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giovedì 21 novembre 2019

Risotto con trombette dei morti e gamberi





Non ci credo neppure io!
Dopo tanti, tantissimi mesi, sono qua seduta davanti al computer a scrivere un nuovo post per questo blog che langue, quasi dimenticato.
La colpa non è di questa creatura nata per gioco 11 anni fa, anzi, la amo tutt'oggi come se fosse il primo giorno  e la voglia di cucinare, sperimentare e studiare  non mi sono mai passate, semplicemente mi sono voluta staccare da tutto quel mondo virtuale fatto di "nulla", di statistiche, di numeri sciorinati da blogger così piene di se, da mettere in primo piano il numero dei follower alla loro passione per la cucina, un mondo che mi sono sentita stretta addosso e in cui non mi trovavo più bene, e come un vestito troppo aderente e non adatto al mio corpo, mi sono svestita  e con pazienza ho atteso di disintossicarmi da tutto e da tutti, per tornare a vivere il mio modo di scrivere e parlare di cibo, rimanendo sempre me stessa e postando le ricette che mi sono veramente piaciute e che ho amato dal primo assaggio.

Forse è proprio questo che è andato perso in questi anni, si sono messi da parte i valori fondamentali che ci hanno spinte ad aprire un blog, come la passione per la cucina e la condivisione del proprio sapere, per focalizzare il tutto verso i numeri dei follower che dovevano per forza aumentare ogni giorno, anche a costo di barare con mezzucci alquanto discutibili, per conquistare maggior visibilità e catturare l'attenzione di agenzie pubblicitarie e aziende.

Io non faccio parte di quel gruppo di persone, come non ne  fanno parte  i blogger e le blogger che ho avuto il piacere di incontrare e con cui sono cresciuta nel corso di questi anni, ma credetemi se vi dico che ce ne sono tanti altri che non si sono fatti troppi scrupoli.

Ma dopo questa divagazione sul tema ( che spero mi perdonerete), torniamo a noi e diciamo il  perché ho deciso di postare proprio questo risotto con trombette dei morti e gamberi.

Come ben saprete quest'anno per i funghi è stata un'annata speciale! Complici le piogge e il caldo umido, che da primavera inoltrata fino alla fine di Ottobre hanno fatto si  che le nascite e la raccolta siano state strepitose, e sono più che certa  che non esista nessuna persona  appassionata  di questi meravigliosi regali della natura, che non si sia armata di permesso, bastone e scarponi, per addentrarsi nel bosco alla ricerca del prezioso bottino.



Io e mio marito siamo degli appassionati e appena possiamo saltiamo giù dal letto all'alba per andare a ritemprare mente e fisico, nel bel mezzo del bosco; porcini, galletti, mazze di tamburo e quest'anno abbiamo avuto anche la fortuna di poter raccogliere tante, ma tante trombette dei morti, che nonostante il nome così poco rassicurante, dovuto al fatto che iniziano a spuntare proprio nell'approssimarsi della celebrazione dei defunti, hanno un sapore ed un profumo veramente eccezionali.





La raccolta è stata davvero miracolosa e con ben due panieri colmi siamo tornati a casa felici come mai!
Le trombette dei morti sono anche chiamate tartufo dei poveri, per il sapore molto simile a quello del prezioso tubero e una volta pulite per bene da terra e impurità, aiutandosi con un pennellino e fiato dei polmoni, tagliando la parte finale del gambo che potrebbe ostruire e conservare ancora un po' di terriccio, vengono essiccate e poi tritate finemente per ricavarne una polvere finissima, che unita ad esempio, nella dose di un cucchiaino a persona  a un semplicissimo aglio olio e peperoncino, vi regalerà uno spaghetto da urlo!

Io per essiccarle uso l'essiccatore, impostando la temperatura a 50° per circa 6-7 ore o fino a che le trombette non sono completamente disidratate e pronte per essere tritate nel macina caffè che utilizzo per ridurre in polvere qualsiasi ingrediente, tranne che il caffè.

Un'altra preparazione veramente interessante che si può ottenere da questi funghi è il paté per crostini; basta cuocere i funghi con qualche cucchiaio di olio extravergine d'oliva, uno spicchio d'aglio in camicia, qualche gambo di prezzemolo, nepitella se l'avete, insaporire con sale e pepe e una volta cotti i funghi, tritarli con il mixer e rimettere il tutto dentro al tegame dove avrete fatto sciogliere del burro  con un pochino di pasta d' acciughe o un'acciuga sottolio, e lasciar insaporire il tutto per un pochi minuti. Otterrete così un paté ottimo da usare su del pane da crostini oppure ne potrete aggiungere qualche cucchiaio  al  risotto con la zucca, qualche minuto prima del termine della cottura.

