mercoledì 25 gennaio 2017

I macaron per la sfida #62 dell'Mtc


Di macarons che credevi di non amare, e altre storie.

Quando il 5 Gennaio si è saputo l'argomento della sfida dell'Mtchallenge  di Gennaio, giuro che ho avuto un moto di stizza e mi sono detta che sicuramente non avrei partecipato.
No dai, cavoli! I macaron proprio no! Troppo dolci per i miei gusti ( io sono più un tipo da schiacciata con la mortadella, bella unta e saporita) e anche quelli che avevo acquistato in una famosa pasticceria in via della Vigna Nuova a Firenze non è che mi avessero fatto scattare l'amore al primo assaggio, se poi aggiungiamo che anche in casa non sono stati mai amati, ecco che le motivazioni le avevo tutte per fare la gnorri e saltare la sfida.

E poi inizi a pensare.
Eh si perché poi ti si insinua il dubbio; e se veramente quelli di Ilaria ( che aveva vinto la sfida precedente del Tiramisù e quindi la scelta dei macaron era tutta colpa sua  stata una sua idea...) fossero diversi da quelli che hai sempre assaggiato? Perché non darle una chance visto la sua bravura e competenza per tutto quello che riguarda la pasticceria?
E poi le sfide dell'Mtc sono i banchi di scuola per noi blogger, potevo esimermi da tutto ciò?




Prima di tutto ho pensato agli abbinamenti che potevo fare. Se la prima scelta era caduta sul classicissimo caramello salato che avevo già provato qua, un turbinio di idee e abbinamenti hanno iniziato a farsi strada ma volendo rimanere tra sapori e profumi rassicuranti, ho optato  per una versione con ganache al cioccolato bianco e caffè abbinata a dei macaron con ganache al cioccolato fondente e praliné alla nocciola e devo dire che ne sono rimasta molto, ma molto soddisfatta.

Se la scelta degli abbinamenti era stata semplice, la mia pignoleria non lo è stata affatto e dopo aver prodotto i primi macarons domenica mattina, aver scattato le foto, aver post-prodotto il tutto ed aver iniziato a scrivere il post, questa mattina mi sono svegliata con la fissa che in quei dolcetti non avevo tritato abbastanza finemente le mandorle e potevo vederli benissimo attraverso le immagini e poi i colori, si proprio loro, non erano quelli che avevo immaginato! 
Avevo acquistato un marrone e un bel bronzo, ma al momento dell'utilizzo grazie alla mia inesperienza mi ero ritrovata con due impasti di colori che manco per niente somigliavano a quelli originali... il marrone era diventato un tortora, ma quello che mi aveva fatto sclerare è che il bronzo fosse diventato un bel verde pistacchio!



Questa è una delle foto incriminate! Riuscite a vedere i pippini di mandorle? E i colori? 
Vi sembrano forse marrone e bronzo? Dai su, un si possono guardare!!

E allora rimettiti in gioco e riparti dal via, proprio come se stessi giocando al gioco dell'oca, ma con una consapevolezza in più e cioè che la ricetta l'avevo già provata e avevo bene in mente i passaggi che potevano rivelarsi critici, ed infatti la seconda volta è stata molto più facile e veloce della prima e il colore che questa volta era  verde sin dentro al barattolo, non mi ha fatto brutti scherzi ed è rimasto tale e quale.
Essendo un prodotto in polvere, pensavo che bastasse aggiungerlo al macaronage, ed invece mi sbagliavo perché è un colore idrosolubile, e  stamattina ho avuto un lampo di genio, l'ho unirlo  ad un goccio d'acqua e una volta mescolato, magia delle magie, ecco il mio colore originale.



