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venerdì 6 marzo 2015

La Sardegna che non ti aspetti.Massama e l'Agriturismo il Giglio



Siamo arrivati a Massama, quando fuori era già buio  stanchi ma non affamati... difficile aver ancora fame, quando si viene ospitati dai sardi, e qua abbiamo trovato Antonella Orrù, ad attenderci  e a farci da splendida padrona di casa, presso il suo agriturismo   il Giglio.
Un antico casolare e una casa padronale  ristrutturati, un agrumeto meraviglioso, i campi che vengono coltivati con i prodotti che verranno serviti a tavola, una perfetta azienda agrozootecnica, condotta in maniera esemplare da Marisa, che insieme a suo marito Giglio, oggi purtroppo scomparso,  avevano dato via a questo sogno.
Marisa, oggi, continua  questo cammino, insieme  ai suoi  figli, Antonella, Anna, Francesco, e Nanni.







Stefania Pigoni, Cadè Candida e  Marina Bogdnovic





La mattina presto, decido di fare una passeggiata nel magnifico agrumeto, insieme ai miei compagni e compagne di questa magnifica avventura. Non sembra nemmeno Dicembre, l'aria è mite, prevalgono il silenzio e il canto degli uccelli, e ovviamente le nostre chiacchiere, su quello che ci attenderà!




Dopo la ricca colazione, con i  dolci preparati da Francesco, fratello di Antonella, inizia la nostra lezione di cucina, tenuta da mamma  Marisa.

















Anche qua incontriamo gli stessi ingredienti   poveri che sono la caratteristica della cucina sarda. la semola, l'acqua, e l'ingrediente principale che non manca mai, ovvero la manualità!
Marisa ci ha insegnato come si preparano i mallureddus, mentre Antonella con un'abilità che ci ha lasciati ammutoliti, ha preparato la fregola, partendo solo da un po' di  farina di semola e qualche spruzzo di acqua tiepida salata, mescolandole dentro ad una conca di ceramica, che si chiama scivedda, è riuscita ad ottenere i famosi granellini che accompagnano ogni giorni, le tavole dei sardi.
La fregola così ottenuta, viene lasciata asciugare a temperatura ambiente, per alcuni giorni, e poi viene passata in forno, a bassa temperatura, ad asciugare.




Ma è stato con le Lorighittas, che Antonella ci ha veramente sorpresi. Questo tipo di pasta, viene prodotto esclusivamente a mano, in un piccolo comune in provincia di Oristano, a Morgiongori. Il costo di questa pasta, è veramente elevato, ma se pensiamo che viene fatto, esclusivamente a mano, uno per uno, diciamo che il costo è più che giustificato.
Da un semplice spaghetto ottenuto con il classico impasto di semola, acqua e sale, si ottengono, tutto rigorosamente a mano,  degli spaghetti, che vengono poi avvolti per due giri, intorno a tre dita...  indice anulare e medio, poi l'eccesso di pasta, viene staccato, e l'anello di pasta, viene attorcigliato su se stesso, con lo stesso movimento che si usa, per caricare un orologio... avete capito tutto? Uhmmm, credo di no, allora vi lascio il video :)



Ringraziamo Marisa, per averci fatto partecipi della sua meravigliosa lezione di vita...perché non è stata solo una lezione di cucina, e ci avviamo a piedi, a poche decine di metri dall'agriturismo, dove  la famiglia Orrù, ha l'azienda dove alleva e coltiva i prodotti che vengono serviti ogni giorno sulla sua tavola.















E dopo un lauto pranzo, arriva il momento dei saluti. La nostra avventura in Sardegna volge al termine, abbiamo passato 4 giorni magnifici, alla scoperta del suo territorio e delle sue tradizioni.
Devo quindi ringraziare, le Camere di Commercio di Sassari ed Oristano, per averci ospitati,  l'ANCO, l'Associazione Nazionale dell'Olio che insieme ad Aifb, ha organizzato questo meraviglioso viaggio, tutte le strutture che ci hanno ospitati, e i miei  compagni/e di questa avventura.

credits Fabio D'Amore


martedì 24 febbraio 2015

La Sardegna che non ti aspetti. Cabras, la sua peschiera, e i giganti di Mont'e Prama.

