lunedì 2 dicembre 2013

Paccheri gratinati ricotta e spinaci




Ci sono ricette che non hanno bisogno di tante presentazioni ...
Ingredienti semplici, ma che devono essere assolutamente di qualità, per ottenere il famoso sorriso al primo assaggio.
Paccheri di semola di grano duro  direttamente dalla Basilicata, ricotta vaccina cremosa e che sappia ancora di latte, spinaci freschi acquistati al mercato a  km zero.
E poi un po' di manualità per riempire i paccheri con il sach a poche, ma quello è veramente una cosa veloce, anche per una scarsa come me :)
Devo essere sincera? A me e mio marito  ci sono piaciuti tantissimo ... non pensavo nemmeno di postare la ricetta, ne di fare la foto al piatto ... ma dopo il primo pacchero finito in bocca, la macchina fotografica era già vicina a me, sulla tavola. 
E questa foto, è stata fatta senza tanti fronzoli ... mi perdonate?



Per 2 persone 
  • 24 paccheri Vero Lucano
  • 250 g di ricotta vaccina
  • 200 g di spinaci freschi
  • parmigiano reggiano
  • sale pepe
  • noce moscata
  • burro leggermente salato
  • qualche foglia di salvia 
  • un paio di spicchi d'aglio non sbucciati
  • pangrattato
Fate sgocciolare dal siero la ricotta di mucca, poi mettetela in una ciotola.Sbollentate gli spinaci in poca acqua salata,  scolateli e strizzategli via l'acqua, poi tritateli fini aiutandovi con la mezzaluna. Aggiungete gli spinaci alla ricotta, unite una generosa grattugiata di parmigiano reggiano, correggete di sale e di pepe, e date anche una leggera spolverata di noce moscata. Mettete il composto da una parte.
Lessate al dente i paccheri, scolateli e passateli velocemente sotto il getto dell'acqua fredda, poi sgrondateli bene.
In una pirofila leggermente imburrata, mettete i paccheri che avrete riempito con il composto di ricotta ( io ho usato un sach a poche ...)
In un pentolino sciogliete 2 o 3 noci di burro e fateci dorare dolcemente gli spicchi d'aglio e le foglie di salvia, poi versate il burro fuso sui paccheri. Spolverizzate la teglia con pangrattato e parmigiano reggiano.
Mettete la pirofila nel forno caldo a 180/200° circa, finché non si sarà formata una bella crosticina croccante, ci vorranno 10 minuti circa.

lunedì 25 novembre 2013

Bruschetta di cavolo nero e fagioli cannellini su pane di Matera per #MangiareMatera




La cucina toscana  e la cucina lucana, fuse in un unico piatto, o meglio dire in un'unica bruschetta.
La stagione invernale, regala delle verdure introvabili, rustiche con un carattere forte e deciso, come il cavolo nero, che per noi toscani durante questa stagione, è come la copertina di Snoopy, ci accompagna fedele per tutta quanta la stagione.

Volevo omaggiare con un'altra ricetta  la regione della Basilicata  e con lei il concorso  di Scatti  Golosi, in collaborazione di Mangiare Matera, ed ho pensato ha questa ricetta, semplice nella sua realizzazione, ma sincera e rustica, un po' come le due regioni  che ho pensato di unire, in questo abbraccio gastronomico.





  bruschetta cavolo nero e fagioli cannelliniIMG_5104 



Non metto le dosi, è una di quelle ricette che si va ad occhio e a gusto personale

fette di pane di Matera
un cespo di cavolo nero
fagioli cannellini secchi
olio extra vergine d'oliva novello
sale pepe
uno spicchio d'aglio
peperoncino piccante.


http://www.scattigolosi.com/2013/10/mangiarematera-un-nuovo-concorso-tutto.html

Iniziate con il mettere a bagno per circa 12 ore i cannellini, poi sciacquateli rimetteteli dentro ad una pentola, copriteli abbondantemente di acqua fredda, unite un paio di foglie di salvia, uno spicchio d'aglio vestito, u paio di   pomodorini, uno o due cucchiai d'olio d'oliva, e fate cuocere per circa un'ora o due, o almeno finché non saranno teneri,   salandoli  solo alla fine della cottura.

