martedì 26 ottobre 2010

Il Salone del Gusto 2010

Io al salone del gusto nello stand Pasta <span class=




Mi sembra di essere la tipa della pubblicità della Costa...quella che dentro alla vasca da bagno, piange e si dispera, per essere appena tornata!
Ecco, io in questi giorni mi sento proprio così, ancora leggermente sullo stanco, svanita, con tante immagini e ricordi che mi frullano nella testa, sorrisi che mi nascono all'improvviso, ripensando a tutto quello che di bello, mi è successo in questi due giorni di trasferta Piemontese.

E la nostalgia,tanta nostalgia, per le mie magnifiche compagne di avventura, che hanno fatto si, che questi due giorni siano stati super fantastici...
Anna,
Laura Lory ed infine Grazia



Sono state dette tante parole, ci sono stati tanti abbracci, sorrisi e risate scoppiate all'unisono ...
lezioni di cucina, lezioni di vita, confidenze, e anche malinconia...che hanno fatto si, che la nostra unione, si rafforzi ogni volta di più!

Se guardate questo video, vi renderete forse conto...che quello che vi racconto è tutto vero...







E poi il Salone del Gusto, dove in ogni angolo è possibile trovare eccellenze di ogni tipo e di ogni dove, e quando s'incontra per caso il nostro macellaio, dove acquistiamo la carne durante le vacanze, beh sinceramente è una bella sorpresa, vero Savigni?

Torino Salone del gusto 2010 <span class=



Spezie strane, oli aromatici, sale dai mille colori, profumi così intensi da far uscire di testa...




Torino Salone del gusto 2010



Bicchieri così colorati e simpatici, da far pensare a come far fuori in un baleno, i bicchieri che uso tutti i giorni a tavola :)



Torino Salone del gusto 2010 <span class=



Dolci, che sono talmente belli, da avere quasi timore di assaggiare...


Cassata Siciliana Salone del gusto 2010

Che altro dire...
Ragazze, pronte per la prossima avventura?

venerdì 15 ottobre 2010

Il World Bread Day 2010 & il mio pane alle cipolle e lardo

Pane al lardo e cipolla


Eccomi qua, emozionata nel postare il mio pane per il Word Bread Day 2010, il giorno più panoso dell’anno.

Un giorno in cui, tantissime ricette di pane, compaiono sui nostri blog, come per magia…un giorno per il quale, tutte insieme abbiamo pesato la farina, l’abbiamo unita all’acqua ed al lievito, abbiamo iniziato a mescolare e poi abbiamo iniziato a lavorare con amore, quella massa morbida e profumata, che sarebbe divenuta il nostro pane.

Ho cercato una ricetta speciale, tra i tanti libri di pane che ho, e l’ho trovata tra le pagine di “Pane & Pani” di Piergiorgio Giorilli, un grande Maestro dell’arte bianca, volevo una ricetta diversa, una che oltre che di pane profumasse ancora di più, e l’ho trovata tra le ricette dei pani da minestre.

Foglia di cipolla Pane alle cipolle di Tropea e

Un pane profumato di cipolla di Tropea, e reso morbido dal lardo, certo non è un pane da mangiare tutti i giorni, ma volete mettere una fettina di questo pane, per accompagnare una bella zuppa d’orzo, come consiglia Giorilli, ora che è iniziato l’autunno e sulle nostre tavole iniziano a comparire di nuovo delle belle minestre calde e fumanti?

Pane al lardo & cipolle di Tropea


Pane al lardo e cipolla 2

Ingredienti per due pani da 900 g circa

800 g di farina

300 g di biga

3.5 dl di acqua

25 g di lievito di birra

5 g di malto

20 g di sale

0.5 dl di olio extra vergine d’oliva

200 g di lardo tagliato a cubetti

150 g di cipolla di Tropea affettata sottile

Ho iniziato con la biga, l’ho impastata il giorno prima, circa 18/20 ore, prima di dar vita al mio pane, unendo a 250 g di farina, circa 125 g d’acqua tiepida,e 2,5 g di lievito di birra.