Di nuovo in viaggio, questa volta siamo diretti verso Oristano e Cabras, dove soggiorneremo, per gli ultimi due giorni che ci rimangono. Abbiamo lasciato Giovanni Facello, e abbiamo scoperto che anche il nostro bravissimo autista Salvatore  è un'ottima guida, con una cultura veramente infinita. Con lui i km che ci separano da Cabras, scorrono veloci  e non per l'andatura della "corriera", ma proprio per i suoi racconti sul territorio e le tradizione sarde. Bellissimi gli aneddoti che ci ha raccontato, peccato solo che si sia "sciolto" gli ultimi giorni :)


Arriviamo alla peschiera Sa Madrini, che fa parte del  Consorzio Pontis, e lo spettacolo che ci attende, è veramente affascinante. Qua, nello stagno si concentrano una gran quantità di pesci, soprattutto cefali,  che venendo dal mare, risalgono i canali e finiscono nelle vasche per essere catturati.











Abbiamo assistito ad una simulazione di pesca dei muggini, con i pescatori che trascinando una rete detta"su pezzu", si dirigono verso la fine della vasca, e qua stringendo man mano il cerchio, catturano i pesci.
I nostri sono stati subito rilasciati, ma durante una vera e propria pesca, i muggini catturati, vengono usati per realizzare la famosa bottarga. Le uova, dopo essere state estratte dal pesce, vengono salate e lasciate asciugare in appositi spazi, fino a completa essiccazione.
Ecco che così, si ottiene l'oro di Cabras.







Dopo aver assistito alla pesca del muggine, veniamo accompagnati a Sa Pischera
'e Mar 'e Pontis
, dove possiamo visitare le antiche strutture, che risalgono al settecento. Tutto il complesso, serviva alla cattura, alla custodia dell'attrezzatura da pesca, qua si trasformava la bottarga e si vendeva il pescato della giornata.










Il complesso dispone anche di un ristorante, ed è qua che abbiamo preso parte ad una lezione di cucina, sull'utilizzo della bottarga di muggine e sulla cottura dei suoi filetti.



















Abbiamo fatto visita, anche all'azienda vinicola Contini a  Cabras, azienda fondata da Salvatore Contini, nel 1898.
Le tenute godono di un clima particolarmente favorevole tra la penisola del Sinis, la valle del Tirso e riparate dalle pendici del monte Arci, e questo è un valido aiuto, per ottenere dei  vini di grande intensità e profumo, come la vernaccia, il vermentino, il cannonau e molti altri.

Attilio Contini





Nel tardo pomeriggio, ci siamo ritagliati un po' di tempo per noi, per visitare Capo San Marco, e il suo panorama mozzafiato.




Siamo rimasti affascinati, anche dalla chiesa di San Giovanni di Sinis...









E per finire la serata, prima di partire per l'agriturismo che ci avrebbe ospitato per il nostro ultimo giorno di permanenza sull'isola,  abbiamo fatto una sosta al Museo Civico di Cabras, "Giovanni Marongiu", per vedere dal vivo i Giganti di Mont'e Prama, antiche sculture a tutto tondo,  risalenti probabilmente al X secolo a.C.
Sono statue che rappresentano pugilatori, arcieri e guerrieri, distrutte da chissà quali mani e chissà per quale oscuro motivo, da qualche  antico popolo approdato sul territorio sardo.








E con la visita al museo, si conclude il terzo giorno in terra Sarda.
Ci aspetta l'agriturismo il Giglio per la cena...non possiamo farli aspettare :)