucchiaino di zucchero





Misurate per prima cosa l'acqua che deve essere oligominerale, per evitare che possa contenere cloro che potrebbe rendere difficoltosa la lievitazione. Dal totale del liquido, prelevatene una piccola quantità e inseritela  in due ciotole differenti in cui scioglierete il lievito di birra e nell'altra il sale.
Versate il liquido contenete il lievito di birra in una boule di vetro e iniziate a versare a piccole dosi, la farina setacciata alternandola all'acqua, terminati i due ingredienti aggiungete l'acqua in cui avete sciolto il sale e iniziate ad impastare per circa 10 minuti, finché il tutto non sarà ancora  leggermente appiccicoso, poi mettete l'impasto sul tavolo e lavoratelo per altri 20 minuti, piegandolo e schiacciandolo finché non sarà divenuta una palla liscia e setosa.
Inserite la palla in una ciotola e copritela con la pellicola per alimenti, lasciatela lievitare per circa 2 ore o finché l'impasto non sarà raddoppiato ( dipende dalla stagione e dalla temperatura che abbiamo in casa).


Prendete il panetto e dividetelo in 4 pezzi, di circa 180 g oppure in 3 da 250 g, e formate i panetti pirlandoli ( mettete le mani quasi a coppa , leggermente discoste e fatevi ruotare  la palla di pasta tenendo i palmi appoggiati sul piano di lavoro, noterete che diventerà sferica e che la parte inferiore si sigillerà). Mettete i panetti dentro ad una cassetta da lievitazione se l'avete, ricoprendoli con un telo di cotone che non abbia odori. Sigillate il tutto con una busta grande di plastica che eviterà alla pasta di seccarsi. Lasciate lievitare per 6 ore.



Portate il forno alla massima temperatura e scaldate anche la teglia  che userete per la cottura ( io ho un fornetto elettrico che arriva a temperature elevate dotato di pietra refrattaria, che viene riscaldato sia dalla fiamma del fornello a gas per quanto riguarda la base inferiore, sia da una resistenza posta sulla parte superiore) 

Stendete i panetti, partendo dalla parte centrale, sulla tavola di legno spolverata di farina di semola, usando la punta delle dita e allargandolo pian piano. NON USATE IL MATTARELLO ma usate le mani chiuse a pugno, per evitare di bucare la superficie della pasta.
Se optate per la cottura del forno tradizionale, estraete lo stampo inserite la pasta e conditela con gli ingredienti che più gradite, altrimenti se avete un fornetto, adagiate la pasta sulla pietra e farcitela direttamente li sopra.





Pizza con patate e salsiccia


Per 3 pizze da 250 g

3 patate novelle medie
mozzarella fior di latte 240 g 
due salsicce toscane
rosmarino fresco
sale 
pepe
olio extravergine d'oliva

Lavate le patate e non sbucciatele e tagliatele a fette con la mandolina.

Prendete una padella, versateci un filo d'olio  e rosolateci le fette di patate , salandole e pepandole.

Sulla base della pizza distribuite la mozzarella stracciandola con le dita, disponeteci sopra le fettine di patata, i pezzetti di salsiccia e alcuni aghi di rosmarino.
Cuocete fino a che il cornicione non sarà dorato.
Nel mio fornetto bastano 2/3 minuti.
Un filo d'olio extravergine e servitela ben calda.



La stessa pizza l'ho preparata varie volte nel corso della settimana, riscuotendo ancora successo; questa volta ho preparato una semplice Margherita, con pomodori pelati schiacciati con le mani e conditi con un pizzico di sale, pepe e un filo d'olio. Ho aggiunto della mozzarella fior di latte ed ho grattugiato sulla superficie del pecorino fresco Sardo! Buonissime!
Grazie  ancora ad Antonietta, ma sopratutto grazie all'MTChallenge!


lunedì 2 febbraio 2015

Pane senza impasto di Jim Lahey...il pane che canta.