Questo paté si conserva benissimo nel congelatore per qualche mese, come si conservano bene anche le trombette cotte e poi abbattute nell'abbattitore subito dopo la cottura, a cui seguirà la surgelazione, per averle sempre pronte sia per il risotto, un piatto di pasta, o per un paté all'ultimo minuto.
Chiedetemi se ne ho una bella scorta in freezer...





Risotto con trombette dei morti e gamberi



Per 4 persone

  • 360 g di riso carnaroli
  • 360 g di trombette dei morti pulite e sciacquate
  • 12 code di gambero sgusciate e devenate
  • brodo vegetale (un litro circa o quanto ne richiede il risotto)
  • olio extravergine d'oliva
  • 1 spicchio d'aglio in camicia
  • gambi di prezzemolo
  • qualche foglia di nepitella
  • burro q.b
  • sale, pepe


Iniziate a pulire i funghi con un pennellino, tagliate la parte finale del gambo e sciacquateli brevemente sotto il getto dell'acqua. Lasciateli scolare e poi metteteli in un tegame con qualche cucchiaiata d'olio, lo spicchio d'aglio, il prezzemolo, la nepitella, il sale ed il pepe; lasciateli cuocere per circa 15-20 minuti, fino a che non avranno perso l'acqua e saranno cotti. Metteteli da parte.

Prendete le code di gambero pulite e devenate e dividetele in 3-4 parti.

Tostate il riso in un tegame, senza olio ne burro, appena lo sentirete caldo al tatto iniziate a versare il brodo vegetale, pochi mestoli alla volta e portate a metà cottura.
Aggiungete i funghi, aggiustate di sale  e finite di cuocere, aggiungendo il brodo che vi era rimasto. A circa 5 minuti dal termine della cottura, unite anche i gamberi a pezzetti e finite di cuocere. Mantecate con qualche tocchetto di burro e portate in tavola.


mercoledì 19 dicembre 2018

Risotto ai cachi e gorgonzola






Finalmente ci siamo.
Tra meno di 24 ore sarà il mio compleanno e quest'anno il regalo me lo sono voluto fare da sola!
A Gennaio dello scorso anno ho preso la decisione più bella e più saggia che potessi prendere, ho deciso di volermi bene e di perdere tutti quei chilogrammi che nel corso degli anni mi si erano appiccicati addosso, facendomi perdere di vista  me stessa e rinchiudendo il mio corpo in uno spesso e abbondante strato di grasso!
Undici mesi di dieta, quasi 21 kg persi grazie alla mia dietista che mi segue sempre e alla mia forza di volontà, perché senza quella non si va da nessuna parte; si può dire domani inizio la dieta, da lunedì mi metto a dieta, ma se il nostro cervello non collabora e ci aiuta nel nostro cammino, sarà sicuramente una perdita di tempo e l'ennesima sconfitta!
E io con le sconfitte e le bugie verso me stessa, sfortunatamente ci avevo fatto l'abitudine.
Questa volta è andata diversamente. Ho cambiato abitudini alimentari, non mangio più la pasta ogni giorno, uso poco olio, prediligo carne bianca e pesce e consumo pane e pasta integrale, ed in questo percorso mi ha seguito tutta la famiglia; mio marito ha finalmente perso quei kg che aveva accumulato negli anni e i miei figli si stanno alimentando in maniera sana, trovandone un grande giovamento.
La frutta e la verdura sono diventati i miei compagni in questa avventura e oggi non ne potrei mai farne a meno; dallo spuntino e la merenda pomeridiana, alle minestre, insalate, vellutate, in questi mesi ho scoperto piatti fantastici e verdure che fino ad ieri non conoscevo, abbinamenti insoliti e appetitosi che non mi hanno mai fatto venire la nostalgia di quello che cucinavo prima della dieta.
E' anche per questo motivo che mi ha fatto molto piacere partecipare a Fruit24, il progetto promosso da Apo Conerpo che punta a stimolare l'attenzione sul consumo giornalieto di frutta e verdura di stagione, non relegandole solo ai pasti principali ma distribuendoli in tutto l'arco della giornata, iniziando dalla colazione e terminando con lo  spuntino di mezzanotte.
Dell'importanza del consumo di frutta e verdura di stagione sono stata sempre un'accanita promotrice e chi mi segue questo lo sa; qua non troverete ricette con fragole a Dicembre o zucchine a Gennaio, ogni frutta o verdura ha la sua stagione che va seguita e rispettata!
Per uscire un po' dai soliti schemi, ho pensato di preparare un risotto un po' insolito ma decisamente buono e delicato utilizzando i cachi a polpa soda che adoro e unendoli alla cremosità e sapidità del gorgonzola dolce e dando una nota croccante con le mandorle tostate.
Credo che questo risotto vi piacerà come è piaciuto a noi e potrebbe essere un'idea originale da servire ai vostri ospiti, nei  giorni di festa che stanno per arrivare.










