giovedì 7 gennaio 2016

Canederli della Val di Ultimo




Il Calendario del Cibo Italiano, continua ogni giorno a pubblicare ricette meravigliose, che ci fanno sentire orgogliose di appartenere ad una tradizione  come quella della cucina italiana, con le sue mille sfaccettature e ricette che variano da regione a regione.
Oggi è la Giornata Nazionale dei Canederli, uno dei piatti tipici della cucina del Trentino Alto Adige, una pietanza che è l'emblema della cucina di recupero e della cultura contadina, dove dall'assemblaggio di ingredienti poveri, come il pane vecchio, la cipolla, poca farina e qualche salume, si ottiene un piatto appetitoso, ma soprattutto sostanzioso, che sicuramente avrà nutrito e ristorato tantissimi contadini e  quando la sera tornavano stanchi ed affamati dai campi e dai pascoli.

Ci sono tantissime varianti dei canederli, si va da quelli classici che prevedono pane, latte, cipolla, e speck nel loro impasto e poi dopo essere stati bolliti nell'acqua salata  vengono serviti in un ottimo brodo di carne, ai canederli di carne di vitello o di manzo, ai canederli di patate e ciccioli, oppure di grano saraceno e addirittura ne esistono anche alcune  versioni dolci, per soddisfare anche la parte golosa.

Questa versione che ho preparato io, è quella della Val d'Ultimo o Ultental, come si dice in tedesco, una zona a sud di Merano, che comprende quattro località, San Pancrazio, San Valburga, San Nicolò e Santa Geltrude e nella versione originale, nell'impasto spesso vien spesso a aggiunto, del cervello di vitello tritato.

E ora la ricetta





Per 5-6 persone


per i canederli


  • 500 g di pane raffermo
  • 500 ml di latte
  • 150 g di ricotta vaccina scolata dal siero
  • 2 uova intere biologiche
  • 2 cucchiai di farina



Per il condimento


  • 1 cipolla dorata media
  • erba cipollina
  • 150 g di pancetta
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 cucchiaio di pangrattato
  • 100 g di burro






Spezzettate il pane, mettetelo dentro ad una teglia e bagnatelo con il latte( a seconda del tipo, varia anche la dose di latte che dovrete usare), mescolate bene e lasciatelo riposare.Aggiungete le uova, la ricotta passata al setaccio e i due cucchiai di farina, mescolate bene e lasciate riposare ancora, per circa 20 minuti.

Tritate finemente la cipolla e l'aglio e tritate anche la pancetta, poi fateli rosolare dentro ad una padella dove avrete sciolto 25 g di burro, unite l'erba cipollina tagliata ad anelli, il pangrattato e  una presa di sale.

Aggiungete il composto al pane e mescolate con un cucchiaio, poi con le mani umide formate delle grosse palle e cuocetele in  acqua bollente salata, per circa 15 minuti, mantenendo una leggera bollitura per evitare che i canederli si disfino.
Sciogliete il burro avanzato dentro ad un pentolino  e profumatelo con dell'erba cipollina tritata.

Scolate con la schiumarola, i canederli, metteteli nei piatti fondi e versatevi sopra un po' di burro fuso.

15 commenti:

Pippi ha detto...

Che bella questa versione con la ricotta Aurelia ! Bello il post è brava tu 😉
Un abbraccio
Pippi

www.natosottoilcavoloblog.com ha detto...

Ti sono grata per non aver incluso il cervello di vitello...preferisco la ricotta e questa versione molto elegante e delicata è stupenda!

Aurelia ha detto...

Lauretta, ci sono un sacco di versioni di queste gustose pallottole di pane, questa è solo una delle tante... la tua è un inno al riciclo!!!
Un abbraccio a te

Unknown ha detto...

Ma che bello, non sapevo si potessero fare anche con la ricotta :)

Marina ha detto...

Meravigliosa e delicata ! A casa mia si facevano spesso ma mia mamma li serviva al posto del pane quando faceva la carne in umido...provaci !

Aurelia ha detto...

Sabrina, anche io non amo molto quel tipo di frattaglia, anche se ai miei bimbi quando erano piccoli, una volta alla settimana glielo propinavo, su indicazione del pediatra :)
Comunque si, sono veramente buoni e delicati :)

Aurelia ha detto...

Si Francesca, si fanno anche con la ricotta e ne esistono anche versioni dolci :)
quante cose si imparano con questo Calendario.

Aurelia ha detto...

Detto da te, èun consiglio da seguire ad occhi chiusi. Ho letto nel post di Solema che venivano serviti anche di contorno al gulash, quindi devo solo provare.
Grazie mille del consiglio, amica mia

Manu ha detto...

Bravissima bella proposta, i canederli è un piatto ricco perchè molto versatile io questi li vedrei anche accompagnati con della marmellata di mirtillo rosso
ciao

panelibrienuvole ha detto...

Bellissima versione, a me piace molto anche il cervello, quindi se dovessi farli non mancherò di metterlo!
Questo Calendario è già una ricchezza inestimabile...e abbiamo appena cominciato!!
Un abbraccio, Aurelia!

Giorgia ha detto...

Il fatto che ci sia la ricotta nell'impasto me li fa amare ancor di più. Lo ammetto, io sono tra i tanti che non hanno il coraggio di provare il cervello... Raffinati e gustosi, grazie :)

ago ha detto...

Toc Toc! C'è nessuno??? :-D
Ciao bellissima!!! Come stai? Sai che i canederli non li so fare? Li ho fatti solo una volta, ma non mi son venuti per niente bene...li ho assaggiati di recente, ma erano comprati e non mi hanno particolarmente entusiasmato, i tuoi però hanno davvero una bella faccia! Secondo te, posso eliminare parte di latticini con qualcos'altro?
Intanto ti faccio tantissimi auguri per questo nuovo anno e ti mando un mega bacione!

Ago

cadè ha detto...

Adoro la ricotta e questa versione mi piace molto; meno male che non hai messo il cervello tritato della ricetta originale, così potrò rifarli!

Unknown ha detto...

Con la ricotta!! Che buoniiiii

alessandra ha detto...

pant pant.. arrivo- ma li ho in mente da due giorni, questi canederli, anche perchè mi riportano ad una delle vali più belle dell'Alto Adige- così lontana dall'eleganza di Merano, così selvaggia, così maestosa. So solo io quanti canederli ho mangiato :-) là in mezzo, conditi da quell'appetito che solo la montagna sa dare: e proprio leggendo questo tuo post mi son venuti in mente quelli di ricotta, che erano e sono spettacolari. ancora di più se realizzati dalle tue mani megiche. (che poi ora la nostalgia per tutto prenda le forme di una valle ombrosa e di una ricotta vaccina che mi sognavo anche a Genova, figuriamoci qui questa è tutta un'altra faccenda... ma dovrò imparare a farci i conti, mi sa...:-)

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