pane senza impasto aurelia bartoletti2

 Le promesse si mantengono, sempre! Così  mi è stato insegnato  dai miei genitori, e se non le mantieni, sarai additata, come una parolaia, ricordatelo sempre, mi diceva babbo.
Fatta questa premessa, arrivo subito al sodo.
Chi mi segue anche sui social, sa che ogni tanto pubblico le foto di quello che cucino, anche su Instagram, e spesso, mi vengono anche chieste le ricette.
Questo è successo, anche quando ho acquistato il cuoci pane di Emile Henry, e una mia carissima amica ha iniziato a chiedermi la ricetta del pane che avevo sfornato.
Il pane, esteticamente era bellissimo, ma non il sapore e la consistenza, che mi convincevano a pieno, e la ricetta diciamo che è stata dimenticata per tanto tempo, un po' anche per la mancanza di tempo, senza essere inviata in quel di Gaiarine.
Ho anche rischiato di passare per una parolaia, in effetti, ma quella ricetta  non l'ho mai inviata, fino a che, presa dal rimorso, ne ho inviata un'altra che mi aveva abbastanza soddisfatta, ma non quella ... Quindi Anna, se stai leggendo, non ti arrabbiare, ma scarica questo Pdf, e mettilo in archivio...questa è la ricetta da tenere sempre a portata di mano!!
Ora che ho fatto outing, ed ho ammesso il perché di quel ritardo, posso iniziare a parlare di questo meraviglioso, pane senza impasto.
Crosta croccante, meravigliosa alveolatura, un gusto pieno che sa veramente di grano, ma questo è dovuto alla farina che ho usato, ovvero la farina GranPrato a km 0, che viene coltivata e prodotta, proprio qui a Prato, ottimo anche il giorno dopo, cosa che nemmeno il miglior pane, acquistato in panetteria, riesce a raggiunegere.

Non dovete usare la planetaria, ma una semplicissima ciotola di vetro e un mestolo di legno. L'unica cosa extra di cui avrete bisogno, sarà una pentola pesante di ghisa smaltata, oppure una di ceramica come il cuoci pane di Emile Henry, che ha il vantaggio di essere più leggera, e di non doversi preoccupare del pomello del coperchio, una volta in forno... Si, se lasciate il pomello, attaccato al coperchio, tanto bene  non gli fa , e quindi ogni volta, lo dovrete togliere con un cacciavite.

Se calcolate bene i tempi ed impastando la sera, la mattina dopo, a pranzo potrete mettere il vostro pane croccante e profumato, al centro della tavola.

Calcolate che ho impastato alle 15, ho messo in forno coperto, fino alle 7 della mattina. Ho dato le pieghe, ed ho fatto riposare altre 2 ore l'impasto, e sono arrivata alle 9 circa. Infornato per un'ora... e quindi sfornato alle 10... un'ora per farlo raffreddare, e quindi pronto per il pranzo.

Provato con  burro e acciughe del Cantabrico...voto 10+
Provato con il prosciutto toscano... voto 10+










Pane senza impasto
  •  400 g di farina 0 GranPrato
  • 300 g di acqua fredda a 13/18°
  • sale 8 g
  • 1 g di lievito di birra disidratato
  • farina per spolverare






In una ciotola di vetro, metti la farina, il lievito ed il sale, e dai una bella mescolata con una mestolo di legno,  poi aggiungi l'acqua fredda e mescola ancora, puoi usare anche la mano, se vuoi.
L'impasto deve essere molto appiccicoso, se non lo fosse, aggiungi ancora un po' di acqua, diciamo uno o due cucchiai.
Copri la ciotola con un piatto e lascia riposare per minimo 12, massimo 18 ore, in un posto al riparo dalle correnti d'aria e dove non ci batta il sole.
A questo punto, si è svolta la prima lievitazione, quindi prendi una spianatoia, spolvera abbondantemente di farina, e facci scivolare sopra l'impasto, senza che si scomponga, ricordati di aiutarti con una spatola di silicone.
Usa le mani infarinate oppure la spatola, e inizia a piegare l'impasto, dall'esterno verso l'interno, e cerca di ottenere un cerchio.
L'impasto ti sembrerà abbastanza ingestibile, con l'impressione  che voglia sfuggirti, ma è così che deve essere.
Infarina abbondantemente un canovaccio di cotone, che non odori di detersivo o di ammorbidente, e trasferisci l'impasto facendo rimanere la parte con la piega, sotto.
Rispolvera di farina, anche la superficie dell'impasto, e copri delicatamente con i lembi, senza stringere.
Copri con una ciotola capovolta e attendi altre 2 ore, che avvenga la seconda lievitazione.