Risotto ai cachi e gorgonzola

Per 4 persone
  • 360 g di riso carnaroli
  • 2 cachi a polpa soda
  • 1 scalogno
  • 1 litro di brodo di carne
  • 60 g di gorgonzola dolce
  • noce di burro
  • mandorle a lamelle
  • rosmarino fresco








Per prima cosa tostate  leggermente le mandorle in padella, prestando attenzione a non bruciarle. e mettetele da parte.
Pelate  lo scalogno e affettatelo sottilmente. Fate  sciogliere il burro nella pentola unite lo scalogno e fatelo imbiondire mantenendo la fiamma bassa.
Aggiungete il riso, fatelo tostare per qualche minuto, poi bagnatelo con un po’ di brodo di carne e mescolando fino a metà cottura.
Sbucciate i cachi e tagliateli a cubetti, poi uniteli al risotto e finite di cuocere mescolando e aggiungendo via via il brodo di carne.
Una volta cotto, mantecate con il gorgonzola. Fate riposare per un paio di minuti, poi impiattate e cospargete con le mandorle tostate e il rosmarino tritato.




lunedì 11 dicembre 2017

Risotto al Porto con petto d'anatra e melagrana


Finalmente l'albero di Natale fa bella mostra di se in salotto, con le sue luci bianche e gli addobbi perlati e color champagne.
Il presepe quest'anno è stato ridimensionato e dentro ad una lanterna di legno hanno  trovato la loro dimora l'angelo, la Sacra famiglia, un pastore e pure il bue; e quindi  quest'anno non troverò Zoe, sopra il mobile del salotto beatamente  acciambellata in mezzo alle statuine!!

Quando avevo i bimbi piccoli, facevamo il presepe tradizionale, con  le montagne, il fiumiciattolo, il paese e tutto il resto e a parte qualche pecora ciucciata e itinerante, e un po' di muschio sparso per la stanza, la situazione era sotto controllo, ma con la venuta dei primi gatti la cosa si è fatta più complicata, e da piccoli cuccioli giocosi a felini della savana  arrampicati tra i rami dell'abete, è stato un attimo.
Ora che sono tutti abbastanza grandi, l'interesse per la scalata all'albero di Natale è completamente svanito, però è rimasta  quell'insana voglia di farsi un pisolino in mezzo ai personaggi del presepe.
E a ciò ho posto rimedio!

Se vi state domandando se ho trovato il menù perfetto per Natale, la risposta è ancora un no, però non demordo e confido in una folgorazione dell'ultimo minuto, sperando che non sia dovuta ad una presa difettosa della cucina!!!

In compenso voglio parlarvi di questo risotto al porto con petto d'anatra e melagrana, che mi ha fatto fare una bellissima figura il Natale scorso.
E' un piatto di facile esecuzione, che regala ottimi contrasti con il dolce della carne e del Porto e l'acidulo della melagrana, e poi con quei chicchi rosso rubino, lo trovo un piatto di buon auspicio, adatto anche per la cena del 31 Dicembre.

Risotto al Porto con petto d'anatra e melagrana



Per 4 persone ( ricetta di Sale & Pepe)

  • 360 g di riso Arborio
  • un petto d'anatra di circa 500 g
  • 200 g di chicchi di melagrana
  • un bicchierino di Porto
  • 2 piccoli scalogni
  • un rametto di mirto
  • 60 g di burro
  • brodo di carne ( circa 1 litro e 1/2 o anche più)
  • sale e pepe






Mettete nel tegame  30 g di burro e fatevi imbiondire gli scalogni tritati. Aggiungete il riso e lasciatelo tostare, sfumate con il bicchierino di porto e portate a cottura con il brodo caldo.
Aggiustate di sale e di pepe.

Incidete la pelle dell'anatra  creando una sorta di rombi. Prendete il petto e mettetelo in una padella antiaderente già calda con il lato della pelle a contatto con la base, aggiungete un rametto di mirto e lasciate cuocere per circa 4 minuti, salate pepate e poi rigirate il petto dall'altro lato, facendolo cuocere per altri 2 minuti.

