venerdì 28 settembre 2012

Polenta e luganeghe? ma anche no... Per Tutti i Gusti, è di scena il Trentino.



Lo sbaglio più grande che si può fare, è pensare che la cucina del Trentino, sia solo  polenta, luganeghe, crauti e tortel de patate, la classica cucina pensata per l'alta montagna, per gli appetiti robusti, per gli sciatori al ritorno da una giornata sulla pista da sci ...
Questa era la mia idea di cucina del Trentino, anche perché essendo figlia di una trentina, il modo di cucinare di mamma, rispecchiava molto questa idea, e mia nonna toscana, ha dovuto faticare parecchio, per insegnarle, che al posto del burro, si poteva usare anche l'olio ...
Mi sono dovuta ricredere, lunedì scorso, quando ho partecipato all'evento Per Tutti I Gusti, presso lo Sheraton Milan Malpensa, che vedeva come regione protagonista, proprio il Trentino, con i suoi chef, le sue eccellenze gastronomiche, e i suoi produttori.





Lo so, posso apparire leggermente di parte, ma sono rimata letteralmente senza parole, nell'assaggiare i piatti che gli chef invitati, hanno proposto, sia per lo show cooking, sia per la magnifica cena, che ne è seguita.

Piatti e ricette  a km 0, con prodotti esclusivamente trentini, partendo dall'olio di Riva del Garda, il Trentingrana, il vino, le erbe raccolte a mano negli alpeggi, da Elisabetta Loris di Primitivizia, i pesci di fiume, i mieli, e persino la pasta, quindi è stato un riscoprire, questa regione, a tutto tondo!

Gli chef, hanno dimostrato la loro bravura sin da subito, ovvero durante lo show cooking, guardate qua come sono stati bravi ...

Ha rotto il ghiaccio, lo chef Stefano Bertoni, del ristorante Castel Toblino di Sarche, nella zona del laghi ...la sua è una cucina che predilige l'uso di pesci di lago, e ne ha dato prova, cucinando per noi,  il "Tonno di lago con i ceci",ovvero la trota e dell'ottimo" Luccio con verdure saltate e salsa gardesana"

Una cucina semplice, che utilizza e predilige, la cottura a vapore  ed il sottovuoto, dove la materia prima è scelta con cura, come la trota usata che proveniva dall'allevamento di Trota Oro, dove i pesci, nuotano in acque limpide e fredde, facendo si  che la loro crescita sia lenta, e le loro carni, ne acquistino in consistenza e sapore...sapore che è esaltato con prodotti naturali, sia a km 0 , come il vino bianco di Nosiola che viene utilizzato per la marinatura, oppure come la segatura dei faggi di alta montagna, usati per l'affumicatura, ma anche prodotti legati ad altre regioni o addirittura nazioni,  come il sale di Cervia, o il semplice zucchero di canna.





A seguire, Alfio Ghezzi, della Locanda Margon, con la sua  cucina del territorio, ed inizia il suo show cooking, raccontandoci  della cucina trentina, e delle sue influenze boeme. E poi le dritte, sulla scelta delle patate da utilizzare per gli gnocchi, e la cottura a vapore da prediligere, per ottenere gnocchi asciutti e compatti.
I suoi piatti, sono stati estremamente semplici, ma con la loro semplicità, hanno entusiasmato le papille gustative, di chi era presente nell'enorme cucina ...
"Gnocchi di patate, al Trentingrana stravecchio, con miele di melo  e cannella" ... per questo piatto, Alfio ha utilizzato patate varietà Cicero, di montagna, ed il miele di melo, dell'Azienda agricola Thun, di Andrea Paternoster, e con semplice  spolverata di cannella, ha dato la nota speziata, al suo piatto.

E poi il piatto, che coniuga  la sua cucina, con le bollicine del Perlé Rosé, che vengono prodotte dalla famosa cantina Ferrari, titolare della Locanda Margon, "Riso e Bollicine".
Riso, burro,brodo vegetale, a circa metà  cottura, l'incontro  con un erborinato, il Verde di Montegalda  tagliato a tocchetti, cipolla caramellata,  e la gelatina di Rosè, che ricopre il tutto. Fantastico!
Qua, potete leggere tutta la ricetta ...






