giovedì 11 febbraio 2016

Lattughe di Iginio Massari, per il Calendario del cibo italiano




C'è chi li chiama cenci, c'è chi le chiama frappe, c'è chi le chiama chiacchiere, e sono i dolci che accompagnano tutto il periodo del carnevale.
Possono essere aromatizzate alla grappa, al Vin santo, al Marsala come queste, ma tutte hanno una cosa in comune, ovvero la loro bontà!
Uno dei primi post che ho scritto, è stata proprio la ricetta dei cenci toscani, quella che di solito uso ogni anno, per festeggiare il carnevale, ma quest'anno ho voluto cambiare, dopo che mi sono imbattuta, nella ricetta del Maestro Iginio Massari e proprio ieri pomeriggio, che era l'ultimo giorno dei festeggiamenti, mi sono messa a preparare le lattughe del Maestro.
Avevo pensato di tenerla in archivio fino al prossimo anno, ma sbirciando sul sito di Aifb, ho visto che oggi è la Giornata Nazionale del Cibo Italiano, dedicata alle chiacchiere, cenci, frappe ecc, ecc, e quindi ho pensato di dare anche io il mio contributo, all'articolo scritto da Cristina Simonelli  per il Calendario del Cibo Italiano.
Diciamo che facciamo come i milanesi  e prolunghiamo i festeggiamenti del carnevale ambrosiano, che termina sabato, invece di martedì.

Che dire di queste lattughe. Potrei dire che sono fantastiche, che dopo due giorni sono ancora friabili, leggere e assolutamente non assorbono olio, durante la frittura e potrei anche aggiungere che con questa dose, potete sfamare un reggimento, oppure festeggiare il carnevale con tutto quanto il vostro condominio, se i rapporti con i vicini sono idilliaci... altrimenti fate come me, divideteli con chi volete bene, e il resto mangiatelo voi!

L'unica raccomandazione, non usate una farina debole, ma usatene una di forza, addirittura mi sentirei di consigliarvi una manitoba, perché come spiega Iginio Massari, la sfoglia si stenderà molto meglio, e potrete ottenere delle strisce di uno spessore sottilissimo, senza il pericolo di rompere la sfoglia.
Non fate scaldare in maniera eccessiva l'olio e friggete pochi pezzi alla volta, appena immersi, spingeteli nell'olio e poi girateli subito, devono essere dorati e non diventare troppo scuri, vedrete che se seguirete questi semplici consigli, non ve ne pentirete.



Da Non solo zucchero 2 - di Iginio Massari


Ingredienti

  • 500 g di farina forte (300-320W) 
  • 60 g di zucchero semolato
  • 60 g di burro morbido
  • 175 g di uova intere biologiche  ( sono circa 3-4 uova) 
  • 4 g di sale
  • scorza di 1 limone biologico
  • 50 g di Marsala
  • i semi di una bacca di vaniglia 
  • olio di semi di arachide per friggere
  • zucchero a velo per spolverare



Mettete tutti gli ingredienti dentro alla planetaria e con il gancio a foglia, impastate fino a che non otterrete un impasto liscio.
Avvolgete la palla con della pellicola per alimenti e lasciatela riposare a temperatura ambiente, per circa un'ora.
Stendete la pasta aiutandovi con la sfogliatrice, e raggiungete l'ultima tacca, poi tagliate la striscia  in rettangoli e incideteli al centro con due piccoli taglietti.
Immergete pochi pezzi alla volta dentro all'olio che avrete portato ad una temperatura di 175°, girateli subito e poi metteteli subito ad asciugare dentro ad un colino.
Spolverizzatele di zucchero a velo.

6 commenti:

PATRIZIA MALOMO ha detto...

O questa? La farina forte? Losai che mi convince e parecchio? Hanno l'aspetto di quelle che piacciono a me, croccanti ma che non cedono subito e non si sfrangono, ma restano leggermente, come dire, biscottose? Non so come spiegarmi, ma hanno quella faccia lì, meravigliosa!
S'aspetta l'anno prossimo. Oppure no. Però queste le provo di sicuro! Un bacioabbraccione mia cara socia. Pat

Aurelia ha detto...

No socia, la foto ti ha fregata, sono friabili e leggere. Gli dai un morso e si sciolgono in bocca. Non so spiegarti, ma il concetto è questo...aspetta che ne assaggio una e la ri-testo!! :)
UHmmmm boneeee!!
Bacione socia

Dani ha detto...

Penso sempre a questi grandi maestri per le preparazioni base di pasticceria o per dolci elaborati, non ho mai pensato di "consultarli" per i dolci della tradizione... quanto mi sbagliavo!!!! Rimedierò a questo gravissimo errore salvandomi subito questo fantastico post!!

lisaricette ha detto...

Ciao ,io sono una fan di Iginio Massari;grazie a te ho potuto conoscere un suo "capolavoro"
che nella sua semplicità' sta a dimostrare la modestia di un grande maestro di pasticceria.

Aurelia ha detto...

Se li consulti, ti si apre un mondo!!
Un bacio bella fanciulla :)

Aurelia ha detto...

E dalle piccole cose, che si vede la grandezza di una persona!
Benvenuta M. Luisa

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