Prendete il cavolo nero, staccate le foglie, eliminate le costole più dure, sciacquatelo bene e 
asciugatelo  aiutandovi con della carta da cucina.
In una padella mettete qualche cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva, fateci dorare uno spicchio d'aglio e del peperoncino, poi aggiungete il cavolo nero, e fatelo cuocere  per pochi minuti.

Grigliate le fette di pane di Matera da ambo i lati e mettetele da parte.

Se amate i sapori decisi  e non siete la moglie di un vampiro, potete agliare leggermente la fetta di pane, altrimenti non vi resta che aggiungere le foglie di cavolo, qualche cucchiaiata di fagioli cannellini, una passata di fresco e pungente olio extra vergine d'oliva novello, e una macinata di pepe nero.

mercoledì 20 novembre 2013

Cavatelli verza e patate, per #MangiareMatera




Ancora la Basilicata, protagonista! Questa volta è Mangiare Matera  a far da cicerone e a mostrare i prodotti che questa terra così generosa, regala a chi la sa amare e curare!
Matera con i suoi sassi, con il suo pane, con le sue farine di semola, sapori antichi che devono essere assolutamente scoperti, e riscoperti.

Ecco che grazie a Scatti Golosi   e a Mangiare Matera, e al concorso che hanno ideato, è arrivato a casa un pacco con i prodotti che mi stanno aiutando ad assaporarla in tutte le sue sfumature.
Cavatelli, paccheri, la semola Senatore Cappelli, e ovviamente il famoso pane di Matera.
Ho pensato di iniziare dalla parte più semplice, la pasta di grano duro, ed anche questa volta ho finito per fare un mescolone di ricette ;)
Ho scomodato la Valtellina, con i suoi pizzoccheri per il condimento dei cavatelli, e al posto della fontina ho optato per del gruyère svizzero, visto che nel frigo ne ho ancora una bella scorta ...





Cavatelli Verza e patate Mangiare Matera



Ingredienti per 2 persone

  • 200 g di cavatelli Vero Lucano
  • 200 g di cavolo verza
  • 2 patate medie 
  • Gruyère Svizzero
  • parmigiano reggiano
  • aglio
  • 40 g di burro
  • sale pepe
Mettete sul fuoco la pentola con l'acqua.Pulite il cavolo dalle foglie sciupate, lavatelo e tagliatelo a strisce non troppo sottili. Pelate le patate e tagliatele a tocchetti regolari.
Appena l'acqua inizierà a bollire, salatela e versateci sia il cavolo che la patata e fate cuocere a bollore medio.
Intanto schiacciate l'aglio  e fate sciogliere dolcemente il burro, uniteli insieme e fateli dorare senza scurirli troppo, e mettete da una parte.
Pungete la patata con una forchetta, e se risulta potete aggiungere i cavatelli.Portate a cottura la pasta, e intanto preparate una pirofila, che possa andare in forno.
Appena i cavatelli saranno cotti, scolateli al dente e versateli nella pirofila, facendo degli strati con il formaggio e la pasta e irrorando il tutto con il burro fuso, aromatizzato all'aglio.
Cospargete la pasta con del parmigiano reggiano, e del pepe nero, macinato al momento.
Passate nel forno caldo a 180° per circa 7 o 8 minuti, e servite subito.

                                                         http://www.scattigolosi.com/2013/10/mangiarematera-un-nuovo-concorso-tutto.html?showComment=1382601854416#c4735393796477247874



lunedì 11 novembre 2013

Cestini di polenta, gruyére e cavolo cappuccio




Ho sul terrazzo di casa, gli agrumi, la bouganville e la Mandeville  ancora in fiore, e che fiori ...le zanzare sono ancora belle pimpanti, tanto da regalarci  prelievi del sangue a gogo, senza farci pagare nemmeno il ticket! Potrebbe essere un qualsiasi periodo estivo, però il calendario non mente, e mi dice che oggi è l'11 Novembre  e l'estate è finita da un pezzo.