E poi lo chef più giovane, quello che da poco, è stato scelto, come Miglior Chef Emergente, per il Nord d'Italia, ovvero Diego Rigotti, del Maso Franch, di Giovo, a pochi km da Trento.
Mi sono persa, osservando con quanta sicurezza, muove le sue mani, tra utensili e padelle ... una tecnica perfetta, con cui fonde innovazione,e tradizione nello stesso piatto.
Così in breve tempo, ho visto creare due piatti eccellenti ...
"Muscolo di agnello alle erbe con millefoglie di zucca e gelatina di grappa", troppa tecnica, e troppa bravura, per poterlo riproporre a casa, ma sicuramente proverò a cucinare, gli "Spaghetti Monograno Felicetti, reidratati tenendoli a bagno per circa 2 ore, in acqua ad una temperatura di 20/30°, e poi saltati  in un poco di brodo vegetale in cui sono stati aggiunti dei  funghi secchi, che danno allo spaghetto, un sapore unico. Una volta impiattati, sono stati cosparsi semplicemente di  briciole di speck, ottenute lasciando  essiccare   delle fette  sottili ,in forno, ad una temperatura di 170° per circa 10 minuti.




E poi il turno di Alfredo Chiocchetti, dello Scrigno Del Duomo, che esordisce dicendo , nell'essere restio, nel parlare troppo, e preferendo lavorare in silenzio e tranquillità ...  
Chef,mi creda ... per una cucina come la sua, possiamo stare in religioso silenzio anche noi ...

Ed è così che il suo show cooking, va avanti ... vedendo quelle mani, che lavorano alacremente, si capisce la passione che Alfredo pone nel suo lavoro.
E così, tra silenzi, e poche timide parole,  vediamo nascere un piatto straordinario, gli "Gnocchi di patate  arrostiti, accompagnati dal ragù di mortandela e miele di rododendro" e subito a seguire, una "Fondute di Puzzone di Moena, con quenelle di polenta e funghi", e funghi finferle, che completano il piatto.


Ma non solo gli chef, hanno allietato questo magnifico pomeriggio, a completare il tutto, erano presenti anche Erica Petroni  che si presenta nel suo sito, con queste parole ...

"Un’ insolita Cuoca, Fotografa di Food, Designer, Critica Gastronomica con una vita spericolata nel mondo culinario: tra ristoranti, aziende vinicole, produttori, persone, emozioni"

ed Enzo, della Macelleria Sighel, con la sua carne salada, che attraverso le ricette di Erica, sono riusciti a rendere innovativa e moderna, una carne che sicuramente ,era solo conosciuta, per essere consumata sotto forma di carpaccio.
Enzo, non siringa mai i suoi pezzi di carne  con la salamoia, ma ci mette tempo, passione, e tanta forza, massaggiando, per giorni e giorni, ogni singolo pezzo di carne, affinché tutti gli aromi, siano assorbiti, in maniera perfetta.
Ecco che così, nascono le creazioni di Erica, come questi bellissimi finger food ...Tartare di Carne Nuda e Cruda con Capsula di Crauti e Scaglia di Trentingrana, Gianduiotto di Carne Salada e Fasoi, Minimagnum di Carne Salada.

Qua, potete trovare, ancora tantissime idee, su come utilizzare questo tipo di carne ...




Ed infine, la magnifica cena, ma prima ancora, il magnifico aperitivo, preparato da Enrico Fiorentini, che è riuscito a creare dei finger food  fantastici , in una atmosfera, che richiamava, il periodo della vendemmia, e la sua uva.





La cena ha avuto inizio, con un piatto dello chef Stefano Bertoni 

"Filetti di coregone alla Gardesana con spinacini allo’olio Evo Garda Trentino e limone candito", abbinato con un Müller Thurgau 2011 Doc Cembra Cantina di Montagna.



E' stata la volta del primo piatto, dello chef Alfio Ghezzi, e delle sue  "Chiocciole di Kamut Monograno Felicetti con salsa al Trentingrana e Ferrari Perlé, tonno all’olio Extra Vergine Garda Trentino e caffé". abbinate con un  Nosiola Trentino Palustella 2011 DOC Azienda Agricola R. Zeni.