Eliminate il grasso che si sarà formato e sfumate il petto con il succo di melagrana che avrete ottenuto centrifugando 150 g di chicchi.

Spegnete il fuoco e lasciate riposare la carne per qualche minuto.

Quando il riso sarà cotto, mantecatelo con il burro rimasto, lasciatelo riposare e poi servitelo aggiungendo i chicchi di melagrana rimasti e le fettine di petto d'anatra.


martedì 18 aprile 2017

Risotto con asparagi selvatici.




Oggi voglio chiedere scusa a tutti quei risotti postati in questi anni sul blog che ho  rinchiuso in stretti cerchi d'acciaio per dar loro una forma perfetta, con la convinzione che fossero una gran figata da vedere! Colpa delle mode da seguire, colpa del voler fare ad ogni costo una bella foto da mostrare sul blog ed invece l'unico scopo raggiunto è che quando riguardo il tutto l'unica cosa che mi viene in mente è di preparare di nuovo il risotto, solo per scattare delle immagini decenti.
Si, perché  il risotto non deve essere una torretta compatta, ma si deve adagiare mollemente sul piatto, cremoso e morbido con i chicchi ancora ben visibili.

Comunque quando ci si accorge degli errori perpetrati, l'importante è la non reiterazione dell'accaduto e presa coscienza che un risotto è più bello e più vero senza costrizioni di sorta, l'attenzione ricade esclusivamente nella  ricerca di ottimi  ingredienti che saranno i veri  protagonisti di quel piatto.
E con il risotto di oggi, si tratta proprio di ricerca nel vero senso della parola!

Nel periodo tra Marzo ed Aprile, sopratutto se le piogge sono state abbondanti e poi seguite da giornate con un bel sole, non  è raro trovare i germogli delle piante di asparagina che sbucano fuori dai cespugli intrigati e pieni di spine e se ci armiamo di buona vista, pazienza e spirito di ricerca, ma sopratutto di mani bioniche o di un bel paio di guanti di gomma, sicuramente dopo tanto peregrinare per la campagna o per la collina, riporteremo a casa un bel mazzetto di asparagi selvatici. pronti per essere trasformati in una frittata saporita oppure da un delicato risotto.

Se per caso la ricerca risultasse particolarmente abbondante, potete conservare gli asparagi selvatici anche nel freezer, avendo l'accortezza di precedere prima ad una veloce bollitura in acqua salata ( 2 -3 minuti) e poi immergendo gli asparagi in una ciotola con acqua fredda e ghiaccio, per mantenere inalterato il colore. Poi non resta che asciugarli bene e procedere alla surgelazione e gli asparagi saranno pronti per essere conservati per qualche mese.


Risotto con asparagi selvatici



per 4 persone


  • 360 g di riso Carnaroli
  • 200 g di asparagi selvatici
  • 1 scalogno
  • brodo vegetale q.b ( un litro circa)
  • burro
  • parmigiano reggiano
  • olio extra vergine d'oliva
  • sale e pepe q.b





Per prima cosa sbianchite gli asparagi selvatici, immergendoli per pochi minuti in acqua bollente salata e poi tuffateli in acqua e ghiaccio, per preservare il loro colore. Tagliateli a tocchetti.

In un tegame mettete un filo di olio extra vergine e fate dorare lo scalogno tritato; unite il riso e fatelo tostare finché i chicchi non saranno translucidi e iniziate ad aggiungere il brodo bollente.
Bagnate gradualmente, facendo bene attenzione a tenere coperto il riso con il brodo  e a metà cottura unite  gli asparagi selvatici, lasciando qualche punta per guarnire il piatto.
Una volta che il risotto sarà cotto, spegnete il fuoco, attendete qualche istante  e poi mantecate con il burro e il parmigiano reggiano



sabato 27 ottobre 2012

Risotto ai porcini e gamberi, per la #Parmigiano Reggiano Night






Ecco qua, come promesso la ricetta che ho scelto, per la Parmigiano Reggiano Night.
La prima cena virtuale 2.0, che unisce tutta Italia, nell'uso di uno degli ingredienti principi, della nostra tradizione gastronomica, e che durante il terremoto della scorsa primavera, ha subito gravi danni!
E' un risotto, semplicissimo, che racchiude i sapori di terra e di mare, porcini, gamberi, cipolla caramellata, e ovviamente il Parmigiano reggiano stagionato.
Come dice Bottura, il riso è il simbolo della situazione di difficoltà, e credo che un terremoto come quello che hanno subito in Emilia, sia il massimo, della difficoltà,che una popolazione, possa subire.
Ora hanno bisogno di rinascere, di continuare a crescere, e noi nel nostro piccolo, possiamo aiutarli anche così!
Forza Emilia,Forza Emiliani, Forza Parmigiano Reggiano!