A dire il vero  da qualche giorno il tempo è cambiato, e il cielo azzurro e caldo  che mi asciugava i panni, in poche ore, ha lasciato il posto ad un cielo grigio e umido  e ad una casa invasa da panni da asciugare, ma diciamo pure che anche l'autunno mi piace, sarà per i suoi colori, sarà per i suoi piatti, sarà che se faccio una polenta, nessuno ha da ridire...

Lo ammetto, sono una scansa fatiche! Non mi vedrete mai rimestare la polenta stando 40 minuti in piedi davanti ai fornelli, girando con il mestolone di legno stile Amelia, la strega che ammalia :)
E no,  non ho detto che uso la farina che cuoce  in pochi minuti ... ho un vecchio paiolo di rame motorizzato, con una paletta che gira lentamente. Mentre lui mi riemesta la polenta, io posso tranquillamente fare qualcos'altro.

Per questi cestini  inventati sul momento, diciamo che mi sono lasciata prendere un po' la mano, ed ho esagerato con la quantità di polenta.
Niente di male, perché quella avanzata, l'ho messa in uno stampo rettangolare di ceramica, unto leggermente di olio d'oliva... ho compattato bene  lasciandola raffreddare, e poi la sera l'ho tagliata a fette molto sottili, passata in un velo di farina, scosso l'eccesso, e  fritta.Diciamo che ci siamo sacrificati molto, ma molto, volentieri!

Niente quantità, a parte quella della polenta bramata che ho usato ... diciamo che mi sono venuti 6 cestini, e una frittura generosa :)











Per la polenta

  • 500 g di polenta Bramata
  • 2 litri d'acqua
  • un cucchiaio di sale

Nella pentola di rame, fate scaldare quasi a bollore l'acqua, salatela e poi spargete la farina mescolando con una frusta. Se non avete il paiolo elettrico come il mio, munitevi di olio di gomito, e continuate a mescolare con un mestolo di legno, per circa 30/40 minuti, o finché la polenta non inizierà a staccarsi dalle pareti.

Ho preso uno stampo da muffin, ho oleato leggermente il loro interno aiutandomi con un pennello di silicone, ho messo qualche cucchiaio di polenta in ogni  buco, ho lasciato che intiepidisse per non ustionarmi, e poi con l'aiuto di un cucchiaio bagnato e le mie  dita  anch'esse umide, ho creato lo spazio sufficiente per contenere il condimento.

Per il ripieno
Porro
salsiccia
cavolo cappuccio
brodo vegetale q.b
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe

Scaldate leggermente l'olio e aggiungete subito il porro  tagliato a rondelle sottili. Salate con parsimonia e fate dorare leggermente.Aggiungete la cipolla sbriciolata, fatela rosolare  e poi il cavolo cappuccio tagliato a fettine sottili. Date una mescolata e fate cuocere per pochi minuti, poi unite qualche cucchiaio di brodo vegetale, e portate a cottura.

Ho versato qualche cucchiaio di ripieno dentro ai cestini di polenta eli ho cosparsi generosamente di Gruyère Svizzero .
Ho infornato a 180°, per circa 8 minuti  poi facendo attenzione, ho tolto i cestini dallo stampo e li ho rimessi in forno, per far dorare anche i lati.
Se erano buoni? Qua, hanno detto tutti di si :)




lunedì 4 novembre 2013

Zuppa di cipolle alla birra. Ovvero, guarda come ti adotto una ricetta...




Nel mondo del food blog, ci sono vari tipi di ricette.Ci sono le ricette inventate, quelle tramandate di generazione  in generazione, ci sono quelle copiate dall'amica di blog, oppure quelle prese dai vari libri o riviste di cucina, e poi da qualche settimana, ci sono quelle "Orfane".Si avete capito bene, esistono anche quelle orfane :)
Le ricette orfane sono le ricette del blog, di una cara amica, tale Alessandra da Genova, che dopo accurata riflessione, ha deciso di non scrivere più sul suo blog, che curava insieme alla sua amica Daniela, ed ha abbandonato MenuTuristico.
Le sue ricette adesso, vengono lasciate pronte per essere adottate, su una pagina facebook, che si chiama Ricette Orfane, e solo chi ha il dito veloce, e lo sguardo attento, se le può aggiudicare, e riproporre nel suo blog.
Io ho scelto questa zuppa di cipolle alla birra ...
Per questa volta, non modifico nemmeno il testo, ve la regalo così come l'ha scritta Alessandra...