A circa 30 minuti al termine della lievitazione, prendi o la pentola di ghisa, di circa 26/28 cm di diametro, oppure il cuoci pane Emile Henry,  e mettila a riscaldare nel forno a 245°, chiusa con il coperchio.
Fai molta attenzione a togliere la pentola dal forno, sarà terribilmente calda, togli il coperchio con la presina e sollevando l'impasto con il suo canovaccio, rovescialo direttamente nella pentola, con la parte piegata, verso l'alto.
Richiudi con il coperchio...occhio che scotta, e rimetti il tutto in forno, su di una griglia, nella parte più bassa del forno, inizialmente per 30 minuti, con la pentola chiusa dal coperchio, poi sempre usando la presina o il guanto da forno, togli il coperchio, e fai cuocere per altri 15/30 minuti. Lo vedrai ad occhio, quando il pane, avrà l'aspetto per essere tirato fuori, Bello colorito e con la superficie compatta.

Togli il pane dalla pentola o dal cuoci pane, e mettilo a raffreddare su una gratella, per almeno  un'ora.
Ecco, è a questo punto, che sentirai il tuo pane "cantare", iniziarà a scoppiettare, contraendo la crosta e facendo uscire il vapore al suo interno... aspetta paziente un'ora, e capirai che ne è valsa la pena.

giovedì 15 maggio 2014

Pissaladière? Oui, ma petit.

mini pissaladère



Appaio, scompaio, poi ad un tratto ricompaio.
Non so per quanto ancora avrete la pazienza di seguirmi, non sono mai stata cosí distante dal mio diario virtuale, ma ultimamente ho altri pensieri che si affollano nella testa ed é difficile, trovare il tempo e la mente lucida, per aggiornare i miei fogli sparsi.
Da semplice figlia, sono diventata la mamma di chi mi ha dato la vita, e in questo periodo mi sto dedicando anima e corpo a lei, finché ci sará ancora del tempo a disposizione...

E quindi perdonatemi, se scomparirò di nuovo... stamattina scrivo questo post dall'ospedale, in attesa che ci facciano una trasfusione.

Io e mamma vi salutiamo, portate pazienza e vi aspetto al prossimo post..

Aurelia



500 g di farina 0
300 g di acqua 
2 cucchiai di olio extra vergine
8 g di sale
5 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero


Per il ripieno

6 cipolle dorate di circa 150 g l'una
4 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
una foglia d'alloro
timo
2 spicchi d'aglio con la camicia
sale pepe
una scatoletta di acciughe del Cantabrico
70 g di olive taggiasche snocciolate 
un pugno di capperi dissalati





Setacciate la farina, sciogliete il lievito di birra in una parte dei 300 g di acqua e unite anche il cucchiaino di zucchero. Unite una parte di farina all'acqua con il lievito, iniziate ad impastare con l'impastarice, finite di unire sia la farina che l'acqua avanzata, poi aggiungete il sale e i cucchiai d'olio.
Continuate ad impastare finché l'impasto non sará liscio ed omogeneo.
Coprite la ciotola con un canovaccio e mettete a lievitare per circa un'ora e mezzo.





pissaladière2 


 Intanto che l'impasto lievita, preparate il ripieno. Sbucciate le cipolle  affettatele sottili e mettetele a cuocere in una padella antiaderente, con 4 cucchiai d'olio. Unite la foglia d'alloro, gli spicchi d'aglio schiacciati e le foglie di timo, poi salate e pepate con parsimonia, visto che dopo andremo aggiungere le acciughe ed i capperi. In questa ricetta ho usato le acciughe del Cantabrico, grosse, morbide e non troppo salate, diciamo che in fatto di acciughe, si possono considerare le migliori del mondo.

Cuocete  semicoperto e a fuoco basso, finché le cipolle non saranno quasi sfatte e a questo punto aggiungete i capperi.

Schiacciate con le mani l'impasto e formate 8 palline di pasta, che farete di nuovo lievitare coperte, per circa un'ora.