Ecco questa è la ricetta del sito ...

Per 4 persone
  • 400 gr di riso
  • 16 gamberi freschi
  • 200 gr di porcini
  • 150 gr di cipolla caramellata molto scura
  • 70 gr di Parmigiano-Reggiano stagionato
  • brodo di pesce
Soffriggere i porcini in olio d’oliva e quando sono ben dorati aggiungere la cipolla caramellata ed il riso. Fare dorare il riso e aggiungere il brodo di pesce poco alla volta senza smettere di rimuovere con un cucchiaio di legno.
Appena il riso é cotto, toglierlo dal fuoco e mantecare con Parmigiano grattugiato al momento. A parte cuocere i gamberi pelati in padella con un pó d’olio e, appena pronti, disporli sul risotto giá impiattato.







venerdì 18 maggio 2012

Risotto alle fragole



Immaginate una riserva naturale, la Riserva San Massimo  nel cuore del Parco del Ticino, acqua sorgiva che scorre nei campi, tanta passione nel coltivare ancora con metodi artigianali e tradizionali, ecco in un luogo come questo, nasce, viene raccolto, essiccato, ed infine  confezionato,  il riso  Riserva San Massimo.
Il loro riso Carnaroli superfino, è veramente un ottimo riso... per prima cosa non scuoce, e secondo particolare importantissimo, non produce tutto quell'amido che renderebbe il risotto una palla di chicchi informe.
Devo ringraziare Dino Massignani, che mi ha permesso di provare e testare questo riso ... è talmente innamorato del suo prodotto, da riconoscerne  i chicchi,  anche da una semplice foto su Facebook :)


Immaginate anche un cestino di fragole rosse e profumate,tipiche di questa stagione, unite i due ingredienti  ed il risultato sarà questo,   un risotto  delicato, molto profumato, ed equilibrato nei sapori.





Per 4 persone

da Sale & Pepe 2011

200 g di riso Carnaroli Riserva San Massimo
400 g di fragole
50 g di burro
100 ml di olio d'oliva extra vergine
100 g di parmigiano grattugiato
100 ml di vino bianco secco
2 scalogni
2 spicchi d'aglio
1 dl di brodo vegetale
sale pepe



Riscaldate insieme il burro e l'olio, e mettete a rosolare lo scalogno tritato per circa 4/5 minuti, poi unite anche l'aglio tritato e lasciateli cuocere per altri 2 minuti.
Aggiungete il riso e fatelo tostare per pochi minuti, bagnate con il vino, e fatelo evaporare.
Unite man mano, un mestolo di brodo caldo, e portate a cottura.
Intanto tagliate le fragole a pezzetti, ed unitele al riso, abbassando la fiamma.
Aggiungete il parmigiano,e e mantecatelo mescolando delicatamente. Se serve aggiustate di sale .

mercoledì 14 marzo 2012

Risotto al tartufo, con quaglie e zafferano ... una ricetta per Taste

risotto2

Eccomi qua, a svelarvi l'arcano, ed a spiegarvi cosa significa essere una foodblogger di Taste.
Quasi un mese fa, sono stata contattata da Pitti Immagine Taste, con una bellissima richiesta ... Chiedevano che io  e altre 9 blogger, facessimo parte di un meraviglioso progetto... che raccontassimo di noi, della nostra passione  e di come è nata l'idea di intraprendere questa avventura che è il blog, ma soprattutto che, scegliendo  tra i 250 produttori che avrebbero partecipato a Taste, trovassimo degli ingredienti interessanti, e che preparassimo una ricetta dedicata all'evento che si sarebbe  svolto alla Stazione Leopolda, dal 10 al 12 Marzo.

Questo è il link, dove potrete trovare tutte le ricette che noi blogger, abbiamo preparato per Taste ...


                                              Il Genio delle Pentola 

giovedì 23 febbraio 2012

La Bella Estate ... Risotto al gorgonzola, pere e granella di noci





Una sfida enologica ...se così si può dire, una sfida a cui sono stata invitata e a cui, non ho saputo dire di no.

Il prossimo Maggio, uscirà un libro dal titolo accattivante "Fornelli in Rete", scritto da Francesca Martinengo. Il libro,  verrà presentato durante il Galà delle Stellle 2012 che si terrà a Barolo, presso l'azienda vinicola Terre da Vino, e per festeggiare questa nuova uscita, è stato indetto un contest, tra i vari blogger che compariranno tra le pagine del libro di Francesca.
La sfida è abbastanza ardua ... si tratta di abbinare a un moscato passito, come La Bella Estate, e quindi un vino prettamente da dessert  ad  un piatto salato, se poi si pensa,  che mi sto avvicinando solo adesso, al grande  mondo che ruota intorno al vino, la sfida è ancora più ardua.