 Ho sbucciato, affettato e lacrimato su 5 cipolle bianche, che poi ho messo in una casseruola larga e dai bordi non altissimi (quella in cui preparo lo stufato, per capirci), a caramellare. Poco olio, appena è caldo si versano le cipolle, le si fa andare per una decina di minuti, con un po' di sale, mescolando spesso e quando iniziano a diventare tenere, si copre con acqua, si abbassa la fiamma e si copre. Quaranta minuti come minimo, anche se la ricetta dice un quarto d'ora. Nel frattempo, si prepara un brodo vegetale o, meglio ancora, di carne. in quel caso lì "nel frattempo" è troppo poco: o avete scorte nel freezer o avete un'amica come ho io che mi rifornisce di barattolini con contenuti sulla cui estistenza ho smesso di interrogarmi, che non sia mai che debba rinunciare a fare dei brodi così buoni in due minuti.
Dopo 40 minuti, le cipolle saranno marroncine e tenerissime: aggiungete due foglie di alloro, un cucchiaino di bacche di ginepro, uno spicchio d'aglio e 330 ml di birra. La ricetta diceva bianca, io ho usato una rossa piuttosto leggera e devo dire alla fine ero soddisfatta. Ho fatto sfumare per qualche minuto, poi ho coperto con il brodo (mezzo litro, circa)e ho proseguito la cottura, per mezz'oretta, anche qualcosina di più. Fiamma bassissima, recipiente coperto. Da qui in poi, ho fatto di testa mia: ho fatto leggermente tostare due belle fette di pane casareccio e le ho messe sul fondo di una teglia, di misura con il suo fondo, ho coperto con la zuppa, privata dell'alloro e dell'aglio. Ho grattugiato sopra il pane abbondante emmenthaler svizzero (è più pungente di quello bavarese, sta meglio con la birra) e ho infornato a 210 gradi per un quarto d'ora. Quando la superficie era completamente gratinata ho sfornato, ho lasciato raffreddare leggermente e poi ho servito, con una spolverata di pepe nero, macinato al momento.

martedì 29 ottobre 2013

Confettura di pomodori verdi



Ero indecisa  su cosa postarvi, questa mattina. Ho guardato velocemente l'archivio  ed ho visto due o tre ricette interessanti, ma ho deciso che questa confettura era perfetta, e non poteva aspettare oltre per fare il suo debutto  su questa pagina.
Fino a una decina o quindicina di anni fa, mamma Rita coltivava il suo orticello dove abbiamo la nostra casa di montagna. Ogni fine settimana partiva con la corriera da Pistoia, e portava con se  le piantine che aveva acquistato al mercato qua a Prato... insalata, cipolle, carote, e tante, ma tante piantine di pomodori.
Diciamo che quando i pomodori iniziavano a maturare, era sempre il periodo  in cui noi tornavamo a casa a Prato, e sulla pianta rimanevano   sia i pomodori maturi, che quelli verdi  più piccini.A quei tempi, andava di "moda" metterli sottaceto, o farli fritti, ma diciamo che mia mamma ed il fritto, sono due cose che non vanno proprio d'accordo, ed il risultato, non è mai stato da dieci e lode.
Anche quelli sottaceto, non erano il massimo... mi bruciava talmente lo stomaco dopo averli mangiati, che il draghetto Grisù, nei miei confronti, era un dilettante.
Poi finalmente ha capito, che  fare l'orto a 50 km da casa, anzi 100 km, se si conta anche il ritorno, non era poi così economico, e ha lasciato perdere tutto, per la gioia delle mia pareti gastriche...