Il secondo piatto, è stato opera dello chef Alfredo Chiocchetti, che ha preparato  "Cubo di salmerino di Preore confit con sedano rapa, sentore di capra, crescione e jus di lamponi". Questa volta, il vino, era  unTeroldego Rotaliano Maso Cervara 2009 DOC dell‘Azienda Vitivinicola Cavit S.C.





Ed infine, la poesia regalataci da Diego Rigotti, con il suo " Cremoso al miele di coriandolo, lamponi, terra di cioccolato alla cannella e pere disidratate", abbinato a dell'ottimo Moscato Rosa Trentino 2009 DOC Azienda Agricola R. Zeni.



Grazie come sempre agli Chef del Ristorante Canneto, che compongono una squadra perfetta ed efficente ...Enrico Fiorentini, Carlo Molon, Gianni  Gerratana, a tutto il personale di cucina, ma soprattutto grazie, ai ragazzi di sala, diretti in maniera impeccabile, da Sebastiano Pira.

mercoledì 19 settembre 2012

C'è Tort@ per te 2 ... perchè la "ricerca" continua.



Ci abbiamo rimesso, la faccia, le idee, la nostra creatività, la voglia di cucinare, ma soprattuto, ci abbiamo messo il cuore, e con 33 cuori, 33 storie, 33 blogger, e 40 ricette, è nato C'è torta per te 2 , in viaggio con i blogger.

Anche questa volta, abbiamo risposto con entusiasmo, all'invito che ci ha fatto  Vallè, ancora uniti, per creare qualcosa di bello e di utile, che avrebbe avuto molteplici scopi.

Egoisticamente parlando, a me è servito, per riabbracciare parte di quei cuori, che già avevo avuto modo di conoscere lo scorso anno, quando è nata questa avventura, mi è servito, per conoscere nuovi volti, nuove amiche, una cucina scintillante e perfetta, quella della Cucina Italiana, dove emozionate e sorridenti, abbiamo cucinato le nostre torte, inebriandoci di profumi dolci e sensuali, profumi di spezie di terre lontane, che hanno unito 33 blogger, provenienti da tutta Italia.


Foto di Martina Parenzan in arte "Nepitella"


Mi è servito per ascoltare, si ascoltare le storie delle mie amiche, perché non c'è niente di più importante dell'ascoltare... lasciando da parte il proprio IO, emozionandomi come sempre, e scoprendo persone eccezionali, dietro a quelle divise da chef.
Quelle stesse storie, quelle stesse ricette, le scoprirete anche voi, leggendo il nostro libro,sono storie  di viaggi  immaginari, reali, di avventure, o anche solo di ricordi, o addirittura solo sognati, ma che hanno tutti come filo conduttore, il profumo delle spezie!







 Mi è servito a capire, che quello che stiamo facendo, insieme a Vallé, sostenendo la Fondazione IEO,l'Istituto Europeo di Oncologia, è una giusta causa, perchè investire nella ricerca, è una delle cose più importanti  e necessarie, e che il cancro al seno, per noi donne, è ancora un mostro che seppur indebolito , spesso compare quando meno te lo aspetti ...

Mi è servito a capire, le parole  pronunciate dal Professor  Pier Giuseppe Pellicci, Co-Direttore scientifico di IEO " Abbiamo fatto delle ricerche, prima di dire si a questo progetto ... non diciamo subito di si, ma controlliamo che chi ci vuol dare una mano, sia il linea con la nostra etica ... e Vallé lo è! "

Foto di Bigodino.it



Mi è servito a capire, ascoltando le parole del direttore della Cucina Italiana, Paolo Paci, che le blogger, non solo sanno cucinare e fotografare, ma sanno anche trasmettere emozioni, con le loro parole, ed hanno una marcia in più ... (grazie Direttore ...)



Foto Vallé

Mi è servito a capire, che se acquisterete, o regalerete, questo libro, sicuramente farete una bellissima azione, per voi stesse, e per tante altre donne ...


Questa volta, niente ricetta, ma solo la foto, della mia torta che troverete nel libro ...

