Grazie all'esperienza del blog, oltre che farmi una cultura su tutto quello che ruota intorno alla cucina, mi sto facendo anche una cultura sui vini e sulle birre artigianali, anche se lo ammetto, di essere ancora abbastanza "ignorante" in materia.
Non so se avete notato che da circa due mesi, sulla barra laterale, campeggia una bella scritta bianca, su sfondo blu, con su scritto Lupp! Ecco quel link riporta alla pagina di una birra artigianale, che viene prodotta qua a Prato, ed è la nuova sfida che due giovani imprenditori, Sara Giannatempo e Christian Mannelli, hanno deciso di percorrere, abbandonando il lavoro "sicuro", per questa nuova avventura!
Diciamo che Sara, la conosco "abbastanza bene, anzi molto bene", e so che se scommette su qualcosa, lo fa solo se ne è perfettamente sicura, e così, dopo aver scoperto che era diventata una appassionata produttrice di questa bevanda, ho deciso di aiutarla nel elaborare qualche ricetta, che potesse essere consumata, sorseggiando una bella bionda, o una spumeggiante rossa!
Di Lupp, so che è prodotta da materie prime biologiche, che non è filtrata e non è pastorizzata, e che non ha ne additivi ne conservanti , e che il suo gusto cambia a secondo del suo tempo di permanenza in bottiglia, sia per come è stata conservata e servita.
Ci sono 3 tipi di Lupp:
- Bionda Pale Ale
· Bionda Belgian Pale Ale
· Rossa Strong Ale
· Bionda Belgian Pale Ale
· Rossa Strong Ale
Sul sito che Sara e Christian, hanno creato per la loro birra, troverete tantissime informazioni interessanti, sia sul modo di conservazione, sia sul come consumarla al meglio ... frigo 12 ore, colpetto sul fondo per risvegliare i fermenti, aspettate dai 15 ai 30 secondi, aprite la bottiglia e versatela lentamente inclinando il bicchiere, e poi andate giu più decisi, vedrete svilupparsi, almeno due dita di schiuma!
E ora veniamo alla ricetta ...
Ho pensato di abbinare alla Lupp Rossa Strong Ale, un patè di fegatini di pollo al moscato e fichi, spalmato su fettine di pane alle noci,e secondo me, l'abbianamento è riuscito alla grande :)
Patè di fegatini di pollo al moscato e fichi
dal libro di Gabriella Ganugi
La Bambina che contava le formiche ( a breve un post)
per 6 persone
500 g di fegatini di pollo
5 foglie di alloro
1/2 tazza di Moscato di Pantelleria
6 scalogni affettati finemente
sale, pepe
olio extra vergine d'oliva
1 bicchiere di aceto di vino bianco
2 cucchiai di pinoli
fichi freschi o confettura di fichi
pane alle noci tostato
125 g di burro
cognac per fiammeggiare
Ho lavato i fegatini, e li ho messi a bagno per 30 minuti, in una ciotola con acqua e aceto.Intanto ho scaldato 3 cucchiai d'olio, ho aggiunto gli scalogni e li ho fatti imbiondire a fuoco basso, facendo attenzione, che non bruciassero, poi ho aggiunto anche le foglie d'alloro, e i fegatini lavati ed asciugati.
Li ho lasciati cuocere finché non erano rosolati, li ho salati, pepati, ho sfumato con il moscato, ho coperto il tegame, ed ho lasciato cuocere per circa 20 minuti, a fuoco basso.
Alla fine della cottura, ho fiammeggiato con il cognac, ho tolto dal fuoco, ed ho lasciato raffreddare.
Ho tolto le foglie d'alloro, e in un mixer, ho tritato il fegato con il burro, finché il composto non è diventato un vero e proprio paté.
Ho messo negli stampi, l'ho coperto con la pellicola, e l'ho messo in frigo per circa 6 ore.
Io l'ho servito, semplicemente spalmandolo sulle fettine di pane croccanti, e cospargendolo di confettura di fichi, ma Gabriella, ne fa una vera e propria mattonella, che taglia in piccoli rettangoli, pinoli tostati sopra, e la serve accompagnandola con fichi caramellati e pane alle noci.