sabato 23 settembre 2017

Spaghetti con calamaretti e salsa di pane per l' Mtc #67



Strano che posti una ricetta di sabato ma se la suddetta ricetta ha una scadenza specifica che si identifica con la mezzanotte di domani, allora tanto strano non è. 
Anche questa volta arrivo all'ultimo tuffo per la sfida dell'mtchallenge, oramai è divenuta una prassi consolidata e la cosa inizia a darmi enormemente fastidio; parto con l'entusiasmo di una ventenne e poi mi lascio sopraffare dai mille impegni che richiede una famiglia di 4 persone, 5 gatti e i  due spasimati dei miei figli; se poi contiamo  una vacanza a Lisbona e la casa e i panni da risistemare, ho la giustificazione belle che pronta!
Ma il problema non è solo questo: il fatto è che questo mese la sfida sulla pasta col pesce l'ha lanciata quella maestra pesciaiola pescivendola della Cristina Galliti, la super esperta di tutto quello che vive nel mare, che sia dotato di pinne, chele, gusci o sacchi che sparano inchiostro..portate un pesce nella sua cucina, specialmente il più povero e insignificante  e lei lo trasformerà in piatto da re! Chi sono io per competere con i miei semplici primi piatti di pesce, che sicuramente sono stati visti e rivisti?


Sono figlia di due montanari, il primo piatto di pesce che ricordo sono gli spaghetti con le vongole in barattolo che preparava la mia mamma; soffriggeva l'aglio tritato con il prezzemolo nell'olio, ci buttava le vongole, sfumava con il vino, pochi minuti di cottura e ci condiva gli spaghetti.
A 17 anni ho comprato il primo libro di cucina di mare scritto da Paolo Petroni! E' stata la svolta , la luce in fondo al tunnel; acquistavo il pesce surgelato del super o nel negozio specializzato in pesce congelato, ma finalmente la cucina di mare iniziava a prendere forma in casa Bartoletti.

Sono cresciuta con queste basi che piano piano si sono irrobustite e che ad oggi mi fanno sentire soddisfatta della mia crescita. Il pesce surgelato è solo un ricordo lontano così come le vongole in barattolo, il mio libro di Petroni oramai vecchio e usatissimo è sempre li in libreria pronto a darmi una mano e riesco anche a sfilettarmi il pesce senza tanti problemi.

Come dicevo i piatti che di solito preparo mi sembravano abbastanza banali anche se il loro sapore è ottimo, ma d'altro canto non volevo neanche strafare con gli effetti speciali perché non avevo ne il tempo materiale, ne la materia grigia per pensare a qualcosa di stupefacente, così sono ricorsa al piatto di un grande chef che ha fatto della semplicità il suo cavallo di battaglia, Antonino Cannavacciuolo.
Il trucco per ottenere effetti speciali in un piatto semplice è l'uso di ingredienti di prima qualità, che con il loro sapore esaltano la struttura del piatto: calamaretti freschi, pomodorini del piennolo, pane toscano e gli spaghetti che uso ogni giorno e che trovo perfetti sia nel formato più sottile come in questo caso, sia nel formato superiore che uso per piatti più tosti, come un'amatriciana, una carbonara o un bel sugo con il pomodoro piccante.
Ma torniamo a questi spaghetti con calamaretti e salsa di pane; trovo che sia un piatto perfetto, con la cottura velocissima dei calamaretti che vengono soltanto saltati per una manciata di secondi, la pasta che termina la sua cottura nel sugo rilasciato dai cefalopodi con l'aggiunta del fumettoeche crea una sorta di crema unendosi all'amido della pasta,  ed infine  la salsa di pane che acquista sapidità grazie al fumetto in cui viene cotta.

Spaghetti con calamaretti e salsa di pane



dosi per 4 persone



  • 400 g di spaghetti n°3 Rummo
  • 250 g di calamaretti piccoli
  • 500 ml circa di fumetto di pesce
  • 1 spicchio d'aglio
  • una manciata di pomodorini del piennolo
  • prezzemolo 
  • sale, pepe
  • olio extra vergine


Per la salsa di pane


  • 200 g di pane toscano
  • 500 ml di fumetto di pesce
  • 1 scalogno
  • 4 rametti di timo
  • qualche gheriglio di noce
  • due cucchaini di uvetta sultanina
  • sale, pepe
  • olio extra vergine






Premetto subito una cosa. Il mio fumetto era già pronto, conservato in freezer dopo che era lo avevo preparato per un altro piatto ( la fideuà della Mai). Trovo molto comodo averlo sempre a portata di mano all'occorrenza, ma se voi lo dovete preparare  vi consiglio di seguire questi ottimi consigli.