Pissaladière 


Oliate 8 stampini da tartelletta, di circa 11, 12 cm di diametro, stendete la pasta e formate dei dischi più larghi del diametro di circa 2 o 3 cm, appoggiateli negli stampi e riempiteli con le cipolle stufate.
 Unite le olive taggiasche e qualche pezzetto di acciuga.

Ricoprite con la pasta verso l'interno, spennellate leggermento con l'olio extra vergine e cuocete in forno caldo a 200 gradi per circa 15 minuti.

lunedì 3 marzo 2014

Semla e bra Karneval


                                                   Piatto Bitossi e posate in vendita da Florenzi Casa


Dopo le castagnole alla ricotta, che sono un must per il periodo di Carnevale, mi sono chiesta in che maniera, gli altri paesi del mondo  festeggiassero questo periodo dell'anno,  che da noi è così  ricco di fritti e frittelle.  E così mi sono imbattuta in due ricette incredibili, anzi tre per l'esattezza, ed ho scoperto che in Svezia nel periodo di carnevale  si usa preparare questi fantastici panini che si chiamano Semla, mentre in Russia il piatto tipico di carnevale  sono i bliny lievitati, e nei paesi anglosassoni i pancake vanno per la maggiore.

Ora, i pancake li avevo già preparati qua, quindi mi mancavano i Semla e i blyni lievitati.
Ho trovato questa  ricetta fantastica da lei e mi sono divertita a  riproporli al volo, visto che non sono per niente difficili, nella loro esecuzione. Se non fosse per la presenza del cardamomo, potrebbero somigliare vagamente ai nostri maritozzi. Sono soffici,  profumati e al loro interno troverete un goloso ripieno di pasta di mandorle, che io ho ottenuto facilmente  seguendo i consigli di Antonella.

Domani è martedì grasso, quindi siete in tempo utile per poterli preparare e festeggiare il Carnevale, senza friggere e ungere la cucina, in ogni dove... vi ho convinte?Io credo di si :)








semla3
        



per 15 Semla

  • ·        13 g di lievito di birra
  • ·        45 g di burro
  • ·        125 ml di latte,
  • ·        40 g di zucchero
  • ·        1/2 cucchiaino di cardamomo macinato
  • ·        2 g di sale
  • ·        250 g di farina 00
  • ·        50 g di pasta di mandorle (vedi ricetta in basso)
  • ·        225 ml di panna fresca
  • ·        1 uovo sbattuto per spennellare
  • ·        zucchero a velo per decorare 













·        Ingredienti per 100 g circa di pasta di mandorle


  • ·        50 g di mandorle
  • ·        50 g di zucchero a velo
  • ·        3 cucchiaini di acqua










    Fondete il burro ed il latte  in un pentolino e fatelo leggermente intiepidire..    Pestate al mortaio i semi di cardamomo, eliminate le impurità con un colino a maglie fitte  ed unitelo al lievito sbriciolato. Versateci sopra il latte tiepido  e mescolate bene.
    Aggiungete la farina poca alla  volta ed impastate. L’impasto deve risultare morbido e leggermente appiccicoso.
    Aggiungete zucchero e sale e mescolate fino ad ottenere un impasto liscio.
    Lasciate lievitare la pasta fino a quando non raddoppia di volume, circa 60 minuti
    A lievitazione ultimata dividete l'impasto in bocconcini di circa 30 grammi per ottenere dei mini Semla. Fatene delle palline e adagiateli su di una leccarda rivestita di carta da forno, lasciando dello  spazio  tra l’una e l’altro.
    Fate lievitare di nuovo, per circa 60 minuti circa o fino a quando il loro volume raddoppia.
    Spennellate la superficie con l’uovo sbattuto.
    Infornate nella parte centrale del forno a 225° per circa 12'.
 Sformate e fate raffreddare.

    Quando i semla saranno  raffreddati tagliate la calotta superiore ed eliminate  un po’ di mollica.                      
  Sbriciolate  la mollica ed amalgamatela alla pasta di mandorle aiutandovi con 1 cucchiaio di panna (non montata) fino ad ottenere un composto omogeneo.
    Montate la panna e zuccheratela leggermente con dello zucchero a velo.