Oggi, se passate dai banchi del mercato, o avete un mercato della Coldiretti vicino casa vostra, sicuramente vi sarà capitato di vedere i pomodori verdi, che non hanno fatto in tempo a maturare ... Ecco,anche io li ho visti, ho scartato subito l'idea del sottolio, ed ho abbracciato l'idea di questa confettura, che è fantastica anche semplicemente spalmata su un pezzettino di pane.
 Se poi volete anche la versione piccante  da servire con del buon formaggio, vediamo se riesco a postarla al più presto :)


Per questa ricetta, devo ringraziare la mia Violista veronese preferita ... la mia amica Erica, che sarebbe una food blogger eccezionale, se solo volesse :)
Siamo amiche da tanti anni, dai tempi lontani in cui tutte e due  frequentavamo un forum di cucina , poi io ho aperto il blog, e lei continua a fare  la "preziosa", ma sarebbe bravissima!
Grazie mille Erica, per la tua ricetta :)





confettura pomodori verdi


Ingredienti

  • 1 kg di pomodori verdi
  • 500 g di zucchero di canna
  • un limone biologico
  • i semi di una bacca di vaniglia, o un cucchiaino di estratto
 Premetto subito, che questa confettura non verrà particolarmente soda, perchè il pomodoro, che è costituito, principalmente da acqua ...

In un tegame dal fondo spesso, mettete lo zucchero di canna e bagnatelo con un goccio d'acqua, poi accentete il fornello e abbassate la fiamma, e fate sciogliere lo zucchero, finchè non sarà diventato uno sciroppo e inizierà a fare le prime bolle.
Intanto che lo zucchero si scioglie, lavate i pomodori  e tagliateli a cubetti, i semi della bacca di vaniglia, grattugiateci la scorza del limone, e aggiungete anche il succo che avrete spremuto.
Una volta che lo sciroppo, sarà pronto, unite i pomodori mescolate, riportate a bollore leggero e finite di cuocere,  la confettura.

Invasate in barattoli sterilizzati, chiudeteli bene, e capovolgeteli, fino al loro raffreddamento.


venerdì 25 ottobre 2013

Pastel ... partendo dalla Svizzera, per arrivare fino in Brasile.







Pastel Formaggi Svizzeri Swiss Cheese Parade



Uno street food, che di passi, ne ha fatti veramente tanti,
E' partito  dalla Svizzera, con un carico di Sbrinz e Gruyère, è passato dal Trentino raccogliendo una mela Golden e un cavolo cappuccio, poi ha lasciato perdere i passi, ed è volato direttamente oltreoceano, sulla spiaggia di Copacabana, perché qualcuno, cucinasse con attenzione, i pochi ingredienti che lo compongono, e creasse quello scrigno friabile e croccante, che lo racchiude.
E poi, una volta preparato, i piedi hanno ripreso a camminare passo dopo passo, e le mani hanno portato alla bocca  il primo morso  di quella meraviglia, e gli occhi si sono persi  nell'oceano...

Tery ed i Formaggi dalla Svizzera, anche quest'anno, come lo scorso anno, hanno indetto un contest favoloso! Swiss Cheese Parade, che prevede l'uso di Sbrinz o Gruyère, per creare una ricetta a tema street food.
Diciamo pure che non è stato semplice  sviluppare la ricetta, ma una volta avuto l'idea, il  dopo è stato molto divertente.
Come ho scritto, è una ricetta molto fusion, ho scomodato 2  Nazioni, ed una regione, ma il risultato mi è piaciuto molto.


  • 400g di farina 00
  • un bicchiere di acqua tiepida
  • 1 cucchiaio di aceto bianco
  • 1 cucchiaino di sale
  • olio di arachidi per friggere
  • 1 cucchiaio di Vodka
  • 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
 Per il ripieno
  • 300 g circa di cavolo cappuccio
  • mezza cipolla bianca tagliata sottile
  • una mela Golden
  • 120  g di Gruyére
  • sale pepe
  • brodo vegetale q.b
Olio di semi di arachidi per friggere







In una ciotola, ho messo la farina l'ho mescolata con il sale, ho aggiunto l'olio, il cucchiaio di vodka, il sale ed ho unito un po' alla volta l'acqua tiepida. Ho iniziato a mescolare, ed ho impastato, finché la massa  non mi si è più appiccicata alle mani, a quel punto, ho coperto l'impasto con un telo umido, e l'ho messo a riposare in frigo, per circa 12 ore, ma voi se volete, potete usarlo già dopo un paio di ore.