Ho sciolto il lievito nell’acqua non fredda, ho aggiunto la farina, ho impastato, e una volta che ho ottenuto un bel panetto, l’ho messo nella ciotola, coperto con la pellicola e l’ho messo a riposare in un angolino riparato della mia cucina, fino al giorno dopo.

Ecco, adesso vado ad impastare il mio pane, mettendo nella ciotola della planetaria prima l’acqua tiepida, il lievito di birra sbriciolato, il malto d’orzo, e do una bella mescolata, poi aggiungo 300 g della biga che ho preparato, ed do qualche giro a bassa velocità.

Ho aggiunto circa metà della farina, lasciando che si formasse un impasto morbido, poi ho messo il sale, ed ho iniziato a spolverare pian piano l’impasto, con l’altra metà della farina che mi era avanzata, quando l’impasto ha iniziato a prendere corpo ho unito a filo l’olio, facendolo scendere lungo la parete della ciotola e l’ho incorporato all’impasto.

Ecco, è arrivato il momento di aggiungere le cipolle, che ho fatto saltare con un filo d’olio in una padella, aspetto che il tutto sia ben amalgamato , e finisco di impastare aggiungendo i cubetti di lardo, nascondendoli per benino, nell’impasto ormai pronto.

Copro la ciotola e la metto al caldo per circa 35/40 minuti, poi riprendo l’impasto lo spezzo nel peso che voglio ottenere, e lo formo come più mi piace, poi lo accomodo sulla teglia, lo copro di nuovo e lo lascio in un luogo tiepido, per altri 50/60 minuti.

Intanto il forno è già caldo, circa 220°, inforno il pane per circa un’ora, anche un’ora ed un quarto, poi quando è dorato e croccante, lo sforno e lo lascio raffreddare.

Buon appetito, e buon World Bread Day a tutte.

lunedì 11 ottobre 2010

Confettura di pere e cannella

Confettura di pere e cannella



Visto che ormai siamo in autunno, cosa c'è di meglio di una bella confettura di pere e cannella, da poter accompagnare con il nostro formaggio preferito, oppure da poter spalmare su di una bella fetta di pane toscano, quando abbiamo bisogno di una coccola?

Semplice da fare, delicata,leggermente speziata...mentre la cuocevo in casa si è sprigionato un profumo delizioso, ed ho dovuto litigare con me stessa, per non assaggiarla in continuazione!

Confettura di pere e cannella

1 kg di pere williams, pulite e tagliate a cubetti
600 g di zucchero
la scorza ed il succo di un limone biologico
un pizzico di cannella in polvere



Ho sbucciato le pere , le ho tagliate a cubettini e le ho messe in una pentola con il fondo spesso, le ho cosparse con la buccia di limone, e bagnate con il succo di limone, che avevo spremuto precedentemente.
Ho messo il tutto sul fuoco, aggiunto il pizzico di cannella, ed ho lasciato cuocere a fuoco basso, fino ad ammorbidire la polpa delle pere.
A questo punto ho aggiunto lo zucchero, ho mescolato bene, ed ho portato alla giusta consistenza la marmellata mescolando il tutto molto spesso.

Nel frattempo, ho sterilizzato i vasetti di vetro, ed appena la confettura ha raggiunto il giusto punto di cottura, li ho riempiti, chiusi ermeticamente, e li ho capovolti per far si che si autosterilizzassero.

Ecco pronta la confettura di pere e cannella, lasciamola riposare per qualche settimana, e poi finalmente ce la potremo gustare.

giovedì 7 ottobre 2010

Pappardelle all'uva e faraona

Pappardelle all'uva e faraona


Sarò estremamente sincera...
l'abbinamento carne e frutta, non è che l'abbia mai sperimentato più di tanto.
Sarà che tutte le volte che provo una ricetta insolita, la parte della famiglia più tradizionalista, diciamo pure i 3/4, e dicendovi che siamo quattro, penso di aver detto tutto...inizia ad aggirarsi con sospetto nella cucina, guarda,scruta, annusa sospettosa, scoperchia le pentole, chiama i rinforzi che sono rappresentati da fratelli e padre, e poi mi chiedono cosa stia facendo!
Praticamente è quello che è successo anche domenica scorsa...
Avevo visto in televisione la Spisni, fare questo bellissimo piatto, e mi ero proposta di prepararlo quanto prima...
Detto fatto, sabato compro l'uva Italia e la faraona, sabato sera strappo di mano la suddetta uva dalle mani di mio figlio affamato( mangiarsi l'uva Pizzutella, che era li vicino, no vero???), e domenica mattina mi metto finalmente all'opera!