    Riempite ogni semlacon un cucchiaino  di pasta di mandorle e briciole  e utilizzando un sac a poche guarnite con la panna, poi ripososizionate il coperchio e spolverizzate di zucchero a velo.                                                                                                                                                      

Per preparare la pasta di mandorle
Tritate finemente al mixer le mandorle fino a ridurle in farina, quindi  unite lo zucchero a velo e qualche cucchiaino d'acqua che aiuterà a legare il tutto.
 



 
 









 

mercoledì 16 ottobre 2013

Baguette con lievito madre e il #WBD 2013


!6 Ottobre 2013, è la Giornata Mondiale Dell''Alimentazione, nonché la Giornata Mondiale del pane, una giornata intera, dedicata all'alimento che unisce tutti i popoli della terra.

Zorra, anche quest'anno ci invita a panificare, e come ogni anno, ho raccolto il suo invito ... a dire la verità, se non me lo ricordava Cinzia, la data esatta, avrei fatto un gaffe clamorosa, e me ne sarei ricordata, quando ormai il fatidico giorno, sarebbe ormai passato!

Avevo la ricetta pronta, che aspettava solo di essere postata.

Una baguette fragrante, un po' diversa da quelle che avevo già preparato qualche anno fa, e che potrete vedere, sia qua, che qua, potete prepararla, sia usando il .lievito madre nell'impasto, oppure preparando una semplicissima biga, lascio a voi la scelta.





Baguette con il lievito madre
  • 500gr di farina 00
  • 360gr di acqua  tiepida
  • 150gr di lievito madre rinfrescato almeno 2 volte, prima dell'utilizzo
  • 5gr di lievito liofilizzato ( di birra ) 
Se non avete il lievito madre, la sera precedente alla panificazione, preparate una biga e mettetela in frigo, fino al momento di usarla

Per la Biga
2,5 g di lievito di birra
125 g di farina 00
2,5 g di sale
135 g d'acqua

Impastate l’acqua e meta’ della farina, poi aggiungete il lievito, e impastate per almeno 5 minuti. Aggiungete il sale all'impasto, e la farina che vi era avanzata, e impastate per altri 10 minuti. Coprite la ciotola con della pellicola  per alimenti, e fate riposare in frigo, per tutta la notte.

Coprite il contenitore con un telo in modo che non prenda aria e lasciate riposare al caldo per 6 ore (oppure lasciatelo per una notte in frigo)

 
Per prima cosa, impastate con la planetaria, la farina con l'acqua,  per almeno 5 minuti, poi coprite la ciotola con della pellicola, e fatela riposare per 30 minuti.

Riprendete l'impasto, aggiungete il lievito madre, o la biga, il lievito di birra liofilizzato, e impastate per altri 10 minuti, a metà impasto, cioè trascorsi circa 5 o 6 minuti, aggiungete anche il sale, e finite di impastare.

Formate una palla, mettetela sulla spianatoia leggermente infarinata, copritela con un asciughino, e sopra mettete una ciotola capovolta, e lasciate riposare l'impasto per circa 60 minuti.

Prendete l'impasto, date delle pieghe di forza, e  lasciate riposare per altri 30 minuti.

Dividete l'impasto in 4 e lasciate riposare i pezzi coperti, per 15 minuti, e poi formate le vostre baguettes.

Per la formatura delle baguettes, vi rimando direttamente al sito di Viva la Focaccia , dove ho preso la ricetta. Li, troverete Vittorio, che con passaggi chiari, vi indicherà come formare il vostro pane.

Mettete le baguette, sopra un panno infarinato, e mettendo tra l'una e l'altra , una parte del telo, facendo in modo che l'impasto non si appiccichi, nel momento che inizierà a lievitare.