Macaron di Pierre Hermé

per 32-35 macaron
  • 150 g zucchero al velo
  • 150 g farina di mandorle
  • 110 g albumi vecchi (almeno 3 giorni) – divisi in due ciotole da 55g l’una
  • colorante in povere idrosolubile

per lo sciroppo ( Meringa Italiana)
  • 150 g di zucchero semolato
  • 50 ml d'acqua

Prima di tutto vi invito a leggere il post super esaustivo di Ilaria, dove troverete tantissime informazioni utili sopratutto se siete alle prime armi e ora mettiamo all'opera.

Per il TPT

Per prima cosa tostate la farina di mandorle a 150° per 10 minuti, poi estraete la placca e lasciate raffreddare completamente.
Passatela al mixer insieme allo zucchero a velo, dovrete ottenere una polvere impalpabile e passate il tutto al setaccio, anche due volte se lo ritenete necessario.
Incorporate i 55 g di albume mescolando con una spatola di silicone, dovrete ottenere una pasta morbida e il più possibile omogenea.
Se volete colorare il vostro impasto, potete aggiungere il colorante agli albumi e mescolarlo bene, e successivamente unite il tutto alle mandorle e zucchero a velo.


Meringa Italiana

Mettete gli albumi nella planetaria e montate la frusta.
In un tegame versate lo zucchero semolato e l'acqua, inserite il termometro e cuocete a fuoco medio. Quando il termometro indicherà la temperatura di 115° iniziate a montare gli albumi ad alta velocità.
Quando il termometro avrà raggiunto la temperatura di 118°, versate lo sciroppo a filo sugli albumi facendolo scivolare sui lati della ciotola. Dopo un minuto diminuite la velocità e montate per altri 2-3 minuti, o finché la meringa non sarà gonfia, lucida e ben montata.Controllate la temperatura, se la massa avrà raggiunto i 40°, potrete aggiungerla alla composto di mandorle.
Se volete colorare i vostri macaron  e non lo avete ancora aggiunto al tpt, potete inserirlo in questa fase.

Macaronage

Premetto che per fare i miei macaron ho diviso in 2 sia il tpt, una volta che era ben amalgamato, sia la meringa italiana dopo che era ben montata.
In effetti ho sporcato un po' di ciotole in più, ma non sono impazzita cercando di montare 25 g di albume, perché per la mia planetaria sono davvero pochi e avrei rischiato che la frusta non arrivasse a montarli a dovere.
Per colorarli, ho aggiunto la polvere leggermente diluita con poche  goccia d'acqua direttamente alla meringa italiana.

Incorporate una piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e aiutandovi con una spatola di silicone, rendete l'impasto più fluido. Aggiungete la meringa avanzata e mescolate dal centro verso l'esterno raccogliendo man mano l'impasto.
Continuate finché l'impasto non sarà lucido e fate la prova del MACCARONNER, ovvero sollevate l'impasto con la spatola e se ricadrà con una certa difficoltà  formando un nastro pesante, il macaronage sarà stato eseguito in maniera perfetta.


Pochage

Se non possedete il tappetino apposito, preparate il vostro template utilizzando un foglio di carta da forno della stessa dimensione delle vostre teglie e disegnate dei cerchi che non superino i 3,5 cm di diametro. 
Io ho usato il tappo della bottiglia dell'olio, misura perfetta!
Mettete un pochino di impasto ai 4 lati della teglia e fissateci la carta.
Prendete il sac-a-poche con la bocchetta liscia da 8-10 mm e riempitela fino alla metà. Spremete bene fino alla fine della tasca e fate fare due o tre giri al sacchetto, poi fermate il tutto con una clip per sacchetti.
Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2 cm sopra la teglia. Iniziate  a formare dei bottoncini di impasto seguendo lo stampo in silicone oppure il vostro template. Spingete la pasta torcendo ogni volta la tasca di un quarto di giro. Continuate sulle altre teglie fino all'esaurimento dell’impasto. Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria.



Croutage

Cottura


Infornate a 180° per i primi 2-3 minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente. Dopodiché abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10-12 minuti.

Le temperature e i tempi di cottura sono assolutamente indicativi e dipendono dal proprio forno.