Sbianchite i pomodorini in acqua bolletente per qualche secondo, poi scolateli e tuffateli subito in acqua e ghiaccio. Spellateli e tagliateli in quarti eliminando i semi.



Preparate la salsa di pane.


Tagliate il pane a cubetti e mettetelo a tostare in forno; estraetelo quando lo vedrete bello croccante e lasciatelo raffreddare.
Tagliate a julienne lo scalogno e fatelo rosolare in un goccio d'olio, con il timo le noci e l'uvetta, aggiungete il pane mescolate e fatelo insaporire, poi  coprite con il fumetto di pesce
Continuate la cottura per circa 6 minuti, poi frullate il tutto e passate la salsa ad un colino a maglie fitte. Mettete da parte.

Pulite i calamari staccando la testa dal sacco, togliete le interiora e la piccola penna trasparente  che troverete nel sacco; eliminate il becco in mezzo ai tentacoli ed anche gli occhi. Sciacquateli bene e metteteli ad asciugare su carta assorbente.
In una padella scaldate un goccio d'olio e fateci imbiondire l'aglio schiacciato; unite i calamaretti  tagliati ad anelli e fateli saltare velocemente in padella. La cottura deve essere velocissima, perché essendo di piccole dimensioni i calamaretti cuociono in pochissimi minuti e se la cottura si protrae troppo tendono a diventare duri. Toglieteli dalla padella e teneteli da parte.



Portate a bollore l'acqua salata e cuocete gli spaghetti finché non saranno al dente.

Nella padella dove avete saltato i cefalopodi aggiungete il fumetto di pesce caldo e unite gli spaghetti. Portate a cottura saltando la pasta. Aggiungete i calamaretti, i pomodorini e spolverizzate con il prezzemolo tritato finemente.

Impiattate aiutandovi con una forchetta ed un mestolo formando un nido e completando il piatto con la salsa di pane.




Con questa ricetta partecipo alla sfida #67 dell'Mtchallenge


martedì 19 settembre 2017

Pastéis de nata e la saudade per Lisbona






Un sogno che si materializza dopo tanto tempo;un viaggio a Lisbona io e il capo per staccare dalla routine quotidiana e pensare per qualche giorno solo a noi due.
Era tanto tempo che volevamo partire alla volta del Portogallo, ma non si era mai prospettata l'occasione giusta, ed invece circa 10 giorni fa ci siamo imbarcati a Pisa per volare verso Lisboa.

Lisbona con il suo cielo color cobalto, con le sue azulejos che adornano le facciate delle case, con le sue salite che tolgono il fiato e le sue discese che ti fanno tirare il freno a mano delle tue gambe se mai ne avessi uno, con il suo Tago che scorre lento e scandisce lo scorrere del tempo, con il suo tram 28 sempre stracarico di turisti che fa su e giu per le strade tortuose della città, con il suo bacalhau cucinato in mille modi più uno  talmente buono che lo mangeresti dalla mattina alla sera e infine loro, il simbolo di tutte le confectionaries e padarias della città e non solo, i pasticcini più buoni in assoluto, quelli che ti fanno decidere di fare una fila di decine e decine di metri se pensi di provare quelli famosi di Belem, oppure se opti per una soluzione più comoda puoi fermarti in rua do Loreto, da Manteigaria e gustarti senza fretta una pastéis de nata appena sfornata!




Oppure puoi optare per un comodissimo take away, con le tue bustine di zucchero a velo o di cannella che completano il tuo goloso pacchetto e gustarti questa delizia, dalla finestra del tuo appartamento che si affaccia sui tetti di Lisboa e sul fiume Tago...


Questi pasticcini di pasta sfoglia ( probabilmente quelli di Belem sono fatti con la pasta phillo, ma non ci giurerei) racchiudono una crema deliziosa aromatizzata al limone e cannella e vengono serviti con una spolverata di zucchero a velo o cannella e mangiati ancora tiepidi. Una caratteristica che mi ha colpito appena me li sono trovati davanti è stata la loro superficie lucida e ora vi spiego il perché.