Potrete acquistare il libro, presso le librerie Feltrinelli, Mondadori, ed anche nei supermercati delle vostre città !

E tenetevi pronte ...  Vallè e Ballarini, stanno preparando delle bellissime confezioni , contenenti il libro, una teglia antiaderente, e gli stencil per decorare i vostri dolci, da regalare per il prossimo Natale ... stay tuned :)

Per vedere una parte delle centinaia di foto, che ho scattato, potete guardare qui

Grazie a Vallè, grazie a Trenta Editore , e grazie alla Scuola della  Cucina Italiana


Torta alle mele e zenzero







lunedì 17 settembre 2012

Spaghetti alla spigola




Come ho scritto, qualche post fa, amo soprattutto le ricette semplici, veloci, quelle che dal decidere di farle, al sedersi a tavola e gustarle, deve trascorrere veramente poco tempo ...

Amo anche le ricette, dove la materia prima, sia freschissima, e possibilmente catturata con le proprie mani, (tranne la cacciagione di pelo e di piuma, che non amo ...) come questa spigola, pescata da un caro amico nel mare delle Cinque Terre ...

Però, se per caso, non avete un amico, o un marito, che siano degli abili pescatori ... niente paura, le spigole acquistate in pescheria, non avranno  lo stesso sapore , ma un buon spaghetto, lo cucinerete lo stesso :))



Per 4 persone


  • 360 g di spaghetti
  • 1 spigola di 400/500 g circa
  • pomodorini pachino 500 g
  • 1 spicchio d'aglio
  • prezzemolo
  • peperoncino intero o in polvere
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale 

per l'acquapazza
  • un quarto di cipolla
  • qualche stelo di prezzemolo
  • 2 pomodori maturi
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 2 o 3 peperoncini
  • 2 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
  • sale e pepe q.b



Per prima cosa, ho pulito ed eviscerato la spigola, l'ho messa in una pentola che la potesse contenere ben distesa, ho unito il vino bianco, le verdure, i peperoncini, ho ricoperto con acqua fredda a filo, ho salato ho pepato, ed ho messo tutto sul fuoco a cuocere, e dal momento dell'ebollizione, ho abbassato la fiamma, ed ho cotto la spigola per circa 10/15  minuti. Una volta cotta, l'ho lasciata intiepidire leggermente, poi l'ho tolta dall'acqua, l'ho spellata, spinata, ed ho diviso la polpa in tanti pezzetti.

Nel frattempo che la spigola cuoceva, ho preparato il sugo per la pasta, spellando i pomodorini, e tagliandoli in quarti, poi in una padella antiaderente ho messo dell'olio extra vergine d'oliva, ed ho messo la padella sul fuoco.
Ho aggiunto subito l'aglio tritato, gli spicchi di pomodoro, il peperoncino ed ho iniziato a cuocere il tutto lentamente per circa 10 minuti, ho salato pepato, e alla fine ho spolverato con del prezzemolo tritato.

Intanto ho portato a cottura gli spaghetti, li ho scolati lasciandoli abbastanza umidi,e li ho saltati velocemente nel sugo di pomodoro. Alla fine, ho aggiunto la spigola.

mercoledì 12 settembre 2012

Crema bruciata alle mandorle e fichi



Settembre, il mese dei fichi, dei dolci, zuccherini, invitanti, polposi fichi ...



Già lo scorso anno, avevo decantato tutte le qualità dei fichi  in questo post, ed era una versione salata, del prezioso frutto ... quest'anno invece, mi sono fatta incantare da una ricetta dolce, semplice, ed estremamente facile, tanto che, dal decidere di farla, al degustarla, passa veramente poco tempo.



La farina di mandorle, la dolcezza del fico, e la crema che si ottiene mescolando semplicemente , uova, zucchero, latte e panna, danno vita a questo delicato dessert  al cucchiaio, racchiuso in una crosticina croccante, che si ottiene, semplicemente flambando lo zucchero di canna, che lo ricopre.