Scaldate il forno a 250°, e sulla base  appoggiateci un pentolino con dell'acqua , fate i tagli alle vostre baguette con una lametta affilata, e infornatele.
Trascorsi 5 minuti, abbassate la temperatura a 220°, e finite di cuocere, per altri 20 - 25 minuti circa. 



martedì 12 marzo 2013

Pane alle noci


Sono tornata a postare, dopo quasi una settimana di silenzio, ma non sono stata con le mani in mano, ho creato alcune ricette niente male, che prossimamente vedrete sul blog, e poi ho partecipato alla più bella manifestazione enogastronomica, che Firenze ospita da ormai 8 anni, sto parlando di Taste. 
Tre giorni full immertion, tra profumi, sapori, consistenze, e ogni tipo di golosità, per scoprire nuovi prodotti da poter condividere anche con voi. Quindi aspettate il post, per scoprire questi tesori, tutti Made in Italy :)

Ma veniamo a questo pane, se vi ricordate, la settimana scorsa, ho postato un paté di fegatini di pollo, e lo avevo accompagnato con un pane alle noci, ecco il pane che ho usato, è proprio questo, una ricetta semplicissima, facile per tutti, e sentirete la bontà.



  • 750 g di farina zero
  • 10 noci sgusciate
  • un cucchiaino di miele d'arancia, o miele d'acacia, o malto d'orzo
  • un cucchiaino di sale
  • una bustina di lievito di birra  disidratato
  • 10 g di olio extra vergine d'oliva
  • acqua q.b.
Ho messo un po' d'acqua tiepida nella ciotola della planetaria,  ho unito il cucchiaino di miele e la bustina di lievito disidratato, ho mescolato bene, ed ho atteso che sulla superficie si formassero le bollicine,  a questo punto, ho aggiunto la farina setacciata, ho unito le noci tritate in maniera grossolana, ed ho iniziato ad impastare, aggiungendo pian piano l'acqua tiepida necessaria, per ottenere un impasto morbido.

Ho unito  l'olio extra vergine d'oliva, eper ultimo  il sale, e quando l'impasto è diventato morbido e ben lavorato, l'ho tolto dalla ciotola, ho dato qualche piega, e l'ho messo a lievitare per circa 3 ore, in un angolino della cucina tiepido, dentro ad una ciotola leggermente unta, e coperto con un canovaccio.
Trascorse le 3 ore, ho ripreso l'impasto, ho dato altre pieghe di rinforzo, e ho formato il mio filone. Ho messo la massa, su una teglia da forno, ed ho aspettato che raddoppiasse il suo volume, sempre coperto e al riparo dagli spifferi.

A questo punto, ho acceso il forno, ho atteso che raggiungesse la temperatura di 250°, ho messo un pentolino con un po' d'acqua sulla parte bassa ( occhio che sia un pentolino adatto da poter essere inserito in un forno), ed ho infornato il pane.
Dopo circa 5 minuti, ho abbassato a 200° ed ho portato a cottura.
Per essere sicuri che sia cotto, bussate sotto la base del pane, se sentite un suono "a vuoto" il pane è pronto, non vi resta che toglierlo dal forno, avvolgerlo in un canovaccio che non abbia profumi  di detersivo, e lasciatelo  raffreddare in posizione verticale.



lunedì 17 dicembre 2012

Panbrioche ... No knead ... No stress!




Ho scoperto che andando in la con l'età ... ( tra qualche  giorno sarà anche  il mio compleanno, e potrebbe essere un compleanno da fine del mondo ... ), si cambia sia il modo di pensare che di agire! Quello che ci sembrava importantissimo, ed essenziale, fino a qualche anno, o addirittura mesi fa, adesso ci sembra una colossale ... cavolata!
Non nego che i lievitati mi hanno sempre affascinata, ho fatto le ore piccole, seguendo l'evolversi di panettoni, pandori, pani e quant'altro il mondo dei farinacei, mi avesse messo in contatto! Pieghe, contropieghe, lievitini, bighe, forza della farina, manitoba, tutto questo per me, non aveva più segreti, fino a quando, non mi sono scocciata di tutto questo mondo bianco e laborioso, ed ho messo tutto il mio sapere da parte.
Sono addirittura riuscita, a far scadere la metà di un grande sacco di farina Caputo rossa ( sono 25 kg di ottima farina partenopea), cosa mai successa, visto che di solito,  in pochi mesi, lo aprivo, e lo finivo... Mi era passata la voglia e la frenesia, o forse semplicemente, mi ero stancata di impastare e mescolare!
Poi, come succede spesso, la mia attenzione, è caduta su una ricetta,semplice, minimalista, pochi ingredienti, una ciotola, una forchetta,un po' di spazio in frigo, e un po' di tempo di riposo, tutto qua ...voi non ci avreste provato?
La ricetta è sempre la stessa, in rete ne troverete a bizzeffe, si tratta del No Knead Panbrioche , ovvero del Panbrioche senza impasto, ovvero la maniera più semplice per ottenere un panbrioche leggero, areato, soffice, profumato piacevolmente di burro, e minimamente dolce, ottimo per farci colazione, spalmato con della buona confettura, oppure con della crema alla nocciola.
Il vostro impasto, maturerà in frigo, e quando lo tirerete fuori, basterà formarlo, e metterlo dentro ad uno stampo, o sotto forma di treccia, o semplicemente di palline, vi sembra difficile, da farsi?