Poi ho preparato l'interno dei miei pastel ...
Ho stufato la cipolla in un goccio d'olio extravergine, poi ho unito il cavolo cappuccio, che avevo pulito, lavato e tagliato fine, ed ho lasciato che si appassisse, sistemando sopra al tegame un coperchio, ed ho abbassato il fuoco.
Ho lasciato che cuocesse, per circa 20 minuti, aggiungendo ogni tanto un mestolo di brodo caldo, ho aggiustato di sale e di pepe, poi ho unito la mela Golden, sbucciata e tagliata a piccoli cubetti, ed ho lasciato cuocere ancora qualche minuto, facendo ammorbidire la mela.

Una volta cotto, ho aspettato che intiepidisse.


Ho steso la pasta molto sottile, aiutandomi con la classica macchinetta a manovella, ho tagliato la pasta in strisce, ho steso sulla striscia  un po' di cavolo cappuccio e mele ed ho grattugiato abbondante gruyère.Ho coperto con con un'altra striscia, ho chiuso bene i lati, perchè non fuoriuscisse il ripieno durante la cottura, e li ho fritti, in abbondante olio di arachidi.
Una volta sgocciolati dall'olio, li ho asciugati con della carta e li ho serviti ancora caldi.

mercoledì 16 ottobre 2013

Baguette con lievito madre e il #WBD 2013


!6 Ottobre 2013, è la Giornata Mondiale Dell''Alimentazione, nonché la Giornata Mondiale del pane, una giornata intera, dedicata all'alimento che unisce tutti i popoli della terra.

Zorra, anche quest'anno ci invita a panificare, e come ogni anno, ho raccolto il suo invito ... a dire la verità, se non me lo ricordava Cinzia, la data esatta, avrei fatto un gaffe clamorosa, e me ne sarei ricordata, quando ormai il fatidico giorno, sarebbe ormai passato!

Avevo la ricetta pronta, che aspettava solo di essere postata.

Una baguette fragrante, un po' diversa da quelle che avevo già preparato qualche anno fa, e che potrete vedere, sia qua, che qua, potete prepararla, sia usando il .lievito madre nell'impasto, oppure preparando una semplicissima biga, lascio a voi la scelta.





Baguette con il lievito madre
  • 500gr di farina 00
  • 360gr di acqua  tiepida
  • 150gr di lievito madre rinfrescato almeno 2 volte, prima dell'utilizzo
  • 5gr di lievito liofilizzato ( di birra ) 
Se non avete il lievito madre, la sera precedente alla panificazione, preparate una biga e mettetela in frigo, fino al momento di usarla

Per la Biga
2,5 g di lievito di birra
125 g di farina 00
2,5 g di sale
135 g d'acqua

Impastate l’acqua e meta’ della farina, poi aggiungete il lievito, e impastate per almeno 5 minuti. Aggiungete il sale all'impasto, e la farina che vi era avanzata, e impastate per altri 10 minuti. Coprite la ciotola con della pellicola  per alimenti, e fate riposare in frigo, per tutta la notte.

Coprite il contenitore con un telo in modo che non prenda aria e lasciate riposare al caldo per 6 ore (oppure lasciatelo per una notte in frigo)

 
Per prima cosa, impastate con la planetaria, la farina con l'acqua,  per almeno 5 minuti, poi coprite la ciotola con della pellicola, e fatela riposare per 30 minuti.

Riprendete l'impasto, aggiungete il lievito madre, o la biga, il lievito di birra liofilizzato, e impastate per altri 10 minuti, a metà impasto, cioè trascorsi circa 5 o 6 minuti, aggiungete anche il sale, e finite di impastare.

Formate una palla, mettetela sulla spianatoia leggermente infarinata, copritela con un asciughino, e sopra mettete una ciotola capovolta, e lasciate riposare l'impasto per circa 60 minuti.

Prendete l'impasto, date delle pieghe di forza, e  lasciate riposare per altri 30 minuti.

Dividete l'impasto in 4 e lasciate riposare i pezzi coperti, per 15 minuti, e poi formate le vostre baguettes.

Per la formatura delle baguettes, vi rimando direttamente al sito di Viva la Focaccia , dove ho preso la ricetta. Li, troverete Vittorio, che con passaggi chiari, vi indicherà come formare il vostro pane.

