Se fossi ancora un'alunna delle scuole elementari, oggi andrei davanti alla maestra ed esordirei con...
"Signora Maestra, ho la giustificazione della mamma! Volevo fare un bel compito, ma ho avuto delle difficoltà, e adesso gliele voglio spiegare."
Alla soglia dei cinquant'anni è difficile giustificarsi, ma voglio raccontarvi lo stesso, perché questa sfida è stata difficile per me!
Mtc nr #53, sfida vinta a quattro mani da Eleonora e Michael, con un post ed una ricetta che ha scosso anima e cuore e per la sfida nr °54, hanno pensato bene di regalarci, non un piatto specifico o una tecnica in particolare, ma un semplice ingrediente, come il miele.
Conosciamo tutti le magnifiche qualità di questo prodotto, a partire dall'antibiotico naturale, antiossidante, antinfiammatorio, insomma è un medicinale naturale che troviamo in ogni cucina, e proprio sotto la forma di medicinale, che ne ho fatto la sua scoperta da bambina!
Sono sempre stata debole di gola, tonsilliti una settimana si e l'altra pure, mi ammalavo sempre di venerdì e passavo tutti i fine settimana a letto con la febbre e le punture di pennicellina, quelle che ti facevano perdere l'uso della gamba, fino alla puntura successiva, erano all'ordine del giorno, e per completare la cura, oltre agli antipiretici, mamma arrivava solerte, con il bel bicchiere di latte caldo e un cucchiaio abbondante di miele, che se solo ci ripenso, riesco anche a ricordarmi l'estrema dolcezza, che riusciva a nausearmi!!
Quindi sono cresciuta con l'equazione, tonsillite uguale miele.... miele, uguale schifezza!!
Dopo un bel po' di anni, mi sono sposata con l'uomo che mi sopporta e il viaggio di nozze lo abbiamo trascorso a Creta, magnifica isola del Mar Egeo, che tutti conoscete. Ebbene, una sera abbiamo partecipato ad una serata a tema, con i piatti tipici dell'isola e al momento del dessert, mi sono vista arrivare nel piatto, delle piccole palline di pasta fritte, con una colata lavica di miele, da far invidia al vulcano di Santorini.
Immaginate la mia faccia, sono rimasta qualche secondo interdetta, poi con sospetto, ho fatto come i bimbi, ho inzuppato la punta dell'indice in quello sciroppo e me lo sono portato alla bocca, ho capito che da quella sera avrei fatto la pace con il miele, ma solo con quello delicato di acacia, con gli altri non è stato lo stesso amore a prima vista.
E quindi ecco perché, quando ho letto che la sfida verteva sul miele, su tutti i tipi di miele, l'unica lampadina che mi si è accesa è stata quella del miele d'acacia, e tutte le ricette che mi sono balenate in testa erano ricette, viste e straviste!Ho ripensato alla sera della cena, a quelle palline e alla cucina greca e mi sono messa alla ricerca di qualcosa che mi ricordasse quei sapori e sono incappata in questo galaktobureko, un dolce di pasta fillo con al suo interno una crema di semolino aromatizzata al limone e il tutto ricoperto da una glassa di miele, zucchero, cannella e limone.
Premetto che in giro per la rete, ci sono tantissime ricette riguardanti questo dolce, gli ingredienti sono pressoché gli stessi, ma spesso cambia la tecnica per l'esecuzione della crema di semolino. Io ho seguito e mescolato due ricette, arrivando a questo risultato qua.
Credits Galaktoboureco.il migliaccio greco
Galaktoboureko ricetta classica
Per prima cosa preparate la pasta fillo: Mettete nel mixer la farina, il sale e l'acqua e fate amalgamare gli ingredienti a bassa velocità, poi aumentate leggermente e versate l'olio a filo, incorporate bene ed aumentate di nuovo la velocità, Fermate il mixer, quando la palla si staccherà dalle pareti. Prendete la pasta e mettetela sul piano di lavoro, lavoratela leggermente e poi dividete l'impasto in palline da 60 g, spolverate con la maizena una teglia, mettetevi le palline di pasta, coprite con la pellicola e lasciate riposare al fresco, per circa 2 ore.
Infarinate la spianatoia con l'amido di mais, prendete una pallina di pasta e spianatela con il mattarello il più sottile possibile, poi mettete il foglio di pasta dentro ad una teglia e ricoprite con un panno umido, per non far seccare la pasta.
Spianate tutte le palline e tra un foglio e l'altro, quando lo impilerete, mettete sempre della maizena.
Ricordatevi di tenerle sempre coperte.
Preparate lo sciroppo,mettendo dentro ad un pentolino tutti gli ingredienti, poi mettetelo sul fuoco moderato e lasciate sciogliere.
Mettete lo sciroppo da parte.
Ora preparate la crema di semolino. In un pentolino, mettete il latte e portate quasi a bollore, poi versate il semolino a pioggia, iniziate a mescolare e fatelo rassodare per qualche minuto. In una ciotola sbattete le uova con lo zucchero, unite gli aromi e versate il tutto nel semolino, mescolando delicatamente.Aggiungete il burro e amalgamate bene il tutto.
Ora prendete una pirofila, imburratela con il burro fuso e iniziate a stendere i fogli di pasta fillo, facendoli debordare dai lati e spennellandoli bene con il burro, tra uno strato e l'altro. Fatene 6 strati, poi versate la crema di semolino, livellatela e iniziate a ricoprire il dolce, con i vari fogli, che debordavano ai lati della teglia, Ricordatevi di spennellarli bene.
Ora ricoprite il dolce con dei fogli di pasta, della stessa dimensione della teglia, spennellateli e incidete la superficie con un coltello, senza andare troppo in profondità, ma incidendo i primi due o tre fogli della superficie.
Spruzzate leggermente la superficie con dell'acqua fredda.
Mettete il dolce in forno già caldo a 180° e fate cuocere per circa 25-30 minuti.
Appena il galaktoboureko uscirà dal forno, bagnatelo con lo sciroppo e lasciatelo raffreddare completamente, prima di servirlo.