Comunque non mi sono lasciata prendere dallo sconforto, ho accettato la sfida, ed ho iniziato a pensare al piatto, anzi ad essere sincera, prima ho iniziato con l'assaggiare  il vino... mi sono piaciuti subito, sia il profumo cheil sapore ... deliziosamente dolce e fruttato,proprio il tipo di vino che piace a me !




Il risultato del mio studio  è stato questo, spero che piaccia anche a voi, come è piaciuto a me ...

Risotto al gorgonzola, pere e granella di noci.

Per 4 persone
320 g di riso Carnaroli
50 g di gherigli di noci
2 pere Abate
100 g di gorgonzola dolce
1 scalogno
1 litro di brodo di carne
40 g di burro
sale




Il procedimento è semplice ...
In una risottiera  si  scioglie il burro  e si fa stufare lo scalogno tritato, poi si aggiunge il riso, si fa tostare e si sfuma con del brodo bollente. A metà cottura, si unisce le pere ridotte a piccoli cubetti e 2/3 circa della granella di noci, e si continua a cuocere il riso, aggiungendo man mano il brodo.Tagliare il gorgonzola a cubetti, ed aggiungerlo al risotto quando mancheranno pochi minuti al termine della cottura, e mescolare bene, e aggiustare se serve, con il sale. Togliere dal fuoco, impiattare e decorare con della granella di noci.

Ah .. la decorazione, l'ho ottenuta essiccando delle fette sottili di pera, in forno a 50 ° per 2 ore circa ...





lunedì 24 ottobre 2011

Risotto ai mirtilli




E’ tantissimo tempo che questo post doveva essere scritto …
Almeno da quando la Sant’Orsola mi ha inviato a casa, un sacco di kg di frutti di bosco, che chiedevano solo di essere divorati all’istante , per quanto erano freschi, belli, e sani :)
E’ stato un piacere per me, collaborare con questa azienda trentina, e soprattutto è stato un piacere vedere mia mamma quasi 90enne, fare una scorpacciata di mirtilli, per togliersi finalmente la voglia di questi piccoli frutti deliziosi. Dovete sapere che mamma è trentina, e quando era una bimba molto piccola, andava nel bosco a raccogliere mirtilli, per poi rivenderli per poche lire, al mercato di Trento … I suoi frutti erano i più acquistati, perché cercava di non togliere assolutamente la polverina che li ricopriva , e li trattava con infinito rispetto, tanto rispetto, da imporsi di non assaggiare nemmeno un mirtillo, nonostante la sua gola di bimba… Tutto questo, per poter guadagnare quei pochi soldini, che servivano  a lei, e alla sua famiglia contadina, per andare avanti, con dignità!
E quindi, immaginatevi quando ha visto tutti quei mirtilli … si è illuminata, e mi ha chiesto se poteva mangiarli … voi glielo avreste impedito? Io non me la sono sentita …


Risotto ai mirtilli
per 4 per.
360 g di riso Arborio
125 g di mirtilli Sant’Orsola
cipolla bianca
brodo vegetale circa 1/2 litro
mezzo bicchiere di vino bianco
sale pepe
erba cipollina



Semplice come fare un risotto …
Rosolate la cipolla nell’olio, unite il riso … fatelo tostare, e sfumatelo con il vino bianco, poi pian piano portatelo a cottura, aggiungendo il brodo vegetale caldo. Quando sarete a circa metà cottura, aggiungete i mirtilli, e continuate ad aggiungere il brodo, finché il risotto non è pronto.
Mantecare con una noce di burro, e una spolverata di erba cipollina, tritata fine ...
Buon appetito

lunedì 4 luglio 2011

Risotto alla mortadella di Prato, profumato al limone e rosmarino

risotto alla mortadella di Prato, profumato al limone e rosmarino

Se vi dicessi Prato, e vi chiedessi cosa conoscete della cucina pratese, voi cosa mi rispondereste? Sicuramente dei Biscotti di Prato, dei famosi cantucci del Mattei, conosciuti in tutto il mondo, e portabandiera culinari della mia città! Certamente sono buoni e rinomati, ma state sicuri, che non sono le uniche eccellenze gastronomiche di questa città! Oggi mi piacerebbe farvi conoscere la mortadella di Prato, un salume che è apparso in città, diciamo dagli anni 50, nato per consumare quelle carni di scarto, che erano servite a preparare la famosa finocchiona, o qualche altro salume.La ricetta che oggi viene usata per produrre questo favoloso salume, è stata notevolmente ingentilita e migliorata,tagli non più di scarto, spezie, e il famoso alchermes, che oltre al colore rosato, regala alla mortadella un profumo particolare e delicato, tanto da far divenire la mortadella, un presidio Slow Food.