per la ricetta, mi sono ispirata a loro due ... Panza e Presenza e La Ciliegina sulla Torta


Ingredienti per uno stampo 26x11

  •     250 g di farina forte (tipo Manitoba)
  •     100 g di burro fuso freddo
  •     75 g di acqua a temperatura ambiente
  •     2 uova medie a temperatura ambiente
  •     50 g di miele d'acacia o quanto meno delicato
  •     1 punta di cucchiaino di sale

  •     3 g di lievito di birra disidratato,
              oppure 11 g di lievito fresco sciolti nei 75 g di acqua tiepida

Il procedimento è semplicissimo, se usate il lievito di birra, scioglietelo in un bicchiere, con 75 g di acqua tiepida, e fatelo riposare qualche minuto, se usate quello disidratato mescolatelo semplicemente alla farina.

Allora dicevamo... prendete un'ampia ciotola, sbatteteci leggermente le uova, unite il miele, il burro fuso ormai freddo,l'acqua , il sale e mescolate per rendere il tutto omogeneo.
Adesso è il momento di aggiungere la farina ed il lievito mescolati, se avete usato quello disidratato, e mescolate, per ottenere un impasto liscio. Coprite la ciotola con la pellicola, e mettete in forno spento, per circa 2 ore. Adesso, riprendete la ciotola, e mettetela in frigo, da un minimo di 24 ore, ad un massimo di 5 giorni ...si avete letto bene, 5 giorni... ma io ho lasciato il mio impasto, per 48 ore, e penso che sia ottimo come risultato.
Trascorso il tempo necessario, prendete l'impasto, e formatelo a vostra scelta, o semplicemente delle palline, oppure una treccia, e mettetelo nello stampo da cake precedentemente imburrato... il mio misurava 26x11.
Coprite l'impasto e lasciatelo lievitare  finchè non raggiungerà il bordo dello stampo, io a questo punto ho pennellato con del burro fuso, un tuorlo  diluito con un goccio di latte, ed ho cosparso il tutto di zucchero di canna.
Ho cotto in forno il panbrioche, ad una temperatura di 170° per 25 minuti.
Si conserva morbido per giorni, se avrete l'accortezza di tenerlo chiuso in un sacchetto per alimenti.

mi scuso per le foto... ma la luce invernale, non aiuta :))

martedì 15 maggio 2012

Pane casereccio con lievito madre




La voglia di  fare il pane in casa, ha fatto di nuovo capolino  nella mia cucina, complice il lievito madre regalatomi da una nuova amica, Tatiana.
Visto che era bello arzillo e pimpante, sono bastati veramente pochi rinfreschi, ed era già pronto da usare ... Mi piace osservelo  appena rinfrescato, quella pallina liscia liscia che si rilassa dopo la serie di massaggi, poi inizia a  prendere vita e compaiono le prime bollicine, che lasceranno il posto a veri e propri alveoli pieni di forza!

Ho preso la ricetta dal libro di Sara Papa, Tutta la bontà del Pane , ed ho scelto una ricetta semplice, a prova di errori,  il risultato è stato questo filone, ottimo da consumarsi con del salame toscano, o del buon prosciutto crudo, oppure anche una bella bruschetta, quando il pane inizierà a perdere leggermente di freschezza.