Diciamo pure che non è un piatto velocissimo, ma è pur semplice da fare, diciamo pure che in casa si sprigiona un profumo straordinario, diciamo pure che la mia cucina si trasforma nello struscio del sabato pomeriggio in centro, con i miei figli e mio marito che passeggiano e osservano soddisfatti, tronfi al pensiero del buon piatto di tagliatelle, che tra poche ore si
gusteranno, diciamo che regna la più assoluta armonia, fino a che...io non prendo una bella manciata di uva Italia, e non l'aggiungo al mio sugo!!!

Noooo, orroreeee!!!

Chiara è schizzata a dirlo subito a suo fratello, e in pochissimi nanosecondi, tutti e due erano già al mio fianco, che scoperchiavano il tegame e guardavano il tutto inorriditi!!!

"Nooo, perchèèèè...perchèèè ci hai aggiunto l'uvaaaa!!!!"
"Lo sai che non ci piacciono questi esperimenti straniii!!!"

"Perchè, perchè...ce l'ho messa,perchè ci andava!!! UFFA!!!"

Al momento della verità, e cioè a tavola...hanno iniziato ad annusare il piatto sospettosi, poi un piccolo assaggio, poi una forchettata più convinta, e poi si sono rifatti due volte!!!!
ha ha ha
Ho ritrovato alcuni acini nei loro piatti,però dai...è stato lo stesso un bel successo!!!

Pappardelle all'uva e faraona


Pappardelle all'uva e faraona





Ingredienti per 4 persone:

4 uova,
400g. di farina,
un posteriore di faraona ( io ho aggiunto anche il petto)
1 gambo di sedano,
1 carota grossa,
1 cipolla grossa,
1 cucchiaio di strutto(io olio extra vergine d'oliva)
1 grappolo di uva Italia ( una bella manciata)
1 bicchiere di vino rosso robusto ( di quello buono, per capirci...)
sale e pepe macinati,
1 trito di prezzemolo e salvia


Procedimento:
Impastate e tirate la sfoglia. Confezionare le pappardelle e farle asciugare a nido.
Pulire, bruciacchiando i peli e raschiando la pelle, la faraona lavare accuratamente e togliere la pelle che verrà tagliata a striscioline sottili e messa da parte:
Disossare la faraona e mettere le ossa in una pentola con acqua fredda, sale grosso, mezza carota, mezzo sedano e mezza cipolla.
Portare a bollore ed abbassare la fiamma al minimo, proseguire la cottura per quanto più è possibile, fino a ricavare un brodo di faraona. Pulire e tritare grossolanamente gli odori rimasti : sedano,carota e cipolla, lavare l’uva e sgranare gli acini , tagliare a cubetti piccoli la carne di faraona. In un tegame dai bordi alti, soffriggere nello strutto le striscioline di pelle di faraona fino a renderle croccanti , unire sedano, carota e cipolla e proseguire la cottura per qualche minuto. Aggiungere la carne, salare e pepare, sempre mescolando. Appena rosolata la carne, sfumare con il vino rosso, lasciare evaporare a fiamma vivace e , quando non si sentirà più l’odore dell’alcool , aggiungere il trito di erbe aromatiche, se occorresse aggiungere mezzo bicchiere di acqua e gli acini dell’uva, coprire con un coperchio e terminare la cottura pochissimi minuti poi spegnere e lasciare riposare coperto. Togliere dalla pentola, le ossa di faraona, e gli odori, aggiustare il “brodo” con acqua e sale, come e se occorre, cuocere le pappardelle nel “brodo” e una volta scolate , condirle con la salsa di faraona e uva. Servire con accompagnamento di abbondante grana grattugiato.