Mettete le baguette, sopra un panno infarinato, e mettendo tra l'una e l'altra , una parte del telo, facendo in modo che l'impasto non si appiccichi, nel momento che inizierà a lievitare.

Scaldate il forno a 250°, e sulla base  appoggiateci un pentolino con dell'acqua , fate i tagli alle vostre baguette con una lametta affilata, e infornatele.
Trascorsi 5 minuti, abbassate la temperatura a 220°, e finite di cuocere, per altri 20 - 25 minuti circa. 



martedì 8 ottobre 2013

MedDiet Camp! Cagliari, 50 ambasciatrici, e la Dieta Mediterranea




Insieme a questo blog, mi sono accorta, che sto crescendo anche io, e sono pienamente consapevole, di avere una certa, anzi una grande  responsabiltà, verso di voi, che silenti o interagenti, ogni giorno mi seguite.
So che dietro a quello schermo, siete in tanti che ogni giorno mi venite a trovare,quello che fino a 5 anni fa, era solo un piccolo contenitore di ricette, da qualche tempo, è diventato qualcosa di più ... E' diventato uno strumento, per dare voce, a progetti importanti, come lo è stato quello dell'Associazione Città dell'Olio, oppure come quello che ho appena vissuto, qualche giorno fa, a Cagliari, per il Med Diet Camp.



Il MedDiet Camp è il primo dei cinque grandi eventi pianificati daMedDiet, progetto strategico finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013. Con un budget complessivo pari a circa 5 milioni di euro e una durata di 30 mesi, il progetto mira a promuovere e valorizzare la Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2010.  Oltre all’Italia, che partecipa con Unioncamere in qualità di capofila, il Centro Servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari, il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio e l’Associazione nazionale Città dell’Olio quali partners, il progetto coinvolge altri 5 Paesi del Mediterraneo (Egitto, Grecia, Libano, Spagna e Tunisia).





Noi siamo ciò che mangiamo ...




Carlo Cambi

Oppure parlando di me, potrei dirvi che sono quello che non brucio per pigrizia. Ho preso tanti chili, negli ultimi anni, chi mi seguiva agli albori del blog, sa del  problema di salute che ho avuto, dell'aver smesso di fumare  da un giorno all'altro, e dei kg, che in un attimo, mi sono saltati addosso, perchè loro non erano affatto pigri,come lo ero, e lo sono io...

La nuova piramide alimentare, ha messo al primo posto, l'attività fisica ... almeno 30 minuti di passeggiata al giorno, camminare, fare le scale ... Qua a casa, sono l'unica rimasta senza auto, che sia la volta buona, che riesco a buttare giù questi maledetti chili di troppo?
Usiamo i prodotti di stagione, evitiamo di consumare le zucchine e le fragole in inverno, ce le fanno pagare un botto, ed hanno un sapore e dei profumi, pari allo zero! Invitiamo gli amici a casa, ceniamo insieme , cuciniamo i nostri piatti, siamo conviviali, ne gioverà la nostra autostima, e avremo un sacco di compagnia in più!

 Lo chef Luigi Pomata e lo chef egiziano Moustafa El Raefaey del Cairo


Beviamo, non dimentichiamoci mai di bere in abbondanza, acqua, tisane, non solo fanno bene al nostro organismo, ma anche la nostra pelle, ne trarrà beneficio! E se volessi bere un bicchiere di vino? E chi ce lo vieta, ma basta farlo con moderazione, un bicchiere al giorno per le donne, e due per gli uomini, e saremo felici e contenti.

I nostri pasti principali, dovrebbero essere strutturati, con al loro interno, almeno una o due porzioni a pasto di buona e profumata frutta di stagione, e poi i cereali, che siano pane, pasta, couscous, ma anche orzo, farro, tutto quello che la nostra tradizione culinaria  ci regala, e poi gli ortaggi, che se li consumassimo crudi, sarebbe perfetto.



chef Tunisino2
Lo chef Tunisino Jaoudet Turki



 Consumiamo prodotti caseari, yogurt e prodotti con un basso contenuto di grasso, ma se ogni tanto vogliamo cedere a una pizza gorgonzola e salamino piccante, cediamo, senza sentirci troppo in colpa.