 Fernando, il mio fidatissimo oste di Winexplorer per il mese di settembre, mi ha inviato un delizioso Felice Moscato d'Asti 2010 , dei Marchesi Incisa della Rocchetta.
L'uva viene coltivata tra le colline del Monferrato, e da essa ne nasce un delizioso Moscato, dalle note floreali e fruttate, ottimo per essere assaporato in compagnia di dolci alla frutta, come questa crema bruciata ai fichi.








Per circa 6 coppette

  • 6 fichi dalla buccia sottile
  • 75 g di farina di mandorle
  • 300 ml di latte
  • 150 ml di panna fresca
  • 5 tuorli
  • 100 g di zucchero semolato
  • zucchero di canna q.




In un pentolino ho messo il latte, la panna e la farina di mandorle, ho dato una bella mescolata, ed ho anche aggiunto 50 g di zucchero semolato, poi ho messo sul fuoco, ed appena il composto ha raggiunto il bollore, l'ho tolto, e l'ho lasciato raffreddare da una parte.

Intanto che il composto raffreddava, ho montato leggermente i tuorli, con i restanti 50 g di zucchero, ed ho unito il latte che oramai era diventato tiepido.

Ho messo i fichi, tagliati in quarti, dentro a delle ciotole, che potessero andare in forno, ho coperto con la crema, ed ho messo a cuocere il tutto, in forno a bagnomaria , per circa 30 minuti a 180°.

Una volta cotti, li ho lasciati raffreddare, e li ho riposti in frigo, per almeno 3 o 4 ore, poi li ho cosparsi di zucchero di canna, e con il cannello a gas, ho flambato la crema.
Se non avete il cannello, niente paura, mettete la crema, sotto il grill del forno, e fate caramellare, con lo sportello socchiuso.
Buon appetito

lunedì 10 settembre 2012

Fiori di zucca fritti con mortadella di Prato



Dopo un po' di tempo, torno a postare una ricetta che parla di fritto, pietanza che adoro in ogni sua forma e ingrediente.
Certo, non è una cottura  propriamente dietetica, diciamo pure che lascia in casa, o meglio in cucina, evidenti tracce del suo passaggio, diciamo pure che vestiti, capelli e tende , se annusati per benino, fanno la spia, sulla tecnica di cottura usata, in quel momento, ma volete mettere un bel piatto di frittura mista di mare, oppure dei totani fritti in questo  modo, oppure queste frittelle qua?



Insieme ai fiori di zucca, che amo sono tornata ad usare un ingrediente che mi piace molto ... la Mortadella di Prato, della Macelleria Mannori, un binomio perfetto direi ... se volete altre idee, su come poter utilizzare, questo ingrediente, date uno sguardo qua, oppure qua ...
Ho usato una pastella diversa dal solito ... al posto della comune farina, ho  usato la farina di ceci, e devo dire, che è stata una vera e propria rivelazione ...

Provate anche voi, e poi ditemi cosa ne pensate :))

  • 120 g circa di Mortadella di Prato
  • una patata lessa  di circa 90/100 g
  • prezzemolo tritato

  • Per la pastella
  • 100 g di farina di ceci
  • acqua gassata q.b
  • sale
  • Olio di semi di arachidi


Per prima cosa, ho preparato la pastella mescolando la farina di ceci, con l'acqua gassata ed un pizzico di sale, ed ho messo la ciotola al fresco nel frigo.

Ho tritato a coltello la mortadella  abbastanza finemente, evitando l'uso del mixer che sicuramente me l'avrebbe tritata troppo fine, ho aggiunto la patata che avevo schiacciato con lo schiaccia patate e per ultimo il prezzemolo tritato. Ho amalgamato con cura, ed ho assaggiato il composto, vedete voi se è il caso di aggiungere un pizzico di sale, ma ricordate che la mortadella di Prato, è abbastanza saporita di suo.

Ho riempito i fiori di zucca  che avevo già pulito delicatamente, con il composto,   li ho passati nella pastella, e li ho fritti in olio di semi di arachidi, fino a che non erano dorati.
Li ho scolati, fatti asciugare nella carta da cucina, e li ho serviti ancora caldi ... buonissimi!

venerdì 7 settembre 2012

Tartellette di pasta brisè alle prugne e pecorino.