Io ho utilizzato la cottura con il forno ventilato come suggeriscono Felder e Hermé e l'ho trovata perfetta.
Una volta cotti fate scivolare il foglio sul ripiano della cucina e fateli raffreddare completamente, poi staccateli delicatamente e con l’indice create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante. Lasciate i gusci con la parte “piatta” rivolta verso l’alto.
I vostri macaron sono pronti per essere farciti. Oppure potete conservarli in frigorifero fino a 48 ore o congelarli.




E ora passiamo alle farciture

Ganache al cioccolato bianco e caffè

per circa 16 macaron

  • 100 g di cioccolato bianco
  • 125 g di panna fresca
  • 7 g di caffè solubile
Fate fondere il cioccolato bianco a bagnomaria. In un pentolino scaldate la panna e portatela quasi a bollore.
Versate la panna sul cioccolato e unite anche il caffè solubile.
Mescolate bene e lasciate riposare raffreddare bene
Riempite il sac-a- poche con una bocchetta di 8-10 mm e guarnite il macaron con una generosa porzione la metà dei gusci, lasciando un bordo di 3 mm. Assemblate con i gusci restanti, premendo delicatamente.









Ganache al cioccolato fondente e pralinato di nocciole

  • 50 g di cioccolato fondente
  • 40 g di pralinato alla nocciola
  • 55 g di panna fresca + altri 130 g
  • 5 g di miele di acacia
  • granella d

Per il pralinato alle nocciole
  • 200 g di nocciole
  • 200 g di zucchero
  • 80 g di acqua

Prima di tutto preparate il pralinato.

In un tegame dal fondo spesso mettete lo zucchero con l'acqua e appena il composto imbiondirà, aggiungete le nocciole.
Mescolate con cura e lasciate che il caramello prenda il caratteristico colore ambrato.
Versate il composto su una placca coperta con la carta da forno. Cercate di livellare aiutandovi con un mestolo di silicone, ma non toccate assolutamente con le mani, perché potreste ustionarvi.
Lasciate raffreddare completamente e poi riducete il croccante in piccoli pezzi che inserirete dentro al mixer.
Iniziate a tritare dando dei piccoli impulsi e via via allungate il tempo.
Dovrete ottenere una crema liscia.
Versare il tutto in un barattolo di vetro e conservate in frigo.


Fate fondere il cioccolato a bagnomaria e aggiungete il pralinato.
Nel frattempo portate quasi ad ebollizione i 55 g di panna e i 5 g di miele.
Versate la panna calda sul cioccolato e mescolate velocemente, poi aggiungete i 130 g di panna fredda e mescolate ancora.
Coprite e lasciate riposare in frigo per 3 ore, poi montate con le fruste.
Riempite il sac-a- poche con una bocchetta di 8-10 mm e guarnite il macaron con una generosa porzione la metà dei gusci, lasciando un bordo di 3 mm. Assemblate con i gusci restanti, premendo delicatamente.


Con le mie due  ricette, partecipo alla sfida #62 dell'Mtc




lunedì 16 gennaio 2017

Panini di Sant'Antonio.



Quante discussioni facevamo io e  mamma, quando parlavamo della sua data di nascita. Mi raccontava di aver  sempre saputo di essere nata il 17 Gennaio, ed invece  al momento di richiedere i  documenti per sposare mio padre aveva scoperto che la sua data di nascita era stata registrata il 18 Gennaio. Lei continuava a sostenere che probabilmente la "levatrice" del paese avesse preferito spostare la data al giorno dopo perché in quel giorno veniva festeggiato Sant'Antonio Abate il Santo protettore degli animali, mentre io continuavo a ripeterle che visto che era nata a mezzanotte in punto, era logico che la sua data di nascita fosse proprio il 18 Gennaio. 
Anche con il nome non era stata fortunata: i suoi genitori la volevano chiamare Rita, ma al momento di battezzarla il prete disse che non esisteva nessuna  Santa con quel nome, come se Santa Rita da Cascia non fosse mai vissuta (il parroco ce l'aveva a morte con mio nonno per non so quale ragione) ed insistette perché i i miei nonni optassero per un altro nome. Detto fatto! Nonno Aurelio che non era scemo, chiese che fosse battezzata con il nome di Margherita,
Il parroco non fece obiezioni e da quel giorno  mamma per tutti si chiamò Rita e solo nei documenti ufficiali compariva il suo vero nome.
"Eh Aurelia, non ho mai avuto fortuna! Nemmeno appena nata..."amava ripetere.