Se poteste accedere al mio hard disk, trovereste ben due cartelle con le foto di questi pasticcini, scattate nel corso di un anno. Le prime foto non gli rendevano giustizia  e nella seconda cartella invece le foto sono molto belle, anche perché le ho fatte poco prima di partire con qualche nozione fotografica in più dello scorso anno.
Ho anche preparato un post, anzi avevo scritto la lista degli ingredienti e il procedimento, tutta gasata con l'idea di postare la ricetta appena sbarcata dall'aereo, ma mi sono dovuta fermare e buttare tutto nel cestino del pc, perché quella crema e quei pasticcini, non somigliavano affatto a quelli che avevamo assaggiato io e mio marito.
Le ricette che girano nel web, se digidate pastéis de nata o di Belem, hanno tutte tra i loro ingredienti la panna mentre alla prova assaggio di quella originale la crema è molto più fluida e delicata e senti che non è particolarmente grassa; seconda cosa, la superficie lucida, che non ho trovato in quelle che avevo preparato e fotografato e quindi per rispetto per me, ma sopratutto per voi che mi seguite ho preferito aspettare qualche giorno e mettermi alla ricerca della ricetta che maggiormente si avvicina a questa delizia.
Non posso dire che le vere pastéis de nata sono queste, perché vi direi una bugia, ma sono loro al 98% e questo mi sembra un ottimo compromesso!
Ovviamente se preparerete da voi la pasta sfoglia, acquisteranno una marcia in più, però se ne userete una con una buona percentuale di grassi vedrete che non vi accorgerete della differenza.

Io vi confido che mi metterò ancora alla ricerca della ricetta perfetta al 100% e chissà che nel corso del tempo non vi sorprenda con una nuova versione, non tanto per la crema che è questa, ma per il guscio esterno per trovare quella croccantezza che la pasta sfoglia acquistata non mi ha regalato.

Non stupitevi per il procedimento della preparazione  della crema; è proprio quello che ha fatto la differenza!


Pastéis de nata


Per 12 pastéis

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare ( circa 300 g)
250 ml di latte fresco
150 g di zucchero
75 g di acqua
30 g di farina
4 tuorli
1 stecca di cannella
3 scorzette di limone

burro a pomata per gli stampi

zucchero a velo o cannella in polvere per servire




 Accendete il forno e impostate la temperatura a 250° o 280° se avete questa opportunità.

Scaldate il latte con la cannella e la scorza di limone

Sciogliete la farina aggiungendo una piccola quantità di latte caldo; mescolate bene con una piccola frusta per non avere eccessivi grumi.

Versate il composto nel latte caldo e allontanando la pentola dal fuoco, mescolate per circa 2 minuti. Otterrete una sorta di roux.

Mettete lo zucchero in un pentolino e aggiungete l'acqua. Portate a bollore e fate cuocere per 3 minuti  o se disponete di un termometro spegnete quando lo sciroppo raggiungerà i 100°.

Versate lo sciroppo a filo sul composto di latte e farina, mescolando bene con una piccola frusta.

Prendete una caraffa e metteteci sopra  un colino molto fitto; versateci  il vostro composto e mescolate con un cucchiaio. così facendo gli eventuali grumi non si mescoleranno alla crema.

Sbattete i tuorli con una forchetta e mescolateli bene al composto.

La crema è pronta.

Prendete 12 stampi e imburrateli bene; se non li avete, potete usare uno stampo da muffin anche se la forma non è proprio quella originale.




Prendete il rotolo di pasta sfoglia e cospargetelo con le dita con un po' di acqua. Arrotolatelo dalla parte più larga fino a che non otterrete un cilindro.

Tagliatelo a pezzi di circa 2 cm.

Prendete un pezzetto e mettetelo al centro dello stampo, poi bagnatevi leggermente le dita e iniziate a schiacciare la base con i pollici risalendo verso il lato superiore. Ricordate che la base dovrà risultare sottile, mentre i bordi dovranno essere più spessi.

Versate il composto senza arrivare al bordo ma fermandovi a circa 3/4.
Io non l'ho fatto e cuocendo il composto è fuoriuscito sporcandomi i bordi dei dolcetti e mi ha creato qualche difficoltà al momento dell'estrazione.

Infornate e cuocete per circa 10-12 minuti o finché i bordi non saranno marroni e la superficie della crema leggermente bruciacchiata.

Sfornate e lasciateli intiepidire. 

Potete servili sia tiepidi che freddi, cosparsi di zucchero a velo oppure di cannella.