Profumiamo i nostri piatti, con erbe aromatiche, spezie, aglio e cipolle, usiamo la frutta secca  nelle nostre insalate, che oltre a dare la famosa nota croccante, regala al nostro organismo, una sferzata di energia e vitamine! Usiamo l'olio extra vergine d'oliva, preferibilmente a crudo, ma anche per cucinare, nella misura di un cucchiaio a persona.




chef libanese2
Lo chef Libanese Georges Kik


Mangiamo pesce, carne bianca, e uova, e lasciamo la carne rossa insieme alle patate, ad uno sfizio, da concedersi ogni tanto,insieme ad una fetta di torta.



PicMonkey Collage

Cerchiamo di seguirla insieme, non è un percorso difficile, o pieno di insidie. Ne va della nostra salute e del nostro benessere, e soprattutto quello dei nostri figli.
Siamone ambasciatrici, io con il mio piccolo mezzo che si chiama blog, voi parlatene in casa, telefonate alle amiche, parlatene con i vostri figli, e date il buon esempio.
Quando farete la spesa, ripensate a quello che vi ho raccontato, guardate il cibo, con uno sguardo più attento, posate quella vaschetta di fragole, non darà più profumo alla vostra crostata, siamo in autunno, che ne dite di fare una bella torta di mele?


E ora mi sembra il caso di ringraziare, chi ha fatto si, che si realizzasse, questa spendida esperienza ...
Grazie all'Associazione Città dell'Olio,grazie alle splendide 50 ambascaitrici ( e un ambasciatore ), che mi hanno fatto compagnia, grazie a Carlo Cambi, per lo scambio di opinioni, ad Alessandra Guigoni e le sue perle sulla storia del cibo e dell'alimentazione, agli chef che pur parlando lingue diverse, hanno collaborato tra loro, in maniera perfetta ... e grazie soprattutto alla città di Cagliari, che ho amato al primo sguardo, con il suo mare, i suoi profumi, la sua storia... ma soprattutto le sue salite!


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credits e ringraziamenti a Vatinee Suvimol, per la splendida foto




martedì 24 settembre 2013

Cestini di pane, uova e bacon



E' nato, prima l'uovo, o la gallina???
Le domande esistenziali, a cui nessuno saprà mai dare una risposta ( soprattutto alle 8.00 di mattina, appena alzata dal letto, e con ancora un occhio chiuso...)...
L'uovo, così perfetto nella sua forma, che costa sudore e fatica ogni mattina, a qualche povera gallina!
L'uovo, che dentro a quel guscio sottile, racchiude un concentrato di proteine e vitamine, e non costa veramente nulla ... ( a parte qualche uovo griffato, ma quello è un altro discorso...)
L'uovo, che se qualche ragazzina non è molto esperta in cucina, le viene detto ... "Non è bona, nemmeno, a cocere, un ovo ai tegamino!!"
L'uovo, che risolve la cena all'ultimo minuto, ingrediente indispensabile in cucina, che non può mancare nel nostro frigo, e ingrediente fondamentale, per torte, creme!
L'uovo, che se una si stanca di preparalo nella maniera più classica, può prepararlo anche così, come ho visto da Martha Stewart ...





Per 4 cestini
  • Pane per toast o da tramezzini 
  • 4 uova 
  • 8 fette di bacon
  • burro 
  • sale e pepe
Prendete le fette di pane, e schiacciatele leggermente con un mattarello, poi tagliateli con un coppapasta rotondo. Imburrate con del burro fuso, uno stampo da muffin, e riempite ogni buchetta con il pane, cercando di formare un bel cestino, Se per caso, vi sembra troppo piccolo, potete usare anche un altro pezzetto di pane, tanto in cottura, tenderà ad assemblarsi perfettamente.
Imburrate anche le fette di pane.
In una padella calda, senza olio, mi raccomando, fate rosolare il bacon, e mettetene due fette, per ogni cestino di pane. Sgusciate le uova, ed inseritele dentro al pane.
Salate e pepate, poi mettete lo stampo, nel forno caldo, a 180° per 20-25 minuti, oppure quando vedrete che l'uovo, sarà cotto.
Sfornate, e servite ben caldo ... Buon appetito :)