Il 17 Gennaio come ho scritto prima, si festeggia Sant'Antonio Abate e proprio qua a Prato c'è un'antica tradizione collegata al Santo. In questo giorno vengono benedetti gli animali e nei forni della città vengono preparati questi panini semi dolci, che vengono benedetti dai parroci e venduti a picce di 6 o di 12, come tradizione vuole.

Questo post l'ho scritto esattamente un anno fa dopo aver sfornato i miei primi panini di Sant'Antonio  ed aver costatato che la ricetta era perfetta, identica ai panini che si trovano in vendita nelle panetterie!
Mi  ero messa alla ricerca della ricetta  scartando quelle che esordivano con il fatto che erano i panini del famoso Danubio o quelle che esultavano dicendo che quei panini  si avvicinavano molto agli originali.
No, conoscendomi  non mi accontento. Se sperimento una ricetta devo essere sicura che il risultato sarà identico a quello originale  e proprio per questo  mi sono innamorata di una ricetta di famiglia, che ho trovato in questo blog, Il Boccone del Prete di Alessandra Nocentini, una ricetta che viene proprio dal  forno alimentari della sua famiglia, la ricetta perfetta per dei perfetti panini di Sant'Antonio





 Panini di Sant'Antonio


ingredienti  per 30 panini.


  • 600 g di farina 0 GranPrato
  • 80 g di zucchero semolato
  • 1 pizzico di sale
  • 1 uovo
  • 50 g d'olio di semi di mais
  • 250 ml. di latte
  • 20 g di lievito di birra ( oppure 3-4 g di lievito di birra disidratato)
  • 1 tuorlo e 3 cucchiai di latte per spennellare
  • zucchero semolato per spolverizzare




Nella ciotola dell'impastatrice mettete 550 g di farina, lo zucchero, il lievito di birra disidratato ( se utilizzate il classico cubetto, fatelo sciogliere nel latte tiepido che utilizzerete per l'impasto) il latte intiepidito e un pizzico di sale.
Iniziate ad impastare a bassa velocità, poi aumentate leggermente ed aggiungete l'uovo, fatelo inglobare bene nell'impasto e poi unite l'olio di semi a filo.
Impastate bene, poi prendete l'impasto e mettetelo sulla spianatoia e aggiungete man mano  la farina che avevate tenuto da parte, impastate fino ad ottenere una palla liscia e soda.

Mettete l'impasto dentro ad una ciotola unta d'olio, coprite con della pellicola  sigillando bene e fate lievitare fino al raddoppio dell'impasto.
Ci vorranno dall'ora alle due ore, a seconda della quantità di lievito che avrete usato.





Prendete l'impasto e dividetelo in 30 piccole porzioni, dello stesso peso  formate delle palline, pirlatele bene e mettetele in fila per 6 su di una teglia da forno. Otterrete 5 file con 6 palline.
Ora ricoprite di nuovo il tutto e lasciate lievitare per 45 minuti circa.
Accendete il forno a 170°, spennellate le palline  con l'uovo sbattuto insieme al latte e spolverizzatele di zucchero.
Infornate e lasciate cuocere per 25 minuti.
Sfornate e fate raffreddare su  una gratella.

Si conservano per qualche giorno, chiusi dentro a dei sacchetti per alimenti.