Ho cercato da qualche parte, delle ricette che la vedessero protagonista, ma non trovando niente, ho pensato bene, di elaborarne qualcuna , per cercare di far uscire da queste mura antiche, e da questa città con tanta voglia di rinascere, un’ altra eccellenza gastronomica, che faccia capire al resto dell’Italia e del Mondo, che Prato non è solo città di stracci e cantuccini, ma abbiamo ancora tante cose buone, da farvi conoscere .



risotto alla mortadella di Prato, profumato al limone e rosmarino.2jpg

Risotto alla mortadella di Prato, profumato al limone e rosmarino

per 4 persone

360g di riso Carnaroli

80 g di mortadella di Prato tagliata in una unica fetta

1/2 cipolla di Tropea ( che non sia enorme)

1 litro di brodo di carne

vino bianco per sfumare il riso

burro

parmigiano grattugiato

scorza di limone tagliata a julienne

rosmarino tritato finissimo

sale e pepe

Praticamente i passaggi sono quelli per preparare un classicissimo risotto, quindi… tritiamo la cipolla e la facciamo rosolare delicatamente nell’olio, finché non diventa trasparente, poi uniamo il riso e lo facciamo tostare, per un minuto circa, ed infine lo sfumiamo con il vino bianco. Quando tutto l’alcool sarà evaporato, inizieremo ad aggiungere il brodo bollente, e porteremo a cottura il risotto. A pochi minuti dalla fine della cottura, tagliamo a cubetti piccoli la nostra mortadella di Prato, e la facciamo scaldare leggermente sopra ad una padella antiaderente, togliendola dopo pochi istanti… non deve cuocere, ma riscaldarsi soltanto.

Prepariamo il battuto di rosmarino, mantechiamo il risotto con il parmigiano e la noce di burro, aggiungiamo i cubetti della mortadella, una mescolata delicata, il rosmarino tritato, e una grattugiata leggera di limone .

Il nostro risotto alla mortadella di Prato, è pronto per essere gustato!

lunedì 31 gennaio 2011

Risotto al pecorino, con le pere

Risotto al pecorino, con le pere 2

Continuano i miei primi piatti con la frutta…

Questa volta , vi racconto di questo straordinario risotto, fatto con ingredienti semplici, con poche pretese…ma che assicura un risultato eccellente.

In effetti, abitando in Toscana, diciamo che la materia prima…ovvero il pecorino, è di facile reperibilità, ho usato un pecorino non troppo stagionato, a pasta ancora morbida, dal sapore non troppo deciso, ma potete anche provare ad usarne uno a media stagionatura, sempre che non copra il sapore delicato della pera.

Risotto al pecorino, con le pere

risotto al pecorino, con le pere 1

Per 4 persone

400 g di riso Carnaroli

1 piccola cipolla bianca

150 g di pecorino

50 g di parmigiano

2 pere

40 g di burro

1 cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva

1 bicchiere di vino bianco

del brodo di carne, o di pollo se lo avete

sale e pepe

Ho fatto appassire a fuoco dolce, la cipolla tritata sottile, ho versato il riso, l’ho fatto tostare, ho fatto sfumare con il vino, ed ho portato a cottura come ogni classico risotto…cioè aggiungendo pian piano del buon brodo caldo.

Al termine della cottura, ho mentecato con la metà del burro, il parmigiano e circa 100 g di pecorino grattugiati.

Nel frattempo, ho sbucciato la pera, l’ho tagliata a cubetti molto piccoli, ho sciolto il burro in una padella, ed ho fatto rosolare i cubetti, a fiamma vivace…ho salato, pepato, ed ho tolto la padella dal fuoco, ed ho unito la pera al risotto, completando il piatto con altro pecorino ridotto a scaglie.

Semplice, delicato, e veloce !

Buon appetito…

domenica 19 dicembre 2010

Risotto alle mele verdi con crostini croccanti.

risotto alla mela verde

Si fa presto a dire risotto…

Questo è un risotto speciale, per un contest speciale Foodblogger ai fornelli, con Ballarini...