600 g di farina 0
12 g di lievito di birra, oppure 150 g di lievito madre
350 g di acqua
1 cucchiaino di sale
olio extra vergine d'oliva

Stemperare il lievito nell'acqua, ad una temperatura di circa 22/23° C  fino a farlo sciogliere. Disporre la farina sulla spianatoia formando una conca, versare il lievito sciolto poco per volta e iniziare ad impastare. Unire il sale e continuare finché l'impasto non diventa liscio e compatto. Ungere una terrina capiente con poco olio e coprirla con una panno umido. Far lievitare l'impasto fino al raddoppio (circa un paio d'ore) lontano da correnti d'aria.






Trascorso il tempo per la lievitazione, lavorare un po' l'impasto per sgonfiarlo e dargli la forma di un filoncino e trasferitelo in una teglia foderata con della carta da forno. Incidete la superficie con un coltello affilato, e formate una specie di grata.
Lasciate lievitare finché non è avvenuta la seconda lievitazione.

Cuocere nel forno caldo a 210/220° per circa 15 minuti, poi abbassare la temperatura del forno a 180° e proseguita la cottura, per altri 35 minuti circa.

Fate raffreddare il pane su una gratella, per far perdere l'umidità che ha al suo interno.

mercoledì 2 maggio 2012

Focaccia pugliese



Questa è una delle ricette, imparate  al corso di panificazione di Paoletta e Adriano ...
Una focaccia soffice, che profuma di origano, con i pomodorini che affondano nella pasta soffice, e rilasciano la loro acqua, durante la cottura, insaporendo ed ammorbidendo  ancora di più la pasta.

Non ho trovato dei pomodorini ciliegini che mi piacessero, e quindi ho usato dei piccadilly, sarebbero più adatti per le  salse, ma visto che hanno una buccia abbastanza sottile, secondo me, vanno bene anche per questa preparazione.

E poi ho usato un origano profumatissimo, originario  di Pantelleria, che mi è stato regalato dal Capperificio Bonomo & Giglio, una piccola azienda artigianale,che trasforma i capperi secondo la tradizione e la cultura pantesca.Il  loro origano viene  raccolto a fine Maggio, e lasciato seccare per 10 giorni all'ombra,per poi venire  conservato in barattoli di vetro. Così i profumi ed aromi rimangono intatti , e hanno modo di spigionarsi e liberarsi,  ogni volta che viene usato in cucina, regalando ai piatti il profumo dell'isola.

  • Farina di grano tenero 500 g
  • Semola rimacinata di grano duro 200 g
  • Acqua 560
  • Olio extra vergine d'oliva 50 g
  • Sale fino 18 g
  • Lievito di birra fresco 15 g
  • fiocchi di patate 20 g
  • Pomodorini ciliegino
  • Origano La Nicchia
  • Sale grosso
  • Olio evo



Per prima cosa, vi consiglio di mescolare le due farine, insieme a i fiocchi di patate.
Nell'impastatrice mettete l'acqua e il lievito, poi aggiungete poco alla volta le farine, e impastate a velocità bassa, una volta che l'impasto sarà ben amalgamato, potete unire il sale.
Fate incordare, e versate l'olio a filo, e finite di impastare.
Mettete l'impasto in una ciotola stretta, coprite con della pellicola, e e fate riposare per circa 2 ore, o finché l'impasto non sarà raddoppiato.
Spolverate la spianatoia, rovesciatevi l'impasto, e fate un rettangolo, poi date un giro di pieghe di sovrapposizione e fate riposare di nuovo per circa 30 minuti, coperto con della pellicola.
Stendete l'impasto in una teglia di circa 30x 39 cm, oppure due teglie rotonde di 33 cm di diametro, che  avrete precedentemente unte con l'olio, allargandolo ai lati,  e affondando le dita ben unte nell'impasto, cercando di non sgonfiare l'impasto e di non far fuoriuscire i gas di lievitazione ottenuti.





Sistemate i pomodorini tagliati a metà nelle focacce, facendo in modo che la parte tagliata sia a contatto con l'impasto. Spolverate di origano, sale grosso e date un bel giro di olio. Lasciate lievitare per circa 25 minuti.
Infornate in forno caldo a 220° e lasciate cuocere fino a doratura.