Mi sono ritrovata, con delle fantastiche prugne rosse, ed un bel pezzetto di pecorino toscano,  di quello come  piace a me, morbido e dolce, e non ho resistito ...
Ne son  venute fuori, delle buonissime tartellette salate, ottime come antipasto, per iniziare un pranzo, in questo mese di settembre.
Che dite, vi va di provarle?




Ingredienti per 8 tartellette

  • Pasta brisè 
  • ( o la fate voi, o se non ne avete voglia, compratela pure ...)
  • 4 prugne rosse
  • pecorino toscano dolce
  • miele d'acacia Alce Nero
  • burro e farina, per gli stampini


Intanto,questa è la mia ricetta , nel caso vi andasse di provarla, ricordate che per fare queste tartellette, vi basterà un rotolo da 250 g






 Pasta brisè
  • 300 gr di farina
  • 100 gr di burro
  • un uovo
  • un pizzico di sale

Fate una fontana con la farina setacciata, e unite  il sale.
Tagliate  il burro a cubetti, e metteteli  nell'incavo con il tuorlo.
Impastate il tutto,  molto velocemente ed aggiungete  mezzo bicchiere d'acqua fredda.
Lavorate molto velocemente,formate  una palla,avvolgetela con la pellicola, e fate riposare per un’ora frigo.








Per le tartellette



Imburrate ed infarinate gli stampini, e foderateli con la pasta brisè.
Tagliate le prugne a spicchi, e il pecorino a fette, distribuite sul fondo della pasta, i 2 ingredienti, alternandoli, e cospargete con fili di miele.
Cuocete in forno, a 200°per circa 35 minuti.

lunedì 3 settembre 2012

Bruschetta dolce con pesche noci


Spesso, mi ritrovo a lambiccarmi il cervello per trovare nuove ricette da postare sul blog. Ricette per stupire, a volte elaborate, lunghe, stancanti, laboriose.
Poi invece penso, che le cose che piacciono a me, il più delle volte sono semplici, pulite, talvolta disarmanti per la loro facilità ... Basta pensare ad un piatto di spaghetti con il pomodoro fresco, un ovetto fritto con qualche scaglia di tartufo, una bella fetta di pane e pomodoro, oppure una ciambella soffice , ricoperta di zucchero a velo.
Oppure, una bruschetta come questa qua, una bruschetta dolce, semplicissima, quasi banale ... che però secondo me è semplicemente fantastica.
Avevo un piccolo ritaglio di giornale, che mi ritrovavo sempre tra le mani, con una piccola foto che mostrava delle belle fette di pane, con sopra delle fettine di pesche, e tutte le volte mi riproponevo di provarla, ma per un motivo o per l'altro, rimandavo sempre.
Poi qualche giorno fa, nella casa di montagna, sfogliando le vecchie riviste di cucina, ho trovato la stessa ricetta, con una foto molto più grande ed accattivante, che occupava  una pagina intera della vecchia rivista! Era destino, dovevo provare quella ricetta, ormai non avevo più scuse ...

Avevo il pane integrale, o meglio  avevo il pane di segale,avevo le pesche noci, ed avevo pure il formaggio cremoso e light, visto che è il solo che consumo da quando sono a dieta, quindi sono bastati veramente pochi minuti, perché potessi gustare questa delizia!
Buonissima per una merenda, oppure per un dessert  dopo una cena rustica, penso possa piacere anche i bambini, al posto del famoso pane e puntini puntini :))

Che dite, la volete provare?

Io vi consiglio di si ... :)




  • fettine di pane integrale o di segale
  • pesche noce
  • 80/100 g di formaggio cremoso light
  • 20 g di zucchero di canna ( io muscovado)
  • un limone biologico
  • i semi di mezza bacca di vaniglia
Togliete il formaggio dalla vaschetta, e mettetelo dentro ad una ciotola, grattugiate metà della scorza di limone, unite i semi della bacca di vaniglia, e metà dello zucchero di canna, e mescolate bene.
Spalmate il pane con il composto, e coprite con le fettine di pesca tagliate sottili, cospargete con lo zucchero avanzato, mettete su una placca da forno, e passate sotto al grill per circa 5 minuti.
Sfornatele, lasciatele intiepidire, e ... buon appetito.

 

Bruschetta dolce