Era stato chiesto di usare ingredienti originali, e in effetti l’uso della mela verde, mi sembra abbastanza originale…

doveva essere una ricetta appetibile, e giuro che lo è… e poi la foto…una bella presentazione fotografica, diciamo

che anche qui ho cercato di dare il meglio di me stessa…come sempre modesta eh?!?!

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Risotto alle mele verdi

con crostini croccanti

Per 4 persone

300 g di riso Carnaroli

1 mela verde

1 cipolla piccola bianca

50 g di burro

1 l di brodo

pistilli di zafferano

vino bianco

3 cucchiai di parmigiano

sale e pepe

Per decorare

1 fetta di pane

olio d’oliva extra vergine

1 mela verde

Sono partita stufando la cipolla in una casseruola con il burro, poi ho unito il riso e l’ho fatto tostare .

Ho sfumato con il vino, ho bagnato con il brodo aggiungendolo poco alla volta, intanto ho fatto saltare la

mela, che avevo già tagliato a cubetti , con una noce di burro in una padella, e ne ho aggiunta una metà al risotto.

Nel frattempo, ho messo i pistilli di zafferano in circa un mestolo di brodo caldo, e l’ho aggiunto al risotto, ho salato…pepato ed ho portato il risotto a cottura.

Ho tostato il pane tagliato a cubetti, in una padella antiaderente, nella quale avevo aggiunto un filo d’olio, e una volta cotto il risotto,

ho mantecato con il parmigiano, ed ho aggiunto una macinata di pepe fresco,

Qualche cubetto di mela , una manciata di crostini croccanti…e buon appetito a tutti!

lunedì 29 novembre 2010

Risotto alle castagne

risotto alle castagne 2
Ritrovarsi all’ora di cena, sola soletta…
Mi ricordo che qualche anno fa, se rimanevo da sola per l’ora di cena, l’alimento principale delle mie serate culinarie, era l’uovo, fatto in tutte le salse, ma era l’uovo!
Veloce, pratico, sporcavo solo un tegamino, ed ero in pace con me stessa…
Ma l’altra sera no…ero in vena di sperimentazione,ero sola…ed avevo anche una ricetta nuova di zecca da provare, e allora vai di fornello :)
risotto alle castagne
Risotto alle castagne
per 6 persone
500 g di riso
450 g di castagne sbucciate
250 g di salsiccia toscana
25 g di burro
1 cipolla bianca o dorata
6 cucchiai di panna fresca
olio d’oliva extra vergine
1 spicchio d’aglio
brodo di carne
parmigiano
sale e pepe
Procedimento
Ho lessato le castagne , in acqua leggermente salata, poi le ho spellate e ne ho passate la metà con il passaverdura, lasciando le altre da parte.
In una pentola ho rosolato dolcemente la cipolla tritata nel burro sciolto, ho aggiunto il riso e l’ho fatto tostare per 2 minuti circa, a questo punto ho unito il passato di castagne.
Ecco che aggiungo anche la panna, e continuo la cottura del risotto, aggiungendo man mano, il brodo ben caldo.
Quando il riso era quasi cotto, ho insaporito la salsiccia sbriciolata, in una padella dove avevo fatto leggermente colorire uno spicchio d’aglio nell’olio extravergine caldo, dopo averla rosolata, ho unito anche l’altra metà delle castagne che avevo sbriciolato con le mani, e ho aggiunto il tutto al risotto…una bella mescolata, una grattata di parmigiano…ed il risotto è pronto, per essere gustato.

martedì 2 novembre 2010

Risotto alla zucca

Risotto con la zucca

Amo il colore arancione, il colore della gioia, della vita, del sole…mi scalda il cuore, mi da gioia di vivere, mi rasserena quando sono triste. Arancione, come il sole al tramonto che mi ha salutata mentre lasciavo Torino, arancione come i piatti che rallegrano la mia tavola apparecchiata, arancione come questo risotto alla zucca che ha illuminato un’uggiosa giornata autunnale.

Risotto alla zucca

per 4 persone

320 g di riso
300 g di polpa di zucca tagliata a cubetti
cipolla tritata
vino bianco
burro 150 g
100 g di parmigiano
Sale
1 litro e mezzo di brodo
Sciogliere 50 g di burro e poi aggiungere la cipolla,far cuocere lentamente ,poi aggiungere il riso e farlo tostare.Sfumare con il vino e cuocere lentamente con il brodo caldo.
In un’altra padella mettere altri 50 g di burro,un po’ di cipolla e poi i cubetti di zucca,lasciando cuocere lentamente finché non diventa una crema,ed aggiungendo il brodo caldo.Unire la zucca al riso e mantecare con il burro